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Higuain, il denaro non comprerà mai un amore grande come quello di Napoli

La rabbia di un argentino per l’addio del Pipita, un tradimento impensabile nel paese di Maradona.

Higuain, il denaro non comprerà mai un amore grande come quello di Napoli

“Se Vargas va al Racing gli sparo tre colpi. Uno nella gamba destra, gli altri due nei testicoli”. Questa fu la frase che pronunciò Pablo “Bebote” Álvarez, capo della “Barra Brava” (Ultras per intenderci) dell’Independiente, la più temuta dell’Argentina, per minacciare a  Fabián Vargas, ex calciatore internazionale della nazionale colombiana con 41 presenze ed ex calciatore del Boca Juniors tra le altre, quando stava per passare proprio dall’Independiente al tanto odiato Racing, il rivale di tutta la vita. I due club convivono a suon di spari nella città di Avellaneda, a soli 5 minuti da Buenos Aires. Ci riuscì! Il centrocampista nato nella terra del caffè, conoscitore della potenza e della impunità delle “Barras Bravas”, al momento di firmare, fuggì inorridito dall’Argentina con il primo aereo che partì da Ezeiza. I “Rojos” (Independiete) e “La Academia” (Racing) mantengono questa disputa di vita o di morte, i mercenari e gli assassini delle tifoserie argentine vanno e uccidono direttamente.

Nella maniera più assoluta non mi passa per la testa uno scenario simile a Napoli con il passaggio di Higuain ad una squadra di Torino. L’odio, il rancore e la rabbia si manifestano in altro modo, passionale sì, però non così violento come nel calcio argentino dove il passaggio di un calciatore dal Newell’s al Central, dal River al Boca o viceversa è impensabile, visto che si metterebbe in pericolo l’integrità fisica non solo del calciatore ma anche quella di tutta la sua famiglia, e qui gli esempi non mancano. 94 milioni di Euro hanno alterato il sistema nervoso di tutti i napoletani. Ho visto e ho vissuto in carne propria l’idolatrare a Gonzalo nel San Paolo da parte dei cuori Azzurri. 91 gol in tre stagioni, 146 partite, una Coppa Italia, una Supercoppa Italiana e l’amore che riempiva il suo animo, amore che mai ha ricevuto al Real Madrid, al River Plate e neanche nella  Selección, dove è continuamente in discussione per l’aver sprecato gol chiave nei momenti nei quali si suppone avrebbe dovuto segnarli: tre finali consecutive che ha perso l’Argentina, Mondiale e due Coppa America in appena 23 mesi.

Fratelli napoletani, la mia rabbia e il mio dolore sono identici ai vostri, perché durante il mio soggiorno in Italia ho confermato le mie simpatie per il Napoli, club del quale confesso essere tifoso da quando a 10 anni esultavo per le conquiste di Diego Armando Maradona nella lontana penisola, a sedicimila chilometri di distanza da casa mia. Sarò eternamente grato per il tanto affetto che date a noi argentini, in particolar modo per quello che io stesso ho ricevuto. L’impatto su di me è stato molto doloroso, il sapore del tradimento, “un vero argentino non può giocare a Torino” risuona nella mia mente in ogni istante, ed è la verità. D10S ci ha unito per sempre. Argentini e napoletani siamo una cosa sola, è un’ unione indissolubile.

C’è stato un solo Maradona, unico, geniale, sanguigno, inavvicinabile per chiunque giochi a calcio. Higuain stava per lasciare un segno indelebile nella storia del Napoli. Ha superato un record che durava da una settantina di anni con la maglia del club che ha la miglior tifoseria al mondo. Sono stato nella Curva A, poi nella Curva B, ed anche in Tribuna e ho goduto della devozione interminabile per Diego, dell’affetto senza misura per il Pipita, la cui coscienza però ha raggiunto uno stato di oblio totale, di ingratitudine assoluta verso di noi, mi includo con tanto orgoglio ai tifosi del Napoli.

Gonzalo, se volevi andar via, perché non hai scelto l’estero? Non hai capito che avresti potuto essere un ambasciatore napoletano plenipotenziario per il resto della tua vita? Ovviamente sappiamo che sei un professionista,  però il denaro non può comprare una simile dose di Amore. Il potere dell’amore vive a Napoli e ne sono testimone. Sono sanguigni, siamo sanguigni, anche io sono napoletano, per questo fa male fino al midollo il tuo tradimento, non lo sopporto. Però due cose sono molto chiare a partire da questo momento: sei stato ricevuto dalla frivola Torino con il tuo conto bancario cresciuto abbastanza e mai più nella tua vita tornerai a sentire l’avvolgente calore di un popolo unico e irripetibile come quello Azzurro. A mai più G.G.H.

(traduzione di Dimitri Pianese)

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