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Il fascino discreto della borghesia napoletana

Terrazza napoletana, marito e moglie a tavola. Una città e una tifoseria ostaggio di un presidente.

Il fascino discreto della borghesia napoletana

«Bbuono, hanno fatto bbuono a mettere quegli striscioni, questo e altro si merita. Carratelli lo difende ma io lo so, deve scriverli quegli articoli sennò lo cacciano al Mattino, hai visto come hanno fatto con Maurizio de Giovanni lui sì che ten’e palle. Gliele canta al pappone, quel romano pappone che prende per i fondelli sei milioni di tifosi, sei, proprio ieri abbiamo ricevuto un’informativa dall’associazione Ellis Island che ci ha dato conferma degli ultimi ventimila ed è ormai quasi sicura la presenza di quei trenta eredi dei pellerossa d’America, la storia è venuta fuori con l’apertura dei cancelli del cielo alla morte di Michael Cimino, ’o regista. Mamma che afa questa sera, non tira un alito di vento su questa terrazza. E pure tu, Gigliola, ti sembra una serata da impepata di cozze?».

«E già, Miche’, che vulive ’o sushi? Stai semp’a parla’ ’e pallone, anzi ’e chill, ’o pappone. Almeno lui i figli li ha sistemati. Tu parli, parli, ma stamm’ semp zero a zero».

«Giglio’ ce fa’ mal’a capa. Novanta milioni, capisci, novanta. Più i soldi della Cempionz. E chi ha preso? Miiiiilik. E chi è? Giacccccherini, chill’at, Tonelli, è rotto. E me ne sfugge un altro, chi è? Ah Gelinski, un altro polacco. Ma sta storia deve finire, io perché non mi posso esporre, ma mi ha chiamato Dudù, è d’accordo con me, chillu pappone. Sono tutti d’accordo con noi. Noi che paghiamo le tasse, che lavoriamo dalla mattina alla sera, e lui lucra sulla nostra passione».

«A proposito, Miche’, ma poi Dudù non ti ha fatto sapere niente? Ha detto che avrebbe parlato con quel segretario particolare. Tu pensi solo al Napoli e non ti accorgi che Nicolino sta a tanto dalla depressione. Eppure tu quella questioncella per Veronica, chillu quadro ’e lontananza, gliela risolvesti dall’oggi al domani. Pareva la fine del mondo se la biondina si faceva tre mesi di dissocupazione».

«Gigliola, Gigliola, ma tu capisci. Non si può dire, io non lo posso dire. Ma hanno fatto bene con quegli striscioni. Na bona mazziata gli devono fare. È che io nella mia posizione non mi posso esporre, ci ha presi per trogloditi, a noi. A noi, capisci Giglio’. Però la prossima volta non fare di testa tua, prendi la Falanghina, questo Vermentino mi dà un po’ alla testa».

«Michele, De Laurentiis ha venduto Higuain per novanta milioni. Ha tre figli, tutti sistemati. La moglie sempre in tiro. Per carità, tu non mi fai mancare niente, te l’ho sempre detto. Certo, ci sta quella pila di corrispondenza Equitalia ma tu sei nullatenente e l’avvocato mi ha confermato che non dobbiamo preoccuparci. Ogni tanto mia madre ti vede avere a che fare con strani tipi ma io le dico sempre “mamma’, non ti preoccupare”, e lei non si preoccupa e nemmeno io. Però poi che facciamo? Quella telefonata da Roma non arriva mai. Paoletta ormai si è fidanzata, aspetta solo il lavoro. In Rai entrano cani e porci, possibile che solo lei non riesce?»

«Gigliola, beata ingenuità. Ma tu lo sai quanto vale la Cempionz? Quaranta milioni e non voglio sapere se viene eliminata la Roma ai preliminari. Non lo voglio sapere. Più i novanta di Higuain. Messi potrebbe comprare, Messi. Perché noi napoletani siamo fessi, fessi fino al midollo. Ci facciamo impapocchiare dal primo che arriva. Non c’erano i palloni, i palloni Giglio’ i palloni. Manca la mentalità vincente, è una città perdente nell’anima. Due vittorie e tutti in fila a dargli i soldi».

«A proposito Miche’, ma ho letto su Internet che se i tifosi vogliono bene alla squadra devono comprare le magliette della squadra, no quelle appezzottate, quelle altre. È ’o vero? No perché tu sempre appezzottate le hai comprate, e l’hai pure sempre fatto spantecare a quel povero Nicolino che infatti soffre di crisi d’ansia. Il medico ha detto che non ha avuto le certezze che cercava».

«Aro l’e lette sti strunzate? Non lo voglio sapere. E sì, mo’ compro ’a maglietta originale accussì chillu pappone magn’e spalle mie. Non gli dare retta al dottore, è filosocietario, legge siti di malaffare. Paole’, la verità è che dobbiamo fare la RIVOLUZZZZIONE!»

«Ehhhhhhh Miche’ abbassa la voce, che so’ sti parole. La gente ci sente. A proposito, mi avevi detto di quella multa. Ho parlato con la signora Nunziante, quella che ha il cognato nei vigili urbani, non è più come una volta, pare che si debba pagare. Mo non lo so, vedi tu, sennò la mettiamo vicino al pacco Equitalia. Un altro poco e Nicolino deve lasciare la stanza, tutte quelle carte non so più dove metterle».

«Giglio’ ma tu capisci, novanta milioni di attivo e non abbiamo un cesso dove andare a pisciare in quello stadio».

«A proposito, Miche’, non ha detto niente di che ma la moglie di Ciro l’idraulico mi ha detto tre volte che hanno prenotato un villaggio vacanze molto caro, tre volte me lo ha detto, e ha sottolineato che facevano affidamento su tutti i soldi che dovevano avere per lavori pregressi. Per carità, il patrimonio lo gestisci tu ma ho avuto l’impressione che la canzone andasse a noi».

«Gigliola mia, tu proprio non capisci. Sta gettando la storia e la nobiltà di un popolo nella monnezza. Comunque a settembre ho appuntamento con quel segretario particolare, è quasi fatta per Paola, ha detto che è un vero talento. Nicolino deve solo aspettare, è questione di mesi. Ho parlato con quel magistrato, pure lui odia De Laurentiis. È incredibile quanto male un uomo solo possa fare a un’intera città».

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