Le dichiarazioni alla Gazzetta di Francesco Totti. Che parla del Pipita, ma anche di Pjanic.
Francesco Totti, uno che di fedeltà alla maglia se ne intende, dice la sua sul caso Higuain. E non la tocca piano. In un’intervista alla Gazzetta dello Sport, il capitano della Roma non nomina sempre o sempre espressamente il Pipita o l’ex compagno Pjanic, passati entrambi alla Juventus, ma comunque fa capire come la pensa sui due trasferimenti più chiacchierati dell’estate: «I giocatori oggi sono un po’ come i nomadi, seguono i soldi e non il cuore. Se io avessi ragionato come ragionano i calciatori di oggi, guadagnerei molto di più. Invece ho sempre scelto la Roma, un rapporto che per me è come un matrimonio. Per me, il calcio è soprattutto passione».
Il nome di Gonzalo viene fuori in un altro punto dell’intervista, e il senso è più o meno lo stesso: «Lo sport è cambiato molto, ora il centro di tutte le cose è rappresentato dai soldi. I giocatori cambiano squadra più spesso, forse per seguire un ingaggio più alto. E’ più un fatto di affari che di passione. Se fosse per me tornerei indietro, quando c’era un massimo di due stranieri per ogni squadra. Il resto invece dovrebbero essere italiani, con in campo due o tre stranieri. Nella nostra squadra non parliamo italiano, ma inglese. Giocatori, allenatori, preparatori, massaggiatori, tutti parlano in inglese. Intanto, la gente va allo stadio per divertirsi e vedere un giocatore che sta sempre nella stessa squadra. Si aspettano che non li tradisca. Guardate quello che è successo ora con Higuain dal Napoli alla Juve. È un disastro. Però è del tutto normale ora che quando uno straniero arriva in Italia abbia la possibilità di andare in un’altra squadra per fare più soldi. È un problema di mentalità, non è che tutti gli stranieri sono Maradona». L’avevamo capito, Francé. Grazie comunque di avercelo ricordato.
