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Domani sera Trento-Napoli. Nel 1987 Maradona segnò dopo una marcatura asfissiante

Domani sera alle 20.30 amichevole Trento-Napoli. È la terza volta. La prima nel 1987 con Maradona protagonista.

Domani sera Trento-Napoli. Nel 1987 Maradona segnò dopo una marcatura asfissiante
Maradona in Trento-Napoli del 1987.

Si giocherà domani sera alle 20.30 l’amichevole Napoli-Trento, la terza nella storia delle due società. Sarà un ritorno pieno di speranza per i tifosi partenopei e di ricordi dolce-amari per gli appassionati di calcio di Trento. Un po’ come avvenne il 5 agosto 1987 quando il Napoli del grande Maradona affrontò il Trento della Serie C e per mezz’ora i fans del Trento sognarono la grande impresa. Protagonista di una palpitante partita il gialloblù Giancarlo Lucchetta che conquistò addirittura la copertina del Guerin Sportivo per aver impedito al grande Diego Armando (quell’anno in ritiro a Storo dove quest’anno arrivano Pisa ed Hellas Verona) di concretizzare una delle sue magie. Fu protagonista di un’asfissiante marcatura a uomo che tolse a Dieguito la gioia del gol per 88 minuti. Finì 3-1, con il primo gol al sesto minuto del trentino Capuzzo che regalò momenti di grandi emozioni ai cinquemila sugli spalti. Pareggiò Giordano al 38′ e solo nel finale arrivò la vittoria dei campioni d’Italia, con reti di Bagni (82’) e di Maradona (’88). Quando ormai i trentini erano letteralmente svuotati di ogni energia.

Protagonista manco a dirlo fu Diego Armando Maradona che giocò tutti i 90 minuti di gioco, cogliendo nel finale una rete capace di mandare in visibilio i numerosi sostenitori partenopei. Commentando la prestazione dell’argentino il tecnico Ottavio Bianchi chiarì che “non lo si può togliere dal campo nemmeno con le cannonate”, spiegando così il motivo dei 90 minuti giocati dall’argentino. Lo stesso Maradona, presentatosi ai giornalisti dolorante alla caviglia sinistra e con in testa un cappello di Fidel Castro, dichiarò di aver voluto giocare l’intera partita perché si sentiva bene. “Ho trovato un Napoli non ancora al meglio della forma – spiegò – ma questo dipende dalla preparazione sinora svolta che si sente nelle gambe, la forma comunque non è lontana”. Poi parole di elogio per Careca. “Giocare con lui è fantastico – chiarì – perché ha una velocità incredibile. Oggi mi dava la palla, io ero lento mentre lui faceva tutto in velocità”.

La partita di domani segue quella di lunedì sul campo di Dimaro il Napoli con l’Anaune-Val di Non vinta 10-0 dalla squadra di Sarri con la prima rete stagionale di Gabbiadini. Potrebbe essere l’occasione giusta per valutare i progressi della squadra al giro di boa delle due settimane di ritiro. Non ci sarà Tonelli che quest’oggi si è allenato ancora a parte in compagnia di De Guzman.

Una sfida ricca d’emozioni per Claudio Ferrarese, capitano del Trento, realtà che milita nel campionato d’Eccellenza. Per l’esterno d’origini veronesi sarà una gara da ex, l’occasione per incontrare alcune persone con cui ha condiviso l’avventura napoletana nella stagione 2003-04. Ferrarese, nell’estate del 2003, passa dunque dal Cittadella al Napoli di Naldi e Corbelli, che milita in serie B, voluto fortemente dal tecnico Franco Colomba e dal direttore sportivo Giampiero Marchetti, che lo strappa alla Salernitana. 

E’ l’occasione della carriera per Claudio che rivela: «Napoli è una piazza straordinaria – racconta “Ferro” al “Trentino” dal ritiro gialloblù di Cavalese – che non esito a definire unica. Le pressioni sono clamorose, le ambizioni sempre massimali e l’affetto della gente è incredibile. Ricordi? La mia prima notte a Napoli la trascorsi in bianco, non dormii nemmeno un minuto per l’emozione, poi la presentazione ufficiale, assieme a Dionigi, in occasione di un’amichevole estiva contro la Lazio davanti a 45mila spettatori e il match di campionato contro il Vicenza davanti ad 80mila, dico 80mila, tifosi. E poi il centro sportivo di Soccavo, lo stesso nel quale si era allenato un certo Maradona. Pazzesco. E poi ne ho un quarto, ma successivo: qualche anno dopo (stagione 2007 – 2008, ndr) tornai a Napoli con la maglia del Verona e il pubblico del San Paolo mi tributò un applauso fantastico. Se ci ripenso, oggi, mi viene ancora la pelle d’ oca».

Ferrarese, bomber del Trento nella scorsa stagione con diciotto gol, non è l’unico ad avere dei legami con Napoli nella formazione gialloblù. Ci sono altri due ragazzi di origini napoletane nella squadra guidata dall’allenatore Manfioletti: il terzino sinistro classe ’90 ex Mestre Domenico Di Fusco e il difensore classe ’85 Pietro Cascone. Sarà per loro un’emozione speciale, una serata all’insegna dei sentimenti e dell’entusiasmo. Di Fusco ha giocato in Eccellenza campana al Nuovo Quarto Calcio per la legalità, società salita agli onori delle cronache perché nel 2012 la Procura di Napoli la tolse a una organizzazione malavitosa campana.  La società è poi diventata un simbolo della lotta contro la Camorra. Nel massimo torneo campano Di Fusco si è riscoperto bomber, giocando 27 partite e realizzando la bellezza di 8 marcature.

Napoli: Garella (54′ Di Fusco), Bruscolotti, Ferrara, (46′ Filardi), Bagni, Ferrario, Renica, Careca, De Napoli

(63′ Sola), Giordano (63′ Miano), Maradona, Romano (74′ Baiano). Allenatore Bianchi

Trento: Pellini (46′ Bisioli), Terzi (46′ Signori), Gabrieli, Lucchetta, Vitillo, Grani, Andreoli, (63′ Morabito), Liset, Gregoric (46′ Mezzini), Mauro, Capuzzo.

Reti: 6′ Capuzzo, 38′ Giordano,82′ Bagni, 88′ Maradona.

Arbitro: Gava Di Conegliano.

La seconda sfida il 5 agosto 1990 finì 2-0. Senza i big reduci dai Mondiali, Maradona compreso, le reti furono segnate da Baroni (73’) e Silenzi (’84).

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