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Cosa succede all’Inter: la Suning vuole la maggioranza (con le quote di Moratti), Thohir resterebbe presidente

Cosa succede all’Inter: la Suning vuole la maggioranza (con le quote di Moratti), Thohir resterebbe presidente

Sono giorni strani, in casa Inter. Prima, giusto qualche ora fa, Thohir dichiara che i nerazzurri sono costretti a «vendere per comprare». Poi, all’improvviso, ecco i cinesi della Suning. Che nelle ultime settimane si erano fatti già vivi per acquistare una quota del pacchetto azionario, ma che adesso hanno dato un altro imprinting alla trattativa. E vogliono prendersi tutto.

Ricostruiamo: la Suning, gruppo di investimenti cinese nel settore degli elettrodomestici (1.600 punti vendita tra Cina, Hong Kong e Giappone, un valore aziendale di 16,2 miliardi di dollari secondo Forbes), arriva in Italia come potenziale nuovo socio per Thohir e Moratti. Solo che poi, all’improvviso, i dirigenti della società decidono di alzare la posta e di passare da un iniziale 20% a una partecipazione molto più alta, orientandosi ad acquistare anche la quota di Moratti, favoriti anche dall’uscita “put” fatta firmare a suo tempo, da Thohir, all’ex presidente. In un sol colpo, la Suning si prenderebbe una quota pari al 60%-70%, lasciando a Thohir una quota di minoranza rilevante e pure la poltrona di presidente, in nome del buon lavoro svolto finora e della necessità di una forte figura operativa e di riferimento.

L’ingresso di un gruppo tanto forte autorizzerebbe i tifosi a sognare di nuovo una grande Inter. Sì, ma non nell’immediato. Intanto perché Moratti non sembra proprio prontissimo a dire addio alla sua creatura («Io pronto a uscire di scena? L’ho letto anche io, ma non è ancora stata presa nessuna decisione. Se accetterei di cedere le mie quote? Non lo so, vedremo le condizioni. Offerta irrinunciabile? Io dico che sinceramente ci sarà qualcosa da valutare quando ci sarà qualcosa di concreto su cui riflettere. Se dovessi lasciare l’Inter, comunque, mi verrebbe da piangere»), ma anche perché i limiti imposti dal fair play finanziario, come spiega benissimo Calcio&Finanza, non permetterebbero comunque ai nuovi proprietari di fiondarsi sul mercato e cominciare con le spese folli. La ricordate la storia del «vendere per comprare» di cui sopra. Benissimo: anche con la Suning, quella non cambierebbe. Non potrebbe cambiare, comunque.

In tutto questo, c’è un signore che non sembra proprio felicissimo di tutta questa storia di partite doppie, entrate e uscite, cambi veri o presunti ai vertici societari. Si chiama Roberto Mancini, del quale la Gazzetta dello Sport racconta il disappunto: «Certamente resta sempre attaccato all’idea di portare avanti l’Inter ma gli interrogativi sono e restano tanti, compresi quelli inerenti al non aver saputo con precisione cosa stesse accadendo in società. E questo l’ha spiazzato. Molto. In pratica: i dirigenti non gli avrebbero comunicato nulla fino all’ultimo dell’imminente cessione delle quote societarie, che porterà i cinesi di Suning a raggiungere la vetta nerazzurra. E questo lo ha colpito, lasciandolo anche basito, deluso. Imbarazzo completo».

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