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Il Milan difende bene, il Napoli (non brillante) deve imparare a vincere le partite con la testa

Il Milan difende bene, il Napoli (non brillante) deve imparare a vincere le partite con la testa

Il Napoli non riesce a battere il Milan e resta secondo in classifica. Uno a uno il risultato finale. Seconda partita consecutiva in campionato (tre con l’Europa League) senza vittorie e con Higuain senza gol. Sicuramente un’occasione persa. Il Milan di Mihajlovic ha giocato un’ottima partita difensiva, sempre con quattro giocatori sul pallone. Higuain ben controllato dai due difensori centrali Zapata e Alex. Il Napoli non è riuscito a esibire la classica manovra fluida e spumeggiante che ha esibito per tutto il campionato. Un buon primo tempo, con un quarto d’ora di forcing in cui i rossoneri non sono riusciti a uscire dalla metà campo. Anche se Donnarumma non è stato mai realmente impegnato. Poi, al 40esimo, il gol, con un tiro di Insigne deviato da Abate. Qui il Napoli mostra ancora una volta limiti mentali, nel senso che non riesce a bloccare la partita. Anzi, si lascia raggiungere appena tre minuti dopo con un’azione contestata da Sarri per un fallo di Bonaventura su Allan. Poi la palla finisce a Honda, cross sporcato da Koulibaly e Bonaventura la infila tra palo e Reina.

Nella ripresa è un monologo anche se piuttosto sterile. Il Napoli, un po’ sulle gambe, viene inghiottito dal Milan e solo in un paio di occasioni riesce a rendersi realmente pericoloso. Soprattutto con Mertens che colpisce il palo su cross basso di Hysaj dalla destra.

Non è più il Napoli di un mese fa, è evidente. Allan e Hamsik non hanno brillato ma va detto che il Milan si è difeso e ha corso molto e con intelligenza. È altrettanto evidente che ora è comincia un altro campionato. In cui le partite si vincono anche con la forza mentale, con la convinzione di poterle farle proprie anche a un minuto dalla fine. Il gioco spumeggiante magari tornerà ma bisogna cominciare a vincere anche nelle giornate meno felici. Ovviamente non bisogna abbattersi. Il Napoli è secondo a un punto dalla Juve, anche se dietro la Fiorentina è a cinque punti e lunedì ci sarà lo scontro diretto in trasferta.

Un po’ di cronaca. Il Milan è in salute e lo dimostra sin dai primi minuti. È un’altra squadra rispetto alla partita d’andata. Mihajlovic schiera la squadra con un 4-4-2 in cui gli esterni Bonaventura e Honda si abbassano spesso e volentieri per chiudere su Hamsik e Hysaj. E si rende pericoloso nei primi dieci minuti con una discesa di Niang e una bella azione a sinistra di Bonaventura fermato in calcio d’angolo.

Il Napoli non riesce a imporre il suo gioco. La manovra non è fluida come al solito. Il centrocampo è spesso schiacciato e l’azione parte dai piedi di Albiol e Koulibaly. Il Napoli deve aspettare il momento propizio per colpire. Al quarto d’ora Insigne tira alto al termine di una bella azione combinata con Higuain e Callejon.

Alla mezz’ora cambia l’inerzia della partita. La squadra di Sarri tiene il Milan nella sua metà campo per dieci minuti. Il Napoli va vicino al gol più volte: con Insigne che dalla sua mattonella calcia troppo esterno; con Callejon che gira in area di poco fuori uno splendido passaggio filtrante da sinistra di Higuain. Poi il finale che abbiamo descritto con l’undicesimo gol di Insigne in campionato e il pareggio di Bonaventura.

Nel secondo tempo ci sono poche azioni di rilievo. Banti, molto criticato, ammonisce Donnarumma per ritardo nei rinvii. Il Milan prova anche a colpire e al 53esimo Kucka si fa tutto il campo ma Hysaj chiude su Bacca con un’ottima diagonale. Il Napoli non è brillante, la stanchezza incide sulle idee del centrocampo. E il gioco ne risente. Gli azzurri solo raramente riescono ad andare sulle fasce. Il Milan difende molto bene.

Al 62esimo Donnarumma anticipa Higuain e respinge un cross di Callejon sul primo palo. Poi entra Mertens (proprio per Callejon) e due minuti dopo colpisce il palo a portiere battuto. Di fatto è l’unico tiro pericoloso del Napoli insieme a una deviazione di Higuain su cross di Ghoulam.

La partita resta intensa. Sarri viene espulso per proteste. E il Napoli prova anche la carta Gabbiadini per Allan. È una mediana con Hamsik e Jorginho e Mertens che fa l’elastico. È il Milan a spevantare il San Paolo con Niang solo davanti a Reina ma il tiro è larghissimo. Poi un tiro di Honda deviato da Reina in angolo. L’ultima emozione è per El Kaddouri (entrato al posto di Insigne) ma tira in bocca a Donnarumma. È finita. Uno a uno. Un risultato tutto sommato giusto.

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