ilNapolista

Fiorentina-Napoli dal passato: il gol di Fusi, il fenomeno Batistuta e la prima rete di Mertens in azzurro

Fiorentina-Napoli dal passato: il gol di Fusi, il fenomeno Batistuta e la prima rete di Mertens in azzurro

La retrocessione del 2001, la Coppa Italia del 2014, la penultima di andata nell’anno del primo scudetto, sconfitta numero uno del campionato che portò Maradona e compagni al titolo tricolore. Tre Fiorentina-Napoli del passato, tutti importanti nel bene e nel male. Ma anche tanti altri match forse un po’ meno ricordati o conosciuti, forse perché parte di stagioni incolore, o da dimenticare, di una o dell’altra. Ne abbiamo scelti un po’, su Youtube.

20/12/1981, Fiorentina-Napoli 2-1

Avessimo potuto usare allora i vocaboli di oggi, avremmo definito questo Fiorentina-Napoli come un match tra due squadre di grossissimo hype. Vuol dire due squadre fuori dal circolo delle grandi, ma che stanno suscitando grosse aspettative in tifosi e addetti ai lavori. Viola e azzuri studiano un modo per mettere a soqquadro l’assetto calcistico nazionale, ma ci riusciranno solo a metà. Da una parte un club appena acquistato dalla famiglia Pontello, e quindi ricchissimo nell’ultimo faraonico calciomercato (roba da Graziani, Vierchwood, Bertoni, Pecci e Massaro tutti insieme); dall’altra il Napoli di Krol, splendido terzo l’anno precedente dopo Juve e Roma e alla ricerca di conferme in una stagione di rincorsa al vertice. 

Pure il commento di Marcello Giannini cavalca questo sentore di partita bella a prescindere: il 2-1 finale, citiamo testualmente, «arriva solo perché in una partita due squadre non possono vincere». Segnano Graziani e Bertoni per i viola, Pellegrini per il Napoli. Quella Fiorentina arriverà a giocarsi il titolo nell’ultima giornata, in un drammatico spareggio a distanza con la Juventus. Il Napoli, invece, finirà quinto senza ripetere gli exploit di gioco ed entusiasmo dell’anno precedente. Alla faccia dell’hype.

28/01/1990, Fiorentina-Napoli 0-1

Pontello in disarmo, Napoli d’assalto. La famiglia di costruttori fiorentini non è riuscita a far grande la Viola, il Napoli ha intanto trovato Maradona e ha vinto uno scudetto, una Coppa Italia e una Coppa Uefa. I rapporti di forza sono molto cambiati, quindi, anche se in campo non si vede più di tanto. Partita equilibrata, il cecoslovacco Kubik coglie la traversa e il Napoli trova il gol solo con Luca Fusi, mediano riccioluto arrivato l’anno precedente dalla Sampdoria.

È la terza vittoria consecutiva per gli azzurri, che batteranno anche la Cremonese prima di crollare a San Siro sotto i colpi del Milan di Sacchi, che con un 3-0 netto appaierà gl iazzurri al primo posto dopo una lunga rincorsa. Alla fine dell’anno, Napoli campione d’Italia e Fiorentina salva con un mezzo miracolo, pur dopo un esaltante cammino in Coppa Uefa che porterà i viola fino in finale contro la Juventus. Dopo quella partita, Baggio sarà ceduto alla Fiorentina e i Pontello capiranno che saranno pure a casa loro, ma che l’aria che tira non è più buona. Per la doppia finale con i bianconeri, l’allenatore gigliato è addirittura Ciccio Graziani. Un po’ il simbolo della smobilitazione in corso.

18/04/1993, Fiorentina-Napoli 1-1

Nel 1990, in realtà, i Pontello hanno già passato la mano. La Fiorentina finisce nelle mani di Mario e Vittorio Cecchi Gori, padre e figlio e proprietari di una grande industria cinematografica. I primi due anni sono d’assestamento, anche se dall’Argentina arriva un ragazzotto biondo che fa parlare abbastanza di sé, tale Gabriel Batistuta. Alla vigilia della stagione 1992/93, il mercato viola fa i fuochi d’artificio: Luppi dalla Juventus, Di Mauro dalla Roma, ma soprattutto Effenberg e Brian Laudrup dal Bayern Monaco. L’inizio, con Gigi Radice in panchina, è da sogno nonostante un terrificante 3-7 casalingo subito dal Milan degli Invincibili, però poi entra in scena Vittorio Cecchi Gori, che litiga il tecnico e lo silura dopo una sconfitta con l’Atalanta. Il nuovo mister è Aldo Agroppi, ma la squadra non risponde e finisce in zona-pericolo. Il Napoli, da par suo, è una squadra immalinconita dall’addio di Maradona e dalle prime problematiche societarie. L’organico non sarebbe neppure da buttare, con i vecchi Ferrara, Careca e Zola insieme a forze fresche come Thern e Fonseca. La classifica, però, langue.

Così come langue pure questa partita, giocata soprattutto sulla paura di non perdere. Segna prima Fonseca con uno splendido pallonetto di sinistro, pareggia per la Viola (ovviamente) Batistuta. È un punto che muove la classifica di due squadre pericolanti, che però avranno destini diversi: Napoli salvo con qualche patema, Fiorentina addirittura retrocessa in Serie B. 

25/02/1996, Fiorentina-Napoli 3-0

Prontamente tornata in massima serie, la Fiorentina ha aggiustato il tiro con Claudio Ranieri e una gestione più assennata da parte della proprietà. Ci sono già Toldo, Baiano e Rui Costa, sono arrivati Schwarz e Lulù Oliveira. Il Napoli, inevce, è rimasto in Serie A arrancando sui conti e in campo: l’allenatore è Vujadin Boskov, la squadra è messa insieme solo grazie alle cessioni eccellenti, prima tra tutte quella di Cannavaro al Parma.

La differenza di censo tecnico si conosce e si vede pure, in campo. Anche perché, nel frattempo, Gabriel Batistuta è diventato un fenomeno vero e proprio, un cacciatore totale di gol. Sa fare tutto, non solo quello che di solito fanno i centravanti. E lo fa anche meglio degli altri. Tipo il calcio di punizione che apre le marcature di questo match, che sembra roba da finisseur e non da numero nove. Il Napoli prova a reagire, resiste sul solo gol di svantaggio per quasi tutta la ripresa. Poi si risveglia Batistuta, e mette dentro il 2-0. Tre minuti dopo, il prodotto delle giovanili azzurre Ciccio Baiano allarga il distacco e mette fine alla contesa. Alla fine della stagione, Fiorentina vincente in Coppa Italia e ottima quarta in campionato. Napoli dodicesimo.

30/10/2013, Fiorentina-Napoli 1-2

Montella al secondo anno, Benitez al primo. Fiorentina e Napoli sono ormai due realtà di rango, in bilico tra sogni di gloria e fallimenti in grande stile. La sfida della decima giornata vede affrontarsi la terza e la quarta in classifica, ma soprattutto due squadre che fanno del bel gioco offensivo la loro bandiera tattica.

La partita, infatti, è bellissima. Lo capisci guardando il primo gol azzurro, segnato da José Callejon: Higuain sul lato sinistro dell’area di rigore apre l’esterno e trova solo, dall’altra parte, il siete spagnolo. Il tiro al volo è una sentenza. Poco dopo, il pareggio viola su rigore con Pepito Rossi, che è il trascinatore dell’attacco viola e il capocannoniere del campionato. Parliamo di neanche tre anni fa, sembra passata un’intera era geologica. Poco dopo, ancora Higuain assistman per uno splendido gol di Dries Mertens, alla prima gioia con la maglia del Napoli. Il resto del match è bello e intenso come la prima parte, con Reina che fa il fenomeno ancora su Rossi e Maggio che si fa espellere. Il Napoli soffre, nel finale c’è l’episodio della simulazione di Cuadrado totalmente inventata dall’arbitro, che scambia un rigore grosso così con il secondo giallo al colombiano. Un finale polemico dopo una partita bellissima. Le due squadre si riaffronteranno anche nella finale di Coppa Italia, e vinceranno ancora gli uomini di Benitez.

ilnapolista © riproduzione riservata