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Le pagelle al giro di boa: Reina l’uomo del joystick, Higuain l’attaccante 2.0, Ghoulam il pendolo berbero

Le pagelle al giro di boa: Reina l’uomo del joystick, Higuain l’attaccante 2.0, Ghoulam il pendolo berbero

Reina (l’uomo del joystick)
Il suo merito è soprattutto quello di avere una personalità straripante che lo rende leader naturale nello spogliatoio e in campo.
Nella classifica delle parate effettuate (34) è 18°, al terzultimo posto. Ciò significa che la squadra lo copre così bene che deve compiere meno di due interventi a partita. A volte rimane così inoperoso che l’ho visto più volte chiedere ai fotografi dietro la porta di prestargli uno scannetiello per sedersi vicino a un palo e godersi tranquillamente la partita. Diciamo però che non solo quando è chiamato in causa risponde alla grande, ma ha nei guantoni una specie di joystick con cui comanda la difesa. Perfino Koulibaly lo teme e lo rispetta. Inoltre, con il suo look da pelato può influire sulle motivazioni di Higuain, come vedremo.

Merita un 8, non tanto per le parate effettuate, ma per la sicurezza che trasmette a tutta la difesa.

Hysaj (gli occhi che non sorrisero)
Solo ricordando la sua sofferta storia d’immigrato su barcone attraverso l’Adriatico, mi fa simpatia.
Ma al di là della simpatia devo dire che è stato un grande acquisto, anzi, un grande affare visto come il suo valore sia lievitato in pochi mesi. Grande corsa, grinta, velocità e una tecnica che si sta affinando partita dopo partita. Sarri lo descrisse come un grande professionista serio e aveva ragione. Non lo vediamo mai sorridere, sempre accigliato e concentrato. Un ragazzo abituato, credo, a doversi conquistare con sudore e fatica qualsiasi traguardo.

Gli darei un 7,5 perché credo che possa ancora migliorarsi e di molto


Albiol
(sotto la barba tutto)
Dopo un primo anno fantastico si era un po’ appannato, soprattutto lo scorso anno. L’elisir di Sarri ha ben funzionato anche con lui. È tornato ad alti livelli e la sua esperienza è il collante di tutto il reparto. Si vede che sta bene ed è felice, da come ha esultato per il gol al Frosinone. Un garanzia anche di professionalità.

Anche a lui attribuirei un 7,5. Quest’anno, vederlo in campo mi dà un senso di sicurezza.


Koulibaly
(l’Uomo Nero che spaventa gli avversari)
Già mi piaceva lo scorso anno quando inspiegabilmente Benitez gli preferiva Britos. Oggi è davvero fortissimo potendo contare sulla fiducia dell’allenatore. Grande fisicità, corsa, elevazione, ma anche tecnica individuale. Si può notare che con Sarri è lui e non Albiol il regista difensivo, quello che imposta l’azione da dietro; e lo sa fare con entrambi i piedi, velocemente e sbagliando poco. A conferma di quanto sia forte e fondamentale nel gioco azzurro, si notino i 54 recuperi di palloni effettuati che lo pongono al 7° posto della speciale classifica, subito dietro Allan specializzato rubapalloni per eccellenza. E consideriamo che questa particolare classifica vede soprattutto la presenza di centrocampisti e che Kalidou è l’unico centrale che appare nelle prime 15 posizioni. Se Maksimovic e Romagnoli valgono 25 milioni, quanto vale oggi Koulibaly?

Per quanto è migliorato, forse anche oltre ogni aspettativa, merita un bel 8

 
Ghoulam (il pendolo berbero)
Forse sta vivendo un momento di leggero appannamento, ma ha giocato tante partite alla grande costruendo sulla fascia sinistra, con Insigne, una dorsale in cui i due hanno scavato un solco a furia di percorrerla con intensità. Forse deve migliorare nell’uno contro uno considerando che le sue leve lunghe non l’aiutano sullo scatto breve, e utilizzare il suo notevole sinistro anche per cercare la porta, soprattutto su calci piazzati.

Anche se in lieve calo, per quello che ci ha fatto vedere finora si guadagna un 7

 
Allan (trottolino amoroso)
Quando lo vedemmo giocare nell’Udinese contro il Napoli era così ingombrante la sua presenza che ci venne da pensare che in campo ci fossero due o tre Allan contemporaneamente. Come per magia era dappertutto. Nella classifica dei recuperatori di palle è 6° con 56 interventi. Grande acquisto. È anche giovane, migliorerà ancora e incomincia anche a godere dell’ebbrezza del gol.

 
Jorginho (il Sergio Leone del calcio)
Pensare che Benitez gli preferiva Gargano o Inler. Certo, giocare con due mediani è ben diverso che averne tre sul centrocampo, ma le doti tecniche di Jorginho non potevano essere ignorate. Devo dire che anch’io, lo scorso anno, avevo incominciato a dubitare del valore dell’italo brasiliano. Era in difficoltà palese e il bel giocatore di Verona si era dileguato tra lo scetticismo generale.
Con Sarri gioca che è un piacere e non a caso è il giocatore di serie A e forse d’Europa, che ha giocato più palloni di tutti.

Ha dimostrato, oltre le sue capacità tecniche e tattiche, di avere un morale saldo. Non si è depresso e quando ha avuto l’occasione del riscatto non se l’è lasciata sfuggire. Ora la Nazionale. Merita 8

 
Hamsik (quando l’arte mette le scarpette bullonate)
È diventato una mezzala impressionante. Alle sue doti tecniche indiscusse (per come usa il sinistro ho dubbi su quale sia il suo piede nobile) ha aggiunto la capacità di leggere le situazioni, capacità propria del grande giocatore.
Elegante come pochi, oggi corre e si sacrifica come non mai. Lo trovi dappertutto e in zona gol ha ripreso a segnare. Ricordiamoci che ha segnato quasi 100 gol cosa che per un centrocampista ancora giovane è qualcosa d’eccezionale. E poi come persona è impagabile per la sua modestia e l’attaccamento al Napoli e a Napoli, città che lo accolse che era un ragazzino. Forse, dopo tanti anni di militanza in azzurro, sta vivendo la sua migliore stagione, quella della maturità e della consacrazione a campione d’altissimo livello mondiale.

Sin qui la sua migliore stagione di sempre: 8

 
Callejon (l’uomo duplicato)
Si è confermato giocatore insostituibile per l’equilibrio della squadra. Non segna in campionato? E chi se ne frega. Non lo toglierei mai dalla formazione. Spesso fa un gioco oscuro che gli vale solo la sufficienza in varie pagelle, ma se l’osservate durante tutta la partita, vi rendete conto del lavoro massacrante che compie. Ho ancora negli occhi i suoi rientri velocissimi, in ripiegamento, per contrastare le ripartenze avversarie che con una difesa così alta possono diventare letali. Difficile trovare giocatori dotati di così grande talento capaci di tanto sacrificio, tanto che in campo sembra che ci siano contemporaneamente i gemelli Callejon.

Indispensabile per gli equilibri della squadra. Insostituibile e Sarri lo sa bene. 7,5

 
Higuain (il centravanti release 2.0)
Se il Napoli ha il migliore attacco (38 reti) molto merito va a Higuain che ha contribuito al primato con i suoi 18 gol (e con un solo rigore…)
Ha anche contribuito sensibilmente al primato assoluto dei tiri napoletani verso le porte avversarie (328) ma anche al primato della precisione con 116 palloni che hanno centrato la porta avversaria. Un bombardamento.
Gonzalo è davvero un numero 9 con i piedi da 10. È il centravanti moderno, quello che non giracchia per l’area avversaria aspettando la palla, ma quello che sa iniziare l’azione e sa concluderla.
Segna indifferentemente sia di destro che di sinistro (9 gol di destro e 8 di sinistro contro solo uno di testa (forse condizionato dal timore che qualche decina di capelli possano restare appiccicati al pallone: infatti ha preso il tic di controllare spesso quanti ne sono rimasti). Certo ha goduto dei 38 assist dei suoi compagni: Insigne (15, il migliore della serie A), Hamsik (14, il secondo del campionato) e Callejon (9), ma ha contribuito a costruire tante azioni d’attacco retrocedendo tra le linee a prendere palloni per far ripartire l’azione. Quando parte palla al piede è incontenibile e pur non essendo velocissimo si avvale di notevole forza nelle gambe che gli consente di resistere anche a cariche maligne. Segna poco di testa e su mischie in area? Bene, vuol dire che ha ancora margini di miglioramento e tempo per farlo. Per quanto riguarda il timore di perdere i capelli, fatto che potrebbe devastarlo psicologicamente, gli basta guardare quanto è fico il compagno pelato più distante da lui: Pepe.

Dopo questi giudizi non può meritarsi che un 9.


Insigne
(concentrato di classe)
Sta facendo un grande campionato, con continuità. Ha dimostrato ancora una volta di possedere un immenso talento concentrato in poco più di 160 centimetri. Anche lui si sacrifica molto percorrendo la sua fascia decine di volte in una partita. Probabilmente è per questa capacità di soccorrere la difesa che Sarri lo preferisce a Mertens che invece è devastante dalla metà campo in su.
Devo confessare che a volte Lorenzo è irritante quando tenta sempre la stessa azione. Azione che ormai gli avversari, anche i più sprovveduti, hanno imparato a conoscere: rientro a desta e tiro a giro. Ma è anche irritante quando cerca la porta da posizioni impossibili facendo disperare i suoi compagni che si sono liberati per ricevere il passaggio.
Non dico di rifarsi all’altruismo di Messi, ma basterebbe che guardasse un po’ di filmati di Cassano, che pur avendo superato i 100 gol in A, quindi non è un apprendista del gol, spesso preferisce fare un assist piuttosto che cercare un improbabile successo personale. In questo deve ancora migliorare e se dovesse riuscirci diventerebbe un giocatore eccezionale visto che le statistiche dimostrano che gli assist li sa fare e come, e inoltre può anche diventare determinante sui calci piazzati.

Comunque merita un 8

 

Mertens
Mi piace tanto, anche se a volte s’incarta un po’. Ma quando prende lui la palla, ti aspetti sempre che s’infili tra i difensori avversari come uno sturalavandini in uno scarico intasato. È l’apriscatole delle difese arroccate all’inverosimile, il carroattrezzi che rimuove i pullman avversari quando parcheggiano davanti alla loro porta. Inoltre oltre al dribbling spettacolare ha anche freddezza sotto porta. È una risorsa anche nei calci piazzati. Spero che Ciro resti in azzurro a lungo. E poi è anche simpatico e legato alla città.

Essendo il dodicesimo titolare, merita un voto, un 7,5 per ora.


Maggio
È stato un grande nelle difese a tre di Mazzarri, sia alla Samp (in una stagione segnò addirittura 9 gol) che al Napoli. Poi con Benitez e la difesa a quattro ha incontrato molti problemi e i suoi limiti tecnici si sono evidenziati. Come terzino ha carenze d’interdizione, a fare le diagonali e nell’uno contro uno; e quando attacca ha difficoltà tecniche nei cross e nell’ultimo passaggio. Otto volte su dieci, le sue sgroppate in avanti sono inutili. Ha però dimostrato sempre grandi doti dinamiche con un bel passo da ottocentista, ottima elevazione e abnegazione. Per la sua serietà e professionalità va elogiato senza remore.

 
Chiriches
Per quanto abbiamo visto, sembra un gran bel giocatore. Ha classe, tempismo, esperienza e piedi buoni. Se gioca poco, per ora, è solo perché ha trovato un Albiol in una delle sue migliori stagioni e un emergente dalla fisicità esplosiva come Koulibaly. Penso che abbia tutti i numeri per farsi valere anche nella difesa agguerrita del Napoli di quest’anno.

 
Strinic
Secondo me vale Ghoulam, pur presentando caratteristiche diverse. Ghoulam è forte negli spazi larghi avendo una falcata notevole e nei contrasti aerei. Strinic mi sembra più forte e reattivo sul breve e possiede riflessi notevoli. Entrambi hanno un ottimo sinistro e vedrete che nell’anno si giocheranno il posto sulla fascia sinistra.

 
David Lopez
L’ho apprezzato ogni volta che è entrato in campo. È un centrocampista che difficilmente va oltre il sei, forse anche dalla poca eleganza che mostra in campo, ma che altrettanto difficilmente si becca l’insufficienza. Svolge diligentemente i compiti affidatigli. Non gli si può chiedere che abbia colpi alla Pogba o la corsa di Allan. Però la sua forza fisica, in mezzo al campo, si fa sentire. E di testa le prende quasi sempre lui. Non è poco per un ottimo gregario.

 
Valdifiori
All’inizio deve aver avuto non poche difficoltà a inserirsi tra compagni che non conosceva. Però l’ho visto migliorare uscita dopo uscita. Probabilmente, una volta alleggeritosi dal peso psicologico di dover gestire lui una tale squadra, ha goduto del vantaggio di avere la testa più libera. Rispetto a Jorginho ha meno capacità nei contrasti in mezzo al campo, meno tecnica nello stretto, ma ha un lancio lungo eccellente e di prima. Inoltre di testa sa farsi valere. Alla distanza risulterà molto utile.

 
Cholabas
Era un oggetto misterioso finché in Europa League non l’abbiamo visto segnare un gran gol. Così il ragazzo deve aver preso fiducia e nelle successive uscite è apparso sempre più sicuro di sé e integrato nel gruppo e così ha mostrato anche numeri interessanti: fisico, tecnica, motivazione. Bravo Sarri a farlo sentire comunque parte del progetto. Non sappiamo quanto e se resterà a Napoli, visto che è in prestito dal Chelsea, ma gli auguriamo tutto il bene possibile sia a Napoli che altrove.

 
El Kaddouri
È più portato a eseguire schemi che lo vedono come trequartista che giocare sulle fasce. Ma nel Napoli attuale il trequartista non c’è e considerando la rosa, se ci fosse, sarebbe Insigne. Così Sarri lo vede, oppure è costretto a vederlo, come sostituto di Callejon al quale non assomiglia in nulla. Però il giocatore ha la sua personalità e ottima tecnica individuale, qualità che però si vedono a corrente alternata. È capace di risolverti una partita e in quella successiva rendersi invisibile. Se trovasse continuità sarebbe un giocatore interessante. Credo che Sarri comunque lo stimi e stia provando a plasmarlo affinché sia utile agli azzurri.

 
Gabbiadini
Il suo sinistro ha pochi rivali. Mi ricorda addirittura quello di Riva, forse meno potente ma con maggiore sensibilità. Purtroppo per lui gioca poco, ma se voleva essere un titolare inamovibile non doveva venire a Napoli, ma andare in squadre di medio livello. Non è facilmente inquadrabile in un ruolo. È prima punta? o forse seconda? o entrambe? Il tentativo di farlo giocare al posto di Callejon pare sia abortito. Manolo ha altre caratteristiche ed essendo uno che vede sempre la porta, anche a occhi chiusi, deve giocare lì davanti. Ha il pregio di cercare sempre il gol, senza perdersi in inutili fronzoli di palleggio. Per questo mi piace, e se in qualche partita si dovesse tornare al trequartista, la coppia Higuain – Gabbiadini farebbe paura a chiunque.

 
Sarri
Grande, forse inaspettatamente grande.

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