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Abbiamo fatto le scarpe a Della Valle. Proviamo a restare coi piedi per terra, però mammamà che Napoli

Abbiamo fatto le scarpe a Della Valle. Proviamo a restare coi piedi per terra, però mammamà che Napoli
Il mio Napoli – Fiorentina 2-1
– Nonostante ci stiamo avviando verso Santa Lucia e al solstizio d’inverno, gli ultimi 15 giorni mi sono sembrati composti da 56 ore ciascuno. Credo che siano stati i più lunghi della mia vita.
– Il Napoli delle ultime gare avrebbe invece dovuto proseguire nel suo percorso vincente e spumeggiante e giocare almeno ogni due giorni senza interruzioni.
– Il terrore che la sosta avrebbe potuto intaccare i meccanismi perfetti e la condizione, specie per i nazionali, mi ha pigliato allo stomaco. Ansia. Ansia assai.
– Sono stati quindici giorni terribili. In cui Sky ci ha proposto in tutte le salse servizi e speciali sul derby d’Italia e sulla memorabile, impenetrabile, spettacolare Fiorentina capolista di mago Paulo Sousa.
– Quando ho rivisto Sousa elegante, snello e brizzolato, e non più unto, robusto e capellone, mi ha dato l’idea di quei compagni di classe che non vedi per venti anni e poi alla cena della scuola te lo ritrovi davanti e dici: e mo’ questo chi è?
– Chi invece ha dato sempre la stessa impressione è il Napoli. Fortunatamente. Le paure sono evaporate e la sosta non ha modificato l’inerzia di questa squadra. 
– Il San Paolo finalmente si è presentato come si conviene agli eventi che contano. E non mi riferisco certamente alla cadente struttura dello stadio ben controllata dagli efficienti consiglieri comunali.
– Non ricordo da tempo un stadio così pieno. Alla luce del sole, forse, devo retrocedere al 4-3 con la Lazio.
– Eravamo così tanti che a un certo punto, in fila per entrare, mi sono ritrovato nella ressa a muovermi coi piedi sollevati da terra. E giuro che in questi ultimi 15 giorni ho cercato di tenerli quanto più possibile sulla terra.
– A tal proposito, mi ha fatto sorridere lo striscione polemico della curva all’indirizzo di coloro che intervengono allo stadio solo occasionalmente (“Oggi quanta bontà. Il vostro posto è a casa. Non dovreste stare qua”). Mi ha fatto sorridere perché, nella nostra zona, è stato applaudito in maniera convinta un po’ da tutti. Ogni tifoso lo guardava ed annuiva. Lo guardava e guardava il vicino in cagnesco come a dire: quello striscione è per te.
– Se la Lazio aveva dimostrato di non essere in forma, se il Brugge aveva dimostrato di essere mediocre, se la Juve aveva dimostrato di essere rimaneggiata, se il Milan aveva dimostrato di essere poca roba, la Fiorentina ha dimostrato invece di essere forte, tosta, in formissima e molto equilibrata (quanto mi piace fare i complimenti sportivi agli avversari dopo averli paliati).
– La vittoria degli azzurri dunque stavolta assume un valore ben più ampio dei “banali” tre punti in classifica.
– La prima frazione è stata molto equilibrata e tattica: abbiamo sofferto il pressing asfissiante sui nostri portatori di palla sin nella nostra area, il possesso di palla del loro agile e tecnico centrocampo e le difficoltà nel rifornire di palloni decenti i nostri attaccanti.
– Azioni pericolose: per la Viola, gran tiro del polacco impronunciabile, parato in allungo dall’ottimo Reina. Per il Napoli, colpo di testa ravvicinato, ma impreciso, del nostro Gonzalone.
– Gli azzurri non sono riusciti a manovrare come al solito, ma grandi meriti sono stati della memorabile, impenetrabile, fantastica Fiorentina capolista di mago Paulo. Compagno di scuola, compagno di niente.
– Il tempo si è concluso con il pessimo arbitro toscano che invece di concedere il vantaggio ad Allan, trattenuto da Astori, ha fermato il brasiliano lanciato verso l’area viola applicando il regolamento alla juventina. 
– Da menzionare la canzone amarcord che ci hanno fatto ascoltare durante l’intervallo: la mitica “goal” di Bennato che tanti bei ricordi rievoca.
– In realtà, anche la Fiorentina rievoca belle memorie tricolori del passato e del recente passato a Roma.
– Mentre invece ci chiedevamo chi potesse rievocare un colpo di genio che rompesse gli equilibri, ecco Hamsik.
– L’assist per Insigne è sublime. Al di là dell’errore di posizione di Tomovic, è stato un colpo di classe alla Cifalà. A mio parere il difensore è colto in contro tempo dal tocco dello slovacco che ha calciato la palla sulla fine della corsa. Quasi senza caricare.
– Il tiro a giro di Insigne è un’altra chicca cui il nostro Lorenzo ci sta abituando quasi ogni domenica.
– Intanto Alonso sulla sinistra ha bucato ed è stato costretto al cambio.
– Poi ci chiedevamo se la Fiorentina avesse la forza di continuare a fare un pressing così importante e di reagire allo svantaggio, ecco che abbiamo sprecato vari contropiede. Calle ha sfiorato il palo da lontano ed Astori si è travestito da Ely ed ha provato l’autogol sul solito cross basso di Ghoulam.
– Albiol l’ha messa oltre la traversa di testa in seguito ad un calcio d’angolo. E Kalinic si è fatto anticipare da Ghoulam quando ormai era a pochi passi da Reina.
– A proposito di Kalinic, che distruttore di ombrelli. Grande acquisto: tatticamente infallibile, intelligente e dotato di una ottima tecnica.
– Difatti il gol, seppur aiutato da un errore di posizione di Albiol e successivamente di Hysaj, è stato molto bello. Delizioso l’assist di Ilicic e preciso il tocco del croato.
– Quando ormai si poteva pensare che la squadra avesse dato tutto, ecco che la reazione è stata veemente.
– Higuain ha fatto le prove generali riscaldando i guantoni di Tatarusanu con un tiro da fuori area, che però nulla ha potuto successivamente sul diagonale ravvicinato dello stesso Gonzalone.
– L’azione  è partita da una pressione nella tre quarti toscana proprio dell’argentino che ha chiesto il triangolo a Mertens e con freddezza ha siglato il definitivo 2-1
– La pressione su Ilicic vale metà gol.
– Approfitto per ringraziare Ilicic che, oltre ad averci regalato una coppa Italia, anche stavolta è stato decisivo per noi. 
– Gli ultimi dieci minuti sono stati poi interminabili e zeppi di ansia, anche se non abbiamo più rischiato.
– Ancora mi chiedo se il fallo di Tatarusanu su Higuain fosse rigore. Ancora mi chiedo come l’arbitro toscano non l’abbia concesso.
– Bella e importante vittoria dicevamo. Partita double-face. Un secondo tempo in cui tutti hanno alzato il proprio livello e tutti hanno alzato il pressing. Un po’ come aveva fatto la Fiorentina nella prima frazione.

– La difesa meno battuta del campionato ne ha presi due.
– La Fiorentina ha terminato una partita 11 contro 11.
– Lodi alla memorabile, impenetrabile, spettacolare Fiorentina capolista di mago Paulo. Compagno di scuola, compagno di niente, ti sei salvato o sei entrato in banca pure tu?
– Abbiamo fatto le scarpe a Della Valle.
– Migliore in campo: voto Hamsik.
– Non ho invece più parole per i nostri gemelli diversi del gol. Mi chiedo solo se nella storia abbiamo mai avuto due capocannonieri contemporaneamente.
– I momenti clou della partita: Hamsik che ferma in scivolata un contropiede ed esulta come se avesse segnato un gol qualificazione agli europei; il tacco stratosferico di Mertens per Ghoulam in uno spazio microscopico e Kalinic che sulla linea di fondo si infrange su Kulì come quando sfidi le onde alte sulla spiaggia e ti ritrovi catapultato nello stabilimento del lido.
– In settimana, era nata anche una polemica sulla possibilità che il settore ospite potesse restare chiuso. Fortunatamente tutto si è risolto e spero che i tifosi viola presenti ieri allo stadio abbiano apprezzato lo spettacolo.
– Infine ho riflettuto sul derby d’Italia che mi ha più dato l’idea di un Milan vs Milan e sui servizi degli ultimi tempi di Sky. E mi è tornata l’ansia.
– Da agosto hanno elogiato in successione con speciali e reportage la Juve, il Milan, la Roma, l’Inter sino ad arrivare alla memorabile ecc ecc Fiorentina capolista del rivoluzionario Che portoghese. Una ad una sono cadute.
– Considerato quanto portino bene questi attestati di stima e, considerato che manca all’appello una sola squadra tra le migliori, ho deciso di evitare di sintonizzarmi su Sky almeno fino a Santa Lucia.
– Ho riconosciuto Elena, la più bella della classe e Vanni, seppur con la pancia e qualche capello in meno, ma, alla cena della scuola, Paulo proprio non ho capito chi fosse. Una idea nemmeno troppo vaga di chi invece siamo noi ce l’ho, ma ora bisogna superare lo step che si chiama Chievo, Palermo, Genoa, Udinese e Hellas per comprendere cosa possiamo realmente fare. Ne riparliamo al solstizio d’inverno.
–  Lo so, è difficile perché giochiamo davvero bene, ma proviamo a stare con i piedi per terra. Nonostante la ressa lassù. Mammamà, che Napoli! 
Forza Napoli Sempre
La 10 non si tocca.
Gianluigi Trapani
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