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Col Sassuolo non sarà facile: Sarri si coccola Higuain e dice cose interessanti sulla scarsa fisicità del centrocampo del Napoli

Col Sassuolo non sarà facile: Sarri si coccola Higuain e dice cose interessanti sulla scarsa fisicità del centrocampo del Napoli

Maurizio Sarri è alla sua seconda vigilia in serie A. Lo scorso anno l’esordio non fu dei migliori. Il suo Empoli venne sconfitto due a zero a Udine, doppietta di Di Natale in cinque minuti. Adesso è diverso. Ha allenato 38 partite in A e soprattutto domani debutta col Napoli, sia pure su un campo affatto semplice: il Mapei Stadium del Sassuolo. Nel nostro giro di pronostici non sono stati pochi coloro i quali hanno sottolineato i progressi del Sassuolo: squadra che gioca insieme da un paio d‘anni e che ha cambiato pochissimo: fondamentalmente il solo Zaza per Defrel, con l’innesto di Duncan a centrocampo. Non sarà una partita semplice, affatto. Mettiamola così, se il Napoli dovesse vincere vorrebbe dire che la squadra c’è e che è matura. È una trasferta ostica, forse non «la peggior partita che ci potesse capitare» ma poteva andarci decisamente meglio. 

In conferenza, Sarri ha giustamente sottolineato che lo scorso anno il Sassuolo in casa ha costretto al pareggio persino la Juventus. Il Napoli di Benitez vinse uno a zero in una partita molto delicata con gli azzurri reduci dalle sconfitte con Chievo e Udinese e dal pareggio interno contro il Palermo per 3-3. Fu un finale di grande sofferenza.

Il tecnico toscano ha dosato verità e bugia, com’è ovvio che sia. Si è rifugiato nel Televideo e ha lanciato anche qualche zeppata (“lo scorso anno il Napoli è arrivato quinto senza Inter e Milan”) stilisticamente non ineccepibile. Ma è naturale. La tensione si sente. Tra tante sue dichiarazioni, ha colpito quella sulle partite sporche e la scarsa fisicità del centrocampo del Napoli. «La linea mediana può pagare dazio in fisicità? Può darsi, dovremo fare in modo che la gara non si sporchi mai. Ho avuto le stesse problematiche lo scorso anno, quando avevo una squadra di poca fisicità. C’era l’obiettivo di tenere la gara pulita tatticamente, altrimenti eravamo in difficoltà. C’erano momenti in cui abbiamo sofferto la poca fisicità». Argomento molto caro anche al suo predecessore. 

Il Napoli va in crisi se e quando le partite diventano “corride”. Sarri ne è consapevole. Allan è un signor podista, gran recuperatore di pallone dotato anche di piedi buoni, ma comunque non un gigante; Hamsik e Valdifiori brillano per qualità tecniche e visione di gioco, non certo per fisicità. Ecco perché Donsah, anche se Sarri non ha fatti riferimenti al mercato, avrebbe fatto molto bene al Napoli. Così come certamente David Lopez avrà il suo spazio: è un calciatore che contribuisce un’ampia copertura di campo pur non avendo i piedi del capitano e del regista. È parso un Sarri lucido. Ha chiarito che i ruoli più dispendiosi sono quelli di Valdifiori e Insigne: il centrocampista centrale che deve avviare il gioco e il trequartista che dovrà fare da cerniera.

Dietro, la formazione è fatta. Almeno fin quando non si riprenderà Strinic. In quel caso potremmo anche vedere Hysaj a destra e Maggio in panchina. Davanti, il tecnico si sente coperto. Ha detto che potrebbe riposare anche Higuain ma gli crediamo poco. Proprio a Gonzalo Sarri ha riservato parole importanti. Sia per quel che riguarda i rigori («È quello che li tira meglio in allenamento») sia per quel che concerne la sua personalità. «È una splendida persona, molto più sensibile di quello che si può pensare, un ragazzo sano». Ha detto così nel video delle risposte ai tifosi. Un passaggio importante che è una risposta alle accuse nemmeno tanto velate che gli mosse De Laurentiis dopo l’eliminazione dalla Coppa Italia contro la Lazio: la “sparata” sulla città rapace con la decisione del ritiro punitivo. 

Non si sa chi giocherà al fianco di Higuain. I quotidiani dicono Mertens. Potrebbe essere un’idea. Anche se Callejon gli garantisce più pressing e più corsa. Gabbiadini sembrerebbe la terza scelta. Il condizionale è d’obbligo.

Insomma, ci siamo. Fin qui il Napoli ha offerto buone prove anche se le amichevoli, si sa, contano poco. Sicuramente il più bel Napoli è stato quello del primo tempo di Nizza: una squadra spumeggiante in grado di coniugare pressing alto a giocate di prima gradevoli ed efficaci. A Porto è stato un banco di prova per la fase difensiva e col Latina una sgambata in cui le riserve hanno fatto meglio dei titolari. È importante cominciare col piede giusto, per dare un segnale a noi stessi e agli altri. Ma il campionato è lungo e già prima della terza giornata ci sarà un pit-stop. 
Massimiliano Gallo

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