Il tema è riportato oggi dalla Gazzetta dello Sport che ne scrive in termini positivi. A partire dal titolo: “Ok ai registi indipendenti”. Ne scrive Marco Iaria, giornalista molto preparato.
“Ok ai registi indipendenti per le partite di campionato – scrive -. A selezionarli, formarli e designarli sarà un decano del settore come Popi Bonnici, ingaggiato dalla Lega in qualità di supervisore. Da questa stagione, dunque, si cambia. Dopo le polemiche dell’anno scorso scatenate dai replay su un gol di Tevez in Juve-Milan, l’assemblea dei club di A ha approvato la centralizzazione di registi e produttori. Fino ad ora, in ogni giornata, sei team venivano scelti da Sky, tre da Mediaset e uno solo dalla Lega. Ora tutto è in mano a quest’ultima: risponderanno a via Rosellini, in via esclusiva, i professionisti incaricati di confezionare il prodotto televisivo del campionato, da diffondere in tutto il mondo. Le emittenti licenziatarie delle dirette, ovviamente, avranno il diritto di integrarlo e arricchirlo, specie in fase di post-produzione, come meglio credono. Ma il segnale ufficiale della Serie A verrà controllato dalla Lega, che ha pure potenziato la qualità delle immagini: innalzati gli standard di illuminazione negli stadi, incrementato il numero delle telecamere”.
Iaria ovviamente si sofferma anche sui dubbi dell’operazione. “Chi ha sollevato dubbi su presunte ingerenze dell’advisor Infront ha avuto rassicurazioni dalla Lega: sarà la commissione diritti audiovisivi, dove siedono le società stesse, a decidere la linea editoriale, a monitorarla costantemente e ad avallare ogni scelta sul tema. Bonnici, per 30 anni regista di punta del calcio a Mediaset, riferirà a questo organismo e sarà chiamato a ruotare i registi, di modo che non siano percepiti come associati a questa o quella squadra”.
Lo scetticismo in realtà è anche nostro. E a questo proposito vorremmo rilanciare un articolo molto efficace che fu inviato al Napolista dal regista Rai Dario Barone. Articolo intitolato: “Il regista di calcio tra le pressioni degli sponsor e la bulimia delle immagini”. C’è tutto.