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Le gravi carenze del Napoli sul web. Possibile che De Laurentiis ignori la collaborazione di Mertens col National Geographic contro Ebola?

Le gravi carenze del Napoli sul web. Possibile che De Laurentiis ignori la collaborazione di Mertens col National Geographic contro Ebola?

Caro Napolista, è parecchio tempo che non ti scrivo, ma stamattina mi sono capitati sotto il naso due articoli interessanti, uno dietro l’altro. Il primo è il paragone impietoso tra il social engagement delle squadre italiane a fronte di quello delle maggiori squadre mondiali. Il secondo è l’articolo del Napolista che ci racconta dell’iniziativa di Mertens a favore dei ragazzi di un villaggio africano. 

Per curiosità sono andato a vedere i numeri del social engagement, in pratica la presenza sul web, del Napoli.

Beh se i numeri di Juve e Milan sono mediocri rispetto a Real Madrid e Manchester United, quelli del Napoli sono miseri.

Ad esempio la pagine facebook ufficiale della SSC Napoli ha solo 3.3 milioni di like (i famosi 6 milioni di tifosi dove stanno?). Dei post in bacheca, che peraltro riportano notizie abbastanza ordinarie come allenamenti e partite in nazionale dei nostri beniamini, pochi superano i mille “like” e solo uno, quello su Hamsik miglior giocatore slovacco, i 5mila.

Né va meglio su twitter dove il Napoli ha poco più di 500mila follower a fronte della Juve che ne ha 1.72 milioni e il Milan 2.4 milioni. Taccio per amor di patria sui numeri di Real e Manchester.

Il sito web è forse la parte migliore della presenza web del Napoli. A mio parere ben fatto, con quattro versioni internazionali, certo appare completamente slegato dai canali social, sembra quasi un mondo a parte. Taccio sempre per amor di patria sul link al webstore che al momento in cui ti scrivo dà errore, e mi consolo con un forum perlomeno ripulito rispetto a qualche anno fa quando era preda di troll malmostosi e assolutamente illeggibile.

Ciò detto, mi chiedo: ma il Napoli ha una strategia web? Se sì, quale? E quale strategia può mai ignorare un evento come la collaborazione di Mertens con un fotografo del National Geographic per una azione benefica in Africa contro l’Ebola e che quindi ha tutte le stimmate per potere diventare un evento di rilevanza mondiale?  

Il tutto poi originato da una delle magliette camouflage, le preferite di De Laurentis.

Lo stesso De Laurentis che parla spesso e volentieri di brand internazionale, marketing e che credo non abbia problemi a trovare esperti di comunicazione, bravi confezionatori di videoclip e perché no anche un Community Manager che pianifichi la comunicazione del marchio Napoli sul web in maniera un po’ meno scolastica. 

Tutte cose che probabilmente costano quanto un mesetto di stipendio di Higuain, e forse anche meno, e che pure ostinatamente non vengono fatte assieme a tante altre cose che potrebbero e dovrebbero essere fatte e che invece anch’esse non lo sono. 

E che mi lasciano perplesso.
Eugenio Angelillo

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