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Il Trabzonspor, squadra d’attacco che subisce tanti gol. Al 61’ di ogni partita, lo stadio prende fuoco

Il Trabzonspor, squadra d’attacco che subisce tanti gol. Al 61’ di ogni partita, lo stadio prende fuoco

Ecco li turchi! Sono i guerrieri di Trebisonda, la città sul Mar Nero di Solimano il Magnifico al tempo dell’impero ottomano. Oggi il magnifico è Ersun Yanal, il tecnico che ha rilanciato il Trabzonspor prendendone la guida il 12 novembre scorso. Piazza il suo primo colpo, dieci giorni dopo, devastando il Galatasaray di Prandelli a Istanbul (3-0).

Eliminato martedì nella Coppa di Turchia, il Trabzonspor si è riscattato ieri in campionato ospitando il Baseksehir di Istanbul (3-2).

Molte saranno le assenze contro il Napoli: i due centrocampisti Ekici e Constant, squalificati in Europa League, e i difensori Bosingwa e Belkelem infortunati. Non sono in buone condizioni anche due attaccanti, Waris ed Erdogan.

L’ALLENATORE – Ersun Yanal è un furbone della provincia di Smirne, 53 anni, di statura media, faccia robusta e capelli alla Giulio Cesare. È tornato ad allenare il Trabzonspor dopo avere vinto il campionato dell’anno scorso col Fenerbahce. Ha sostituito Vahid Halilhodzic, 63 anni, ex “stella” del calcio bosniaco, bel tenebroso con capelli ribelli d’argento, esonerato dopo dodici giornate di campionato realizzando appena 9 punti.

Con Yanal i giocatori del Trabzonspor sono ridiventati le “Tempeste del Mar Nero”, definizione che può allarmare il Napoli giovedì 19 per il primo match dei sedicesimi di Europa League in Turchia (ritorno il 26 al San Paolo).

Yanal è un assatanato del gioco offensivo partendo dal 4-2-3-1 e passando al 4-4-2 e al 4-1-4-1. I suoi pupilli sono gli attaccanti, il puntero tascabile Majeed Waris (24 anni, ghanese, 1,72), i più alti Deniz Yilmaz (26 anni, 1,82) e Mustafa Yatabarrè (29 anni, nazionale del Mali, 1,82), che arretra spesso a fare il trequartista, infine il supremo paraguayano Oscar Cardozo (32 anni, 1,93, ex Benfica, 180 gol in carriera), una torre, 12 gol in campionato.

IL CAMPIONATO – Il Trabzonspor segna molto e molto incassa (37 gol all’attivo nelle 20 giornate di campionato, 32 al passivo). Ora è quarto, 14 punti di distacco dal Besiktas capolista. Tre vittorie interne, due pareggi fuori e una clamorosa sconfitta in casa contro l’Eskisehirspor quart’ultimo (1-4) nelle ultime sei partite. Significativo lo 0-0 colto sul campo del Fenerbahce il 7 febbraio.

Il Trabzonspor è squadra di pareggi, 9 in venti partite di campionato (8 vittorie, 3 sconfitte). Tre volte ha pareggiato per 0-0 e tre volte per 1-1. Una volta per 4-4, 3-3 e 2-2. Contro le “grandi” ha perso solo col Besiktas in trasferta (0-3) il 7 dicembre.

L’ULTIMA – Ieri, privo in attacco degli squalificati Cardozo e Zengin, più il difensore Dursun e senza gli altri infortunati Bosingwa, Belkalem, Waris ed Erdogan, il Trabzonspor si è schierato (4-2-3-1) con Arikan; Atik, Demir, Nizam (70’ Akbas), Constant; Medjani, Kara; Sefa Yilmaz, Ekici, Hurmaci; Yatabarè (46’ Denis Yilmaz).

Era la sfida per l’assalto al quarto posto contro il Baseksehir di Istanbul che il Trabzonspor ha centrato in pieno con i gol dei centrocampisti. Ha risolto il match nel secondo tempo dopo essere stato raggiunto due volte nel primo.

Subito in gol col mediano Ekici (15’), ma acciuffato in tre minuti. Di nuovo avanti col meno famoso degli Yilmaz, il centrocampista Sefa (più noto l’attaccante Denis Yilmaz, entrato nel secondo tempo), il Trabzonspor si faceva ancora raggiungere sul 2-2 che concludeva il primo tempo. Nella ripresa, Hurmaci siglava il gol della vittoria.

FUORI DALLA COPPA – Martedì il Trabzonspor era stato eliminato nella Coppa nazionale ospitando il Sivasspor (ottavi di finale), squadra di metà classifica che a fine gennaio aveva battuto nettamente (3-1) in campionato.

Fatale l’ampio turn-over di Yanal. Il Sivasspor ha vinto 3-2 al 120’ dopo che Yatabarè aveva portato in vantaggio il Trabzonspor con una “doppietta” recuperando il gol iniziale degli ospiti che però acciuffavano il 2-2 alla fine del primo tempo.

Nel Trabzonspor fuori mezza squadra titolare: i difensori Bosingwa, Belkalem, Erdogan e gli attaccanti Cardozo e Waris. In campo (4-2-3-1) sono andati: Arikan; Dursun (84’ espulso), Demir, Medjani, Dogan; Kara, Constant (55’ Sefa Yilmaz); Hurmaci (91’ Demirok), Ekici (79’ Aydogdu), Zengin; Yatarabè. In panchina è rimasto l’attaccante Denis Yilmaz.

EUROPA – Il Trabzonspor ha partecipato a 31 tornei europei, 6 Coppe dei campioni, 11 Coppe Uefa, 3 Coppe delle coppe, 2 Intertoto, 3 Champions, 6 Europa League, eliminato quasi sempre ai primi turni. Gioca per l’ottava volta in Europa contro formazioni italiane (Inter due volte, Perugia, Cagliari, Lazio due volte, Juventus e ora Napoli).

Il primo confronto fu con l’Inter (Coppa Uefa 1983-84). Vinse in casa 1-0, perse a San Siro 0-2. Dieci anni dopo, sempre in Coppa Uefa, contro il Cagliari pareggiò in casa 1-1 e fece 0-0 in Sardegna: fuori per il gol in trasferta dei cagliaritani. Coppa Uefa 1994-95 contro la Lazio: il Trabzonspor fu battuto in casa e fuori per 1-2.

Contro il Perugia giocò nell’Intertoto 1999-2000: recuperò in casa 3-0 dopo avere perso in Italia 1-2 e fu successivamente eliminato dall’Amburgo.

In Champions (2011-12) ritrovò l’Inter nel girone di qualificazione. Vinse clamorosamente a Milano 1-0 col gol di un difensore, il ceco Ondrej Celustka al 76’. Era l’Inter di Gasperini con Julio Cesar, Ranocchia, Zanetti, Cambiasso, Sneijder, Pazzini. Nel ritorno 1-1 a Trebisonda. Si qualificarono Inter (10 punti) e Cska Mosca (8) davanti ai turchi (7), eliminati.

Nei gironi dell’Europa League 2013-14 il Trabzonspor pareggiò due volte con la Lazio, 3-3 in casa, 0-0 a Roma, e si qualificò con la squadra romana anticipandola di un punto. Nei sedicesimi fu eliminato dalla Juventus, 2-0 a Torino (Osvaldo e Pogba), 0-2 in casa (Vidal e Osvaldo).

EUROPA LEAGUE 2014-15 – I turchi di Trebisonda hanno iniziato dai playoff eliminando i russi di Rostov, 2-0 in casa (Medjani e Cardozo) e 0-0 fuori.

Nel girone L, il Trabzonspor si è qualificato per i sedicesimi (contro il Napoli) con 3 vittorie, un pareggio e 2 sconfitte, 8-6 i gol. Secondo nel gruppo vinto dal Legia Varsavia.

Subito una vittoria in trasferta contro gli ucraini del Metalist (2-1: Constant e Papadopoulos). Sconfitta interna contro il Legia Varsavia (0-1). Nei due confronti contro i belgi del Lokeren, successo in casa per 2-0 (Yatabarè, Constant) e 1-1fuori (Waris). Battuto ancora il Metalist 3-1 (Belkalem, Ekici, autogol). Chiusura in Polonia con la seconda sconfitta contro il Legia Varsavia (0-2).

LA SQUADRA – Otto stranieri nella “rosa”. Tra i difensori, il portoghese José Bosingwa (ex Chelsea) e i nazionali algerini Essaid Belkalem e Carl Medjani. Tra i centrocampisti, il francese naturalizzato guineano Kevin Constant (ex Chievo, Genoa e Milan) e lo svedese Erkan Zengin, esterno sinistro offensivo. In attacco, il paraguayano Oscar Cardozo, Mustafa Yatabaré nazionale del Mali, il ghanese Majeed Waris.

La formazione-tipo (4-2-3-1): Ozturk (1,91); Dursum (1,89), Demir, Medjani, Erdogan; Constant, Ekici; Yilmaz, Hurmaci, Zengin; Cardozo (1,93).

In Europa League, Yanal ha spesso schierato il 4-1-4-1 con Medjani davanti alla difesa, un difensore sinistro offensivo (Erdogan), due esterni d’attacco (Yatabaré e Waris), Cardozo punta.

LO STADIO – È intitolato a un amministratore cittadino degli anni Quaranta: Huseyin Avni Aker. Come se, a Napoli, lo stadio di Fuorigrotta fosse intitolato fra 75 anni a De Magistris.

Il terreno di gioco (68×105) rispetto a quello del San Paolo è cinque metri meno lungo. I posti sono 25mila. Il tifo è eccitatissimo con un dettaglio molto curioso. Al 61’ lo stadio del Trabzonspor prende fuoco. Fumogeni, bengala, petardi e lanci di carta igienica. Numero fatidico il 61 perché il 1461 segnò la caduta dell’impero di Trebisonda dopo due secoli. Arrivarono i turchi ottomani a conquistare l’ultima città bizantina indipendente. Ci riprova Rafa Benitez. Si spera che al 61’ il Napoli sia stato già capace di gettare molta acqua sull’entusiasmo dei tifosi della squadra dagli irresistibili colori blu e bordeaux a strisce.

Il Trabzonspor è il quarto club della Turchia con sette campionati vinti, l’ultimo nel 1984 (Galatasaray e Fenerbahce 19 volte campioni, il Besiktas 11).

Ibrahim Haciosmanoglu, 49 anni, uomo d’affari, è il giovane presidente del club dal 2013. Viso di terracotta, capelli corti grigio-argento, stempiato, occhi profondi. Dice che il Trabzonspor ha 12 milioni di tifosi in Turchia e nel mondo.

TREBISONDA – Nome originale Trabzon. C’è passato Marco Polo, ci andrà Gonzalo Higuain. Un po’ isolata nella Turchia orientale, vicina alla Georgia e all’Ucraina. Colline e mare, quattro volte più grande di Napoli. 240mila abitati ci stanno comodi. La città sorge tra due valli. La parte vecchia è sulle colline. La nuova è sul Mar Nero. Grande porto con marinai russi, ucraini e georgiani.

I tifosi al seguito del Napoli avranno un problema: non sarà facile trovare ovunque birra e vino. Per provare il narghilè potranno andare al Tuana Cafè. Più di tono occidentale l’English Pub. Tisane e profiterol al Coffee Time Restaurant dove incombe il tempo con troppi orologi sulle pareti.

Se il Bagno Turco è una curiosità, visto solo nei film, basta girare l’angolo dov’è l’Efese Pub. Ma ce ne sono anche negli alberghi. Vicoli, chiese bizantine, bazar, moderati locali di divertimento senza fare le ore piccole. Panini e salsicce calde, polpette con carne aglio e pane sono le leccornie del posto. E una pizza sottile con carne macinata. Oro e argento lavorato con maestria. Da portar via i Trabzon Bilezigi, tipici braccialetti. Meglio di niente.

Il massimo per gli occhi, 40 chilometri verso l’interno, è il Monastero Sumela, costruzione rupestre incassata su una stretta sporgenza di un ripido strapiombo su una valle a oltre mille metri d’altezza.

Mimmo Carratelli

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