Il Napoli poteva stravincere. Finisce col soffrire ma è terzo

Nella notte del San Paolo, il Napoli acciuffa per i capelli la vittoria contro il Genoa (2-1) in una partita che avrebbe potuto stravincere. Doppietta di Higuain con un rigore. Proteste genoane. Forse in offside il primo gol, generoso il rigore per la trattenuta di Kucka sul Pipita. La vittoria vale il terzo posto in […]

Nella notte del San Paolo, il Napoli acciuffa per i capelli la vittoria contro il Genoa (2-1) in una partita che avrebbe potuto stravincere.

Doppietta di Higuain con un rigore. Proteste genoane. Forse in offside il primo gol, generoso il rigore per la trattenuta di Kucka sul Pipita.

La vittoria vale il terzo posto in solitudine (+2 su Lazio e Samp) e il secondo posto della Roma si è avvicinato a sei lunghezze.

Il Napoli avrebbe potuto chiudere 3-0 il primo tempo, ma dopo il gol di Higuain battevano fuori due palle-gol Hamsik (palla alta dal limite sull’invito di Higuain) e De Guzman (pallonetto oltre la traversa sull’uscita di Perin). Nella ripresa, Burdisso salvava a porta vuota su De Guzman, poi Perin e la traversa negavano il gol a Callejon.

Prima di subire il pareggio genoano, soffrire, passare in vantaggio e chiudere sotto la pressione offensiva del Genoa, il Napoli poteva stravincere con quattro gol. Troppe occasioni nitide sciupate. Gli azzurri l’avrebbero pagato nel finale che la vivacità del Genoa rendeva pericoloso.

Nel Napoli, con nove giocatori risparmiati giovedì in Coppa, torna la difesa titolare. Con Gargano squalificato, mediana inedita con David Lopez e Inler. Lo svizzero rientra dopo sei partite e sembra rivitalizzato. Lotta, contrasta, fa salire la squadra. Finisce il match stremato. Contribuisce alla resistenza finale degli azzurri.

C’è De Guzman sull’esterno sinistro e non Mertens per i rientri a centrocampo dove il Genoa muove quattro pedine. Hamsik gioca sulla destra, è in partita. Higuain è un ossesso. Contrasta, lotta, rientra, scatta, è dovunque. E’ il protagonista della serata. Sono 12 i gol in campionato, a una rete dal capocannoniere Tevez. Per la quarta volta risulta decisivo dopo i gol a Bergamo, Firenze e Lazio.

Il Genoa manovra rapidamente nello stretto, ma spesso si scopre. Il gusto del gioco lo porta a sbilanciarsi. Le tre punte si scambiano spesso. Feftatzidis fa il finto nueve arretrando (un centrocampista azzurro gli è sempre addosso). Maggio contro Perotti è aiutato dai raddoppi di Callejon che bada anche alle discese di Antonelli. Sull’altro lato, Strinic (terza partita in settimana) chiude Iago Falque.

Il Napoli va subito a segno (7’). La legnata dalla distanza di Callejon è respinta da Perin e Higuain è là pronto, di testa, a insaccare nella porta vuota, partendo forse in offside al momento del tiro di Callejon.

Il Genoa fa più possesso, fa girare la palla, ma il Napoli verticalizza ed è più pericoloso. Chiude il primo tempo col minimo vantaggio mancando le due palle-gol con Hamsik (30’) e De Guzman (38’). Il Genoa ha un’occasione con Edenilson: Rafael salva con la punta delle dita in corner (17’) vedendo all’ultimo momento la palla che il brasiliano fa passare tra le gambe di Albiol.

Nella ripresa, il Napoli spinge alla ricerca immediata del raddoppio. Non può fidarsi di un Genoa che gioca con disinvoltura, con insistenza, con grande spirito di iniziativa.

Un lancio di Hamsik per De Guzman (47’) apre la ripresa, ma è svelto Perin a uscire sull’olandese. E ancora De Guzman va vicinissimo al gol. Mette a sedere con un dribbling stretto Perin e un difensore e calcia porta vuota, ma sulla linea salva Burdisso (49’). Tutti questi gol sciupati sono un brutto segnale.

Il Napoli sta giocando con uno strepitoso Higuain. La squadra tiene bene il campo, è in salute. Nella zona centrale David Lopez e Inler (richiamato spesso da Benitez in copertura) riescono a fronteggiare il quartetto dei centrocampisti genoani (3-4-3) con la collaborazione di De Guzman che stringe su Edenilson e Callejon che rientra su Antonelli.

Gasperini cerca di dare peso all’attacco impiegando il senegalese Niang, appena giunto dal Milan. Vuole più fisicità avanti e rinuncia a Feftatzidis, un farfallino di giocatore.

Giocando in attacco, il Genoa acciuffa il pareggio con Iago Falque (quattro reti nelle ultime cinque partite). Imbeccato da Bertolacci, il piccolo greco (1,65) resiste a Inler, dribbla Albiol e batte Rafael fermo mentre il pallone si infila nell’angolino basso alla sua sinistra (56’).

Il Napoli accusa il colpo. Doveva stravincere, sta pareggiando. La partita degli azzurri si fa difficile. Perin salva con una mano la conclusione di Callejon (62’). Gasperini, sul pari, si copre. Dentro Kucka per Rincon (68’).

Il gioco del Napoli scorre meglio a sinistra sulla diagonale Inler-Hamsik-De Guzman col sostegno di Strinic. Poi Gabbiadini sostituisce De Guzman (71’) con Callejon che va a sinistra. Benitez aggiunge con l’ex doriano un altro giocatore che può risolvere il match con una giocata.

Ma il vantaggio viene su rigore. Kucka trattiene Higuain in area e l’arbitro concede il penalty, forse discutibile. Il Pipita non sbaglia dal dischetto (74’).

Ma non è finita. Perché il Genoa è sempre spavaldo, gioca bene, però sbaglia l’ultimo passaggio e tutto il suo bel gioco non produce nulla.

Gasperini sostituisce un difensore (De Maio) con un attaccante (Lestienne) a un quarto d’ora dalla fine e ora attacca con Iago Falque, Niang, il vivacissimo Perotti, Lestienne, più Edenilson e Bertolacci che avanzano.

Il Napoli deve difendersi con grinta. Koulibaly becca un “giallo” per un fallo su Niang: era diffidato, salterà la trasferta di Verona col Chievo domenica prossima. Anche Inler si becca un’ammonizione (fallo su Kucka). Lo svizzero si è battuto per tutta la gara, mai visto così grintoso.

Britos entra per Strinic all’85’. Ancora una gara concreta dell’esterno croato: difende bene, si propone in avanti e gioca sempre in totale sicurezza. C’è Zapata per Higuain (89’) che esce tra applausi scroscianti.

Nei quattro minuti di recupero sono Zapata e Gabbiadini a tenere palla nella metà campo genoana e il Napoli non corre pericoli. Vittoria meritata, ma troppi sbagli in zona-gol. 

Mimmo Carratelli 

NAPOLI (4-2-3-1): Rafael; Maggio, Albiol, Koulibaly, Strinic (85’ Britos); David Lopez, Inler; Callejon, Hamsik, De Guzman (71’ Gabbiadini); Higuain (89’ Zapata).

GENOA (3-4-3): Perin; Roncaglia, De Maio (79’ Lestienne), Burdisso; Edenilson, Rincon (68’ Kucka), Bertolacci, Antonelli; Iago Falque, Feftatzidis (53’ Niang), Perotti.

ARBITRO: Calvarese (Teramo).

RETI: 7’ Higuain, 56’ Falque, 74’ Higuain rigore.

 

SERIE A – 20^ GIORNATA

Cagliari-Sassuolo 2-1, Lazio-Milan 3-1, Verona-Atalanta 1-0, Inter-Torino 0-1, Juventus-Chievo 2-0, Parma-Cesena 1-2, Sampdoria-Palermo 1-1, Fiorentina-Roma 1-1, Empoli-Udinese 1-2, Napoli-Genoa 2-1.

CLASSIFICA: Juventus 49; Roma 42; Napoli 36; Lazio e Sampdoria 34; Fiorentina 31; Genoa 28; Palermo e Udinese 27; Milan e Inter 26; Sassuolo e Torino 25; Verona 24; Atalanta 20; Empoli e Cagliari 19; Chievo 18; Cesena 12; Parma 9. 

PROSSIMO TURNO. Sabato 31: Atalanta-Cagliari (ore 15), Genoa-Fiorentina (18), Roma-Empoli (20,45). Domenica 1 febbraio: Sassuolo-Inter (12,30), Udinese-Juventus, Torino-Sampdoria, Cesena-Lazio, Chievo-Napoli, Palermo-Verona, Milan-Parma (20,45).

 

COPPA ITALIA. Quarti di finale:

Martedì 27 gennaio: Milan-Lazio

Mercoledì 28 gennaio: Parma-Juventus

Martedì 3 febbraio: Roma-Fiorentina

Mercoledì 4 febbraio: Napoli-Inter.

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