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Brutta bestia la tv, se va male scappo, se va bene non basta mai

Salvate il soldato Di Fenzo. Sono ormai due giorni che non riesco più a guardare nessuna trasmissione sportiva. Sarei curioso di vedere il gol annullato al Verona, di cui ho letto qualcosa sul web, ma non riesco a sintonizzzarmi con Sky. E non è un problema tecnico. Il blak out è proprio mentale. E dire che in casa mia almeno un televisore è collegato costantemente su Skysport24. Ininterrottamente. Mia moglie dice che abbiamo Skysport25, perchè io comincio almeno un’ora prima. Dopo il Sassuolo non riesco più a guardare il calcio in tv. Conosco appena i risultati di mercoledì. Vette mai raggiunte neanche nel dopo-Chelsea, o in seguito al retropassaggio di Aronica col Torino. Ma proprio non ce la faccio. In questi giorni ho visto di tutto in tv. Chi avrebbe mai detto che avrei sopportato per circa venti minuti Brunetta parlare di dimissioni di massa. Mi sono dato alla musiaca, alla natura. Mi ha aiutato molto il National Geo: interessantissimi documentari sulla procreazione assistita del rinoceronte bianco nel parco del Serengeti, tecnice di agguato del coccodrillo gigante del Nilo. Fino a che non mi sono imbattuto in un documentario sui gorilla di montagna che giocavano con le noci di cocco. Ho rivisto Mesto e quella sua maledetta ultima palla. L’urlo che mi si strozzava in gola. Sono cominciate le sudorazioni, a cui sono seguite le imprecazioni, ripensando al gol a volo che ci fece quando ancora giocava col Genoa, il maledetto. Roba che al confronto Zaza si dovrebbe nascondere fra i suonatori della banda del Pignataro. Se non vinciamo a Genoa rischio di battere il record mondiale di apnea calcustica in assetto variabile. Di umore. Mi mancano le esternazioni del presidente. I silenzi di Bigon. Mi ero persino iscritto a un corso rapido di Castigliano, perchè non mi fido di quello che traduce Ugolini quando intervista il Pipita. Ho l’impressione che la sua conoscenza dello spagnolo sia pari alle mie cognizioni di ubzeco. In effetti non traduce gli alti concetti espressi da Higuain, lui riporta quello che avrebbe voluto sentirsi rispondere. Una specie di Marzullo sportivo: fatti una domanda,che io traduco la risposta.A modo mio. Per fortuna che Rafa parla tante lingue. Eppure non è riuscito a farsi capire in quella specie di torre di Babele che doveva essere mercoledì sera lo spogliatoio del Napoli durante l’intervallo. Armero avrà capito che bisognava correre verso la porta sassuolese (si dirà cosi?) per poi inchiommarsi di colpo e tornare inietro? Cannavaro e Fernandez hanno capito che erano scesi in campo solo dopo che è finita la partita. Insigne non ha colpe, perchè tra le tante lingue parlate, Benitez non annovera il frattese stretto. Il pover uomo aveva pure chiamato la squadra di genieri del Giglio per far si che Pandev riuscisse a girarsi in area con la stessa velocità di rotazione della Costa Concordia, ma quelli si muovon alla stessa velocità di Pandev: stanno ancora aspettando il vaporetto per Piombino.
La riabilitazione psico televisiva comincerà sabato alle 18 in punto. Se il Napoli vince, faccio una tirata fino all’Arsenal. Giuro che mi vedo tutto, pure le discese barbariche del lunedì sera. Ivi comprese le spiegazioni tecniche di Eziolino Capuano. I “perindipoi” di Tascone, i saluti dal profondo del cuore di Palummella. Sara Benci e Vanessa Leonardi torneranno a farmi compagnia nelle lunghe notti insonni davanti alla TV, nella speranza di vedere frammenti di maglie azzurre sparse nell’etere..
PASQUALE DI FENZO

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