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Il Mazzarri illuminista e Carlo Levi. Insomma, aveva ragione il “mago” Lorenzo

La vicenda Mazzarri ha stimolato un dibattito con inattesi spunti filosofici e letterari. Dall’Illuminismo allo Storicismo…. Uno sguardo originale sulle terrestri vicende del Napoli, inedito per quella che un tempo si definiva “passionaccia”. Allora, l’occasione è da cogliere. Un vecchio libro di Carlo Levi, dedicato alle radici storiche del popolo russo, si intitola: “Il futuro ha un cuore antico”. Un concetto alto, spendibile anche in altre situazioni esistenziali. Perfino nelle vicende ludiche del foot ball? Forse sì, a patto che lo si collochi nella posizione giusta. E così, tutta la vicenda può sfociare nel piccolo – grande mare di emozioni e delusioni legate alla storia della squadra e dei suoi allenatori. Come in un film, ecco Eraldo Monzeglio seduto ai bordi dello stadio Vomero. Tattiche? Geometrie? Soprattutto, “palla lunga e pedalare”, mentre i tifosi scrivevano sui muri “Ciuccio fa’ tu”. Tanti sesti posti nelle classifiche. Poi, Annibale Frossi con le idee difensivistiche nate col “catenaccio” pensato dagli svizzeri. Un disastro. E Amadei, che dal campo alla panchina non ribadì la fisionomia di gran calciatore. Venne Pesaola a riportare il Napoli in A, in tempi di brutti saliscendi da una serie all’altra. Il “Petisso” a bordo campo, avvolto nel suo cappotto di cammello. Una calamita per gli sguardi dei tifosi al san Paolo. E fu lui l’allenatore del secondo posto, conquistato nel ’68. Un salto in avanti negli anni, ed ecco in panchina Vinicio, già grande goleador. Gioco all’olandese, si disse. E quel Napoli dava spettacolo, con gioco che saltava i ruoli classici. Ma niente scudetto, ce lo negò Altafini. Uno spazio nei ricordi per Beppe Chiappella, detto Beppone, Marchesi, Di Marzio. Con Marchesi, quarta posizione nell’82. Ando’ male a Pietro Santin, trainer di un’ottima Cavese ma naufragato nel Golfo. Fu scudetto con Maradona in campo e Bianchi in panchina non gradito ai giocatori. Fu ancora scudetto con Maradona e Bigon allenatore. Da lì in poi le immagini sono più chiare e note. Fino a quelle di oggi, con Mazzarri che se ne va lasciandoci al secondo posto e con biglietto Champions. È un fatto. Poi, tutte le opinioni hanno, com’è naturale, diritto e spazio. Quando sarà sciolto l’interrogativo sul nuovo allenatore guarderemo al futuro che, come disse Levi, ha un cuore antico. Cioè la forza della passione degli sportivi. Su Mazzarri, la sua scelta, le sue caratteristiche psicologiche forse non discuteremo più tra breve tempo. La sua immagine si affiancherà a quella degli altri allenatori nella galleria dei trainers azzurri. E le convinzioni resteranno divise, perché come diceva il “mago” Juan Carlos Lorenzo: ”Nel foot- ball e in medicina/ ognuno opìna”…. Mimmo Liguoro

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