Il tweet di De Laurentiis è figlio di una strategia

Lo ammetto, stavolta Aurelio De Laurentiis mi ha strappato un sorriso. Per varie ragioni. Una volta battuto il Cagliari, come da tradizione, al termine di una partita molto combattuta, il presidente ha scritto su Twitter il seguente cinguettio: “Questa vittoria la dedico a Cellino, Astori e Nainggolan”. Quanto di più lontano dal politically correct e […]

Lo ammetto, stavolta Aurelio De Laurentiis mi ha strappato un sorriso. Per varie ragioni. Una volta battuto il Cagliari, come da tradizione, al termine di una partita molto combattuta, il presidente ha scritto su Twitter il seguente cinguettio: “Questa vittoria la dedico a Cellino, Astori e Nainggolan”. Quanto di più lontano dal politically correct e quanto più vicino ai desiderata dei tifosi. Che, ovviamente, hanno esultato quasi come al gol di Insigne.
Un’uscita che io non condanno. Innanzitutto perché è un calcio alle solite dichiarazioni post partita intrise del solito nulla. In secondo luogo perché il presidente va dritto al cuore di una rivalità che nel corso dell’ultimo decennio è diventata sempre più accesa. E lo fa ovviamente ironizzando nei confronti del presidente rivale e, probabilmente, di due giocatori che a gennaio non hanno accettato il trasferimento a Napoli.
Un tweet, un’uscita, che in politica avrei definito mediaticamente riuscito. Ovviamente non mi sfugge che le sortite di De Laurentiis non siamo mai dettate dall’emotività o dall’impulso. E so bene che il Presidente mira sempre di più a diventare punto di riferimento della napoletanità. Il suo obiettivo non è certo far breccia nei cuori dei napolisti – snob che a lui poco interessano – bensì essere considerato un baluardo a difesa dell’orgoglio e delle istanze dei napoletani. E un attacco a Cellino va naturalmente in questa direzione. Il motivo? Beh, vedremo. Probabilmente il presidente ha mire che vanno ben oltre il solo calcio Napoli. Non è certo un caso che oggi pubblichi su Twitter anche un breve video un cui elogia Insigne, cuore di Napoli. Sarà questo il suo refrain, soprattutto se Cavani dovesse andar via.
Ciò detto, il tweet mi ha fatto sorridere. Cento di questi cinguettii.
Massimiliano Gallo

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