Galliani vuole vincere, come un uomo di sport. De Laurentiis parla come Mangiafuoco, chiede al pubblico di tornare

Non ci credo. L’ha rifatto: “Il risultato di Milan-Napoli non è determinante” ha detto il presidente De Laurentiis nel corso di un ricevimento a Genova. C’era anche Galliani e ovviamente i giornalisti hanno fatto domande sulla gara per il secondo posto. E come prima di ogni scontro chiave, il “nostro capo” dice: “Non è determinante […]

Non ci credo. L’ha rifatto: “Il risultato di Milan-Napoli non è determinante” ha detto il presidente De Laurentiis nel corso di un ricevimento a Genova. C’era anche Galliani e ovviamente i giornalisti hanno fatto domande sulla gara per il secondo posto. E come prima di ogni scontro chiave, il “nostro capo” dice: “Non è determinante per la classifica”. Credo che De Laurentiis si arrabbierebbe molto se al lancio del film chiave per la stagione qualcuno ne dicesse: “Ma tanto forse è una cagata, non si sa mica se la gente andrà a vederlo, in ogni caso per il dopo abbiamo altri film”. E il presidente non si rende conto che “non è determinante” è sul piano emotivo come fare la stessa cosa?
Ma forse mi sbaglio per difetto.
“Non è determinante”, sul piano della comunicazione emotiva, irrazionale, subliminale significa molto di più. Significa: “Ce la stiamo facendo addosso e credo che perderemo. Ma state tranquilli che poi restiamo in corsa”.
E’ la tattica dello struzzo, è l‘esorcismo di chi si sente votato alla sconfitta e già lavora sulla riduzione del danno. E’ una follia non solo comunicativa, ma calcistica. Se io fossi un giocatore del Napoli e leggessi quella frase, mi direi: “Ma se non è determinante…” con quel che segue.
Questa è la zuppa che ci è passata dal convento, fratelli tifosi. Un presidente che quella frase chiave la disse anche prima di Juventus-Napoli dell’ottobre scorso. Come se nel calcio ci fossero solo i numeri delle classifiche – che peraltro il 14 aprile SONO determinanti – e non anche le gerarchie mentali. A ottobre 2012 con l’atteggiamento che ci ha visto giocare a Torino, non abbiamo rovinato la classifica: ci siamo fatti piccoli di fronte al grande. Ci siamo auotorelegati nel ruolo dell’outsider.
E “non è determinante” è l’invocazione di Mangiafuoco che chiede al pubblico di ritornare comunque, anche se al guitto non riesce il trucco e le carte si spargono sulle tavole di legno della scena. “Tornate, sarà più bello”. Mentre lo sport è un’altra cosa. E’ competizione, è voglia di arrivare primi. Infatti Galliani ha detto: “Ci sono in gara anche Fiorentina e Inter”. Che significa: batteremo anche loro. Tutta un’altra testa.
Vittorio Zambardino
p.s.
Peraltro il nostro presidente sottolinea ad ogni passo il suo non essere napoletano. Be’, se c’è qualcosa di intimamente, costitutivamente napoletano è questo senso innato e non sradicabile di sconfitta che lui si porta dentro.

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