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De Laurentiis: «Se potessi costruire uno stadio, lo farei senza curve»

NAPOLI – Ristrutturazione urgente del San Paolo, ipotesi di un impianto nuovo. Eterni dilemmi in casa Napoli, dei quali è tornato a parlare patron Aurelio De Laurentiis. «Prima di fare gli stadi dobbiamo liberalizzare il rapporto tra club e tifosi – ha detto a margine del convegno “La Riforma del calcio professionistico”, organizzato dalla Lega Pro a Roma presso la Scuola Superiore di Polizia -. Il club stabilisca un decalogo con regole alle quali tutti devono attenersi per venire allo stadio. Io devo valutarti e farti le analisi. Dobbiamo stabilire una legge che ci permetta di sapere chi sono i fruitori di questo luogo pubblico straordinario».

LE NORME UEFA – Poi il presidente azzurro ha continuato: «Se potessi costruire un nuovo stadio abolirei le curve. I miei tifosi sono venuti da me, mi hanno detto nel caso di una ristrutturazione del San Paolo: “Presidente se lo fa costruisca i gradoni perché noi i seggiolini li spacchiamo. Ho risposto: “Ma le norme Uefa ce li impongono addirittura di 33 centimetri e non da 25 come li abbiamo ora”». «Rummenigge (dirigente del Bayern Monaco, ndr) – ha raccontato il presidente – mi ha detto molto preoccupato che loro hanno solo 300 tifosi di curva che vogliono venire da noi per imparare a fare casino». «Da quando ho preso il Napoli in Serie C ho capito che nel calcio c’è la diseducazione dei frequentatori, delle famiglie che istigano la provocazione sul campo», ha sottolineato quindi De Laurentiis.

RIFORMA DEL CALCIO – «Serve una riunione per una formattazione diversa dei campionati con Macalli e la Serie B ma troviamo sempre delle scuse. Non possiamo metterci altri 10 anni per ridurre la Serie A a 16 squadre – ha detto il presidente -. Ci dobbiamo preoccupare delle società e di formare i giovani del futuro – ha aggiunto – perché non possiamo continuare a comprare all’estero. Basterebbe iniziare a schierare le nostre squadre Primavera in Lega Pro». De Laurentiis si è poi rivolto direttamente al presidente della Lega Pro, Mario Macalli, promotore dell’incontro: «Caro Macalli ti ringrazio di aver fatto questo convegno perché non bisogna mai stare fermi sulle proprie barricate. Vorrei darti una mano ma se tu non apri un tavolo fattivo, sul piano pragmatico poi cosa quagliamo? Se vogliamo rivoluzionare il calcio in tre mesi lo facciamo» ha quindi concluso.
(dal sito del Corriere del Mezzogiorno)

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