ilNapolista

Ma De Laurentiis ignora le enormi potenzialità della piazza Napoli

Aurelio De Laurentiis potrebbe muoversi, considerato il fatturato, in maniera diversa, però ha deciso di non farlo perché è la classica espressione di certa imprenditoria italiana, ignora il rischio d’impresa, nonostante i fatti stiano dimostrando le potenzialità enormi (davvero enormi) nell’era del broadcasting e del merchandising di questa piazza.
Perché dovremmo rassegnarci all’attuale stato delle cose?

My two cents.

tutto dipende dal planning che ha messo in cantiere la SSC Napoli ( va be’, posto che ci sia o ci possa essere co’ sta gente al timone).

Tenuto conto dell’aumento del fatturato, se non si dovesse coprire le fiscalità di Filmauro e si avesse un organigramma con gente capace (a vergar “Vergogna” sulle porte degli spogliatoi o ad invitare i tifosi a giocare alla playstation siam buoni tutti…), diciamo che avremmo una 25-30 milioni in più da investire tra mercato ed ingaggi. Senza andare in passivo. Magari gli utili sarebbero striminziti negli anni in cui non si centra la Champions o non si fanno cessioni “grosse”, ma non rischieremmo nulla.
Insomma un misto di competenza sul mercato e di minore arraffamento papponiano…

Un planning serio invece prevederebbe una strategia aggressiva sulle strutture e sul marketing in parallelo, per aumentare il fatturato, indipendentemente dal risultato sportivo, che rientrerebbe nel famoso processo di crescita “a step”. In pratica con 40 milioni di riserve e quei 25-30 di cui sopra si potrebbe investire subito in un centro sportivo e nel progetto stadio, qualunque esso sia, presentando solide garanzie alle banche o agli istituti che in project financing parteciperebbero alla costruzione delle strutture. Ovviamente gli investimenti sul mercato sarebbero meno consistenti, allineandosi a quelli degli ultimi anni, compreso il monte ingaggi. Ma sarebbe un passaggio momentaneo, un sacrificio dettato dalla crescita del valore patrimoniale della società e dall’aumento di fatturato derivato dal risparmio con un centro sportivo di proprietà (nonché i proventi stessi, perché un centro del genere non ruoterebbe solo attorno al Calcio Napoli, ma vedrebbe introiti dovuti ai visitatori, all’affitto delle attrezzature etc). Una strategia più aggressiva sul marketing con sponsorizzazioni internazionali (e lo stadio nuovo pure ne porta di suo); stop al guadagno immediato (Macron e Lete pagano bene, ma poi il marchio non si esporta fuori dal territorio nazionale). Poi ’sta politica dei diritti d’immagine non ha portato che pochi spicci, mentre la gestione al 50% o il 75% data al giocatore è vantaggiosa per due motivi: primo rende più appetibili i nostri contratti, secondo spingerebbe i procuratori a cercare le offerte per il proprio cliente, ed il Napoli intascherebbe senza far nulla una percentuale… Ora come ora dobbiamo muoverci noi per trovare chi vuole usufruire dell’immagine dei nostri calciatori e già abbiamo perso Fassone, i risultati scarsi dimostrano che ci muoviamo malissimo su questo terreno…

Ovviamente, io vedrei con favore il secondo percorso, ma essendo io un tifoso non conto niente, scambio chiacchiere, m’incvolo, faccio incubi e sogni.
Ora come ora, DeLa potrebbe proporre l’acquisizione dell’Edenlandia e dello Zoo, che il Comune ha messo a bando di cessione, convincere il Sindaco a dargli anche la Mostra d’Oltremare per riqualificarla ulteriormente e collegarla al centro sportivo e connessi da costruire nelle due aree sopracitate… Poi potrebbe procedere ad un bando con società europee per la realizzazione di un progetto che veda la ristrutturazione del San Paolo a settori. Tanto non si fa che raramente il pienone ed in due anni si finirebbe. Ci sono grossi vantaggi logistici nel restare a Fuorigrotta, non ultimo il fatto che il Comune darebbe un concessione del terreno come a Torino, pluriennale, per due spicci…

Non è tutto facile, ma perlomeno è un progetto che ha/avrebbe delle basi solide… Non avere la squadra che alloggia sulla Domiziana e va ad allenarsi col pullmino all’ormai ex Holyday Inn…
Crescenzo

ilnapolista © riproduzione riservata