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Cavani non paga l’affitto, il giudice lo condanna

Il giudice Stefania Starace della sezione di Pozzuoli del tribunale di Napoli ha condannato Edinson  allo sfratto esecutivo per morosità, riscontrando inadempimenti contrattuali anche per il pagamento di mensilità di fitto arretrate per la villa di  presa in locazione nel 2011 e abitata con la famiglia fino allo scorso ottobre: il Matador dovrà adesso presentarsi dinanzi alla camera di conciliazione per restituire alla proprietaria le chiavi e versare oltre ventimila euro per i sei mesi di arretrato.
È l’epilogo giudiziario contenuto nell’ordinanza. Una storia iniziata a ottobre scorso: il bomber era in Uruguay per impegni con la sua nazionale quando di notte i ladri si intrufolarono nella villetta sullo Scalandrone e gli portarono via coppe, trofei, oggetti preziosi e persino la camiseta della Celeste, la maglia della sua nazionale.
Fu un duro colpo per Edinson e sua moglie Soledad. Soprattutto da un punto di vista emotivo. E pochi giorni dopo il bomber decise di trasferirsi con moglie e figlio in un appartamento di via Tasso, dove tuttora abita. Lasciò Pozzuoli e quel manipolo di tifosi che lo adorava al punto da dedicargli persino una rotonda stradale all’incrocio tra il lago Lucrino e l’Averno: il Principato Cavani.
Un trasloco repentino, portando con sé la rabbia per i furti subiti e soprattutto le chiavi di quella villetta, con il contratto di affitto ancora in essere. La proprietaria dell’immobile, attraverso l’avvocato Antonino Garofalo, ha più volte chiesto un incontro con Cavani per la risoluzione contrattuale. Ma il giocatore, attraverso i suoi legali, pur dimostrando ampia disponibilità a risolvere la faccenda ha sempre respinto ogni addebito.
Una querelle trascinatasi in tribunale. L’avvocato Garofalo, su mandato della proprietaria, con l’intimazione di sfratto per morosità ha citato in giudizio il bomber del Napoli, oltre al pagamento delle mensilità arretrate: da gennaio ad oggi – secondo la proprietaria – non sono stati versati i 3800 euro di canone mensile. Gli avvocati di Cavani hanno eccepito «l’assoluta infondatezza dell’intimazione di sfratto», sottolineando che il contratto di locazione era stato concluso tramite una mediatrice professionale, che la villa «era stata rilasciata e completamente liberata di persone e di cose dall’ottobre 2011 come ben sapeva la proprietaria» e che «il contratto prevedeva espressamente un dispositivo di allarme antifurto risultato poi inadeguato, al punto da rilevare inadempimento contrattuale». Di tutt’altro avviso il giudice Starace che ha intimato lo sfratto entro il 30 giugno, dando alle parti due settimane per la convocazione di conciliazione.
Nella tarda serata di ieri Cavani ha presentato il suo sito in Uruguay: il Matador si è anche commosso, dopo la proiezione del filmato della canzone di Luca Sepe, «Arriva Cavani», seguita dall’annuncio di un suo gol al San Paolo. «A Napoli sto bene, sono contento per quello che sto facendo sia con il club che con l’Uruguay».

Fonte: Il Mattino       (tratto da iamnaples.it)

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