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Su Vargas sono con Mazzarri, era la partita più sbagliata per schierarlo dal primo minuto

A volte mi chiedo perché siamo così inclini all’autolesionismo. La polemica Vargas, ad esempio, mi fa impazzire. Il nostro simpatico cileno non ha dato, finora, l’aria di essere Montella o Del Piero, non ha spaccato le partite nei suoi ultimi 20 minuti, non ci ha mostrato colpi da far strappare i capelli. E, attenzione, lo dice uno che è convinto che abbia talento da vendere.

Ma il nostro, per ora, è un acerbo e poco strutturato attaccante da sgrezzare che vale qualcosa più di Dumitru (forse), anche perché è passato da un campionato in cui lo marcavano a tre metri, a uno in cui la punta dello scarpino del tuo avversario è al massimo a 15 centimetri da te.

Quanto mi fanno sorridere i profeti dell’“era meglio se”, del “Mazzarri non punta sui giovani” (presidente compreso, che però è giustificato dal fatto che almeno gli 11 milioni d’euro li ha messi lui), del “un centrocampista al posto del fantasista!”, di “Fernandez è un campione, che ci fa in panca?”. E lo dice uno, scusate se mi ripeto, che in queste ultime partite farebbe giocare Soma Novothny, neanche Turboman, e che terrebbe il “rinnovato” Marek Hamsik in panca a favore di Jacopo Dezi e che Fernandez lo invoca a ogni partita.
Ma riflettiamo, non seguiamo i fenomenali “giornalisti del senno del poi” che ci rivelano, dopo aver visto la partita, che contro questo Novara (questi maleducati non c’avevano avvertito prima, purtroppo, che Fontana giocava come assistman nel nostro attacco), probabilmente potevo esordire pure io.

Serviva vincere, anche male. Ed era proprio la partita più sbagliata in cui farlo esordire: immaginate il Novara segnare con un gol fortunoso, immaginate un altro calvario come contro l’Atalanta. E Vargas in campo che sbaglia anche solo due passaggi (finora questa è stata la sua media). Non oso neanche pensare alle nostre reazioni. Ma si sa, a Napoli gli assenti hanno sempre ragione: anche se coloro che sono stati scelti al loro posto, come Dzemaili, sono stati “solo” i migliori in campo. E che con Blerim trequartista-incontrista abbiamo giocato i minuti migliori- o quasi- della nostra stagione. Uno arrivato dall’ultimo mercato che mi sembra davvero un titolarissimo ormai fondamentale, per quel tiro potente e preciso e perché con i piedi non litiga affatto. E che ovviamente, all’inizio, abbiamo criticato pesantemente. Perché noi siamo per i giovani, per diamine.

Ci sono anche vedovi e vedeve di Fernandez, attenzione, uno giovanissimo, che di partite ne ha giocate eccome, e che, giustamente, è stato usato come sostituto naturale di Paolo Cannavaro, visto che a destra ha dimostrato non pochi disagi. Il ragazzo potenzialmente è un fenomeno, ma va usato con parsimonia, non è Thiago Silva. Ma i sapientoni, vedrete, vi faranno l’esempio del povero Ruiz. Uno che è titolare nel Valencia, perdiana! Bene, lo avete mai visto giocare con quella maglia? Ne ha fatte di cotte e di crude, anche solo una mezza dozzina di quegli errori da noi gli sarebbero valsi la gogna di Piazza del Plebiscito (parliamo della Spagna: un posto in cui Puyol fa fare una cosa a Khedira per cui Campagnaro sarebbe stato impalato).

In più, ovviamente, noi siamo una grande squadra, per noi vincere ormai è un dovere. E mi commuove che questo assioma che ormai gira sulla bocca di tutti- “siamo una grande, basta citare la serie C!” lo sento dire anche da insospettabili- coincida con la voglia imprescindibile di vedere giovani in campo. Non voglio far l’esempio dell’Udinese, sarebbe troppo facile. Ma prendiamo la Roma- che è una squadra molto meno giovane di quello che voglia far credere-, ci sarebbe andato bene il loro campionato? Fuori subito dall’Europa, ingloriosamente presi a calci in Coppa Italia, altalenanti in campionato. Ma sì, al San Paolo, uno come Borini (all’inizio sembrava un brocco, ricordate?) al primo errore lo avremmo applaudito e incoraggiato, già vedo la scena.

Insomma, smettiamo di farci del male. E’ ancora tutto possibile, sia per quello che si vede sui campi delle nostre avversarie, sia per quello che succederà tra le quattro pareti della procura federale. Mazzarri è un incapace? Ok, non sono d’accordo, ma posso anche seguirvi. Ma perché non aspettare, a cacciarlo, almeno che ci sia sul mercato uno meglio di lui? De Laurentiis alla fine di Napoli-Atalanta era il “nemico”? Ok, ma aspettiamo che un arabo, un russo o almeno un americano che i soldi ce li abbia davvero arrivino a chiedergli il Napoli. E Vargas, il mio pupillo Novothny, Fernandez, l’ottimo Dezi e per il futuro Insigne (sono del parere che si debba fare un anno di A con Zeman e poi scatenarsi con noi) hanno bisogno del tempo dato a Zuniga, ad esempio. O a Cavani, uno che a Palermo non è che giocasse tutte le partite. Il nostro mister avrà tanti difetti ma ci ha sempre dimostrato di saper sfruttare al meglio tutti i giocatori, vecchi e giovani. Ha sempre saputo vedere oltre i cali di forma, i vizi tecnici e tattici, i superficiali pregiudizi di tifosi e giornalisti. Proviamo a vedere come va a finire, per vedere l’effetto che fa? Proviamo a mettercela tutta, noi e loro, per affrontare con ferocia e un po’ di fortuna i giallorossi (leccesi e romani) che già occupano i miei pensieri e le mie paure? E lasciare in pace Vargas, che a entrare negli ultimi minuti, a dirla tutta, gioca senza pressioni e mette in cascina minuti utili per il prossimo anno?

E poi sì, mettiamoci a fare il mercato e gli schemi, compriamo e vendiamo. Tanto meglio di noi non ce ne stanno, se solo questi presidenti incompetenti capissero che con noi in organico farebbero faville, altro che Bigon, Micheli e Formisano! Io, intanto, sogno Ilaria Puglia allenatrice, Ferdinando Venezia direttore tecnico, Tania Sollazzo presidente. E in società Dario Bevilacqua al posto di Grassani, Domenico Zaccaria al posto di Fassone, Daniele Gallo e Carlo Panico ufficio stampa e Alessandro De Simone al marketing. Io farei l’osservatore, così viaggio. Perché quando io sogno, lo faccio in grande, non mi limito a criticarli, ricostruisco la società intera.
Boris Sollazzo

P.S.: ma avete notato che Ammendola è il figlio di Campagnaro?

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