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Dieci domande da fare a Mazzarri

Scriver male del Napoli ora è facile, inutile, ingiusto. Il terzo posto è ancora possibile. La stagione va corretta e non demolita, la stagione salvata, l’allenatore aiutato. È lui al centro di un meccanismo in corto circuito e solo lui può ripararlo. Ma come? Tirandolo fuori da sospetti, ipocrisie, mezze verità. Ecco le domande che ogni tifoso vorrebbe rivolgere a Mazzarri, se lo incontrasse al bar.

1) Per la terza volta Maggio si ferma. Presunte noie muscolari. È evidente: ritiene di star bene, accetta di giocare, in campo al primo sintomo prevale la prudenza, forse. Perché non lo si lascia riposare fino alla certezza della sua efficienza?

2) Si fa di tutto per far giocare Maggio. Se manca lui, quindi l’esterno più incisivo, crolla il Napoli. Possibile che non vi sia un’alternativa tattica?

3) A Londra Maggio fu sostituito così: Zuniga trasferito a destra, Dossena depresso dall’esclusione inserito a sinistra. Elementare. Ma c’erano ben altre soluzioni: Fernandez, Dzemaili, Britos. Bisognava rivedere il modulo, però. Perché non è stato fatto?

4) Con Catania e Juve, uscito Maggio, è tornato sulla stessa scontata decisione. Sembra un puntiglio. Insiste. Teme di riconoscere uno degli errori che sono costati la Champions?

5) Conte ha il posto che poteva essere suo. Dà grinta, lascia Del Piero in panchina e lo riprende come un bagaglio a mano, rinnova gioco, usa persino il modulo del Napoli quando gli conviene. Che cosa prova dopo la rimonta della Juve al San Paolo e la sconfitta di domenica, così pesante nel gioco?

6) Ha coniato il termine “titolarissimi”. Più che un vanto è il limite del Napoli. Giocano sempre gli stessi: stremati. Gli esclusi, come Fernandez, giocano bene ma sono bloccati dai crampi. Farà sempre così?

7) Britos, Dzemaili e Inler: li ha voluti lei. Il Napoli si è svenato: una trentina di milioni. Uno fuori, gli altri due in bilico. Di chi è la colpa?

8) Lavezzi ha un plateale cenno di stizza verso la panchina. Cavani dice che «mancava la voglia di vincere», ed è costretto a rettificare. Hamsik sostituito: da campione ad enigma tattico. Pandev non trova posto. Il presidente raccomanda i giovani, emarginati e sviliti. Nella gestione della squadra qualcosa non va?

9) La formula della difesa a 3 e dei due esterni è risaputa. Peggio se gli esterni sono Zuniga e l’attuale Dossena. Lei non cambia mai. Contano così poco la forma dei suoi giocatori e le caratteristiche degli avversari?

10) L’anno scorso la Juve, ora l’Inter. C’è sempre la stessa tentazione a turbare la primavera del Napoli: Mazzarri resta o se ne va? I risultati riflettono anche questa opacità. Meglio chiarire o rimandare in scena la commedia dei silenzi con il presidente?

Antonio Corbo
la Repubblica Napoli

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