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In giro tra le rivendite per Napoli-Chelsea: «Vendiamo pochissimo». E ai botteghini del San Paolo è il deserto

Il tema è il caro biglietti Napoli-Chelsea. Qui sul Napolista ne parliamo tanto, per alcuni troppo. E, soprattutto, con toni troppo accesi, al punto da inibire chi la pensa diversamente a intervenire. Di questo me ne scuso. Ho utilizzato termini (vedi alla voce dignità) che poco hanno a che fare con la questione. Il Napolista è un luogo di confronto e dibattito, dove ogni opinione deve avere dimora. E quando scivolo è bene che qualcuno me lo faccia notare. Detto questo, la vendita dei biglietti per l’ottavo di Champions stuzzica non poco la mia curiosità e il mio interesse giornalistico. Soprattutto, ovviamente, per i prezzi stabiliti dalla società. Cercando di evitare di ripetere la nostra tesi (e cioè che i prezzi sono troppo alti e che la città li sta vivendo come un sopruso), stamattina abbiamo pensato di offrire un servizio giornalistico, e cioè di fare il giro di alcune rivendite per tastare il polso della situazione. Lo hanno fatto per noi Francesca Leva e Ilaria Puglia. Quanto segue è il resoconto della loro mattinata (max gallo).

In giro da turiste o meglio da tifose, per fare un giro tra i punti abilitati alla vendita dei biglietti per Napoli-Chelsea. I dati ufficiali restano quelli resi pubblici dalla società: 10.000 venduti in prelazione e 3.000 nella prima giornata di vendita libera per le Tribune. Sarà, eppure in quattro ore, toccando tredici rivendite Lottomatica, non abbiamo trovato neanche una fila, anzi a dirla tutta un solo “tifoso” che al botteghino 3 dello stadio ha acquistato in suo tagliando per la Tribuna Posillipo. Sarà colpa del freddo o probabilmente molti avranno preferito farlo comodamente on line pagando la commissione (per la tribuna sono 12 euro). Si tratta di Filippo, trent’anni. Non sa neppure della possibilità della prelazione: quando glielo spieghiamo gli si illuminano gli occhi. Non ha visto finora alcuna partita di Champions e ha scelto di vedere questa perché viene apposta il fratello da Firenze “e quando ci capita più di vedere una partita così?”. Gli chiediamo se al botteghino gli hanno venduto due biglietti. Lui dice che con la fotocopia del documento del fratello può acquistare anche quello e sta aspettando che gli invii il fax. Ecco, in estrema sintesi, la situazione delle ricevitorie che abbiamo visitato.

1. Via Suarez, 6: 0 biglietti venduti. Sabato non lavoreranno sulla vendita biglietti perché daranno la precedenza al loro pane quotidiano, che sono le scommesse.

2. Via Giacinto Gigante, 21: 200 biglietti venduti in totale (con e senza prelazione), di cui 100 di curva (con prelazione) e 15 di tribuna senza prelazione. Sabato darà la precedenza alle scommesse ma si aspetta la ressa. 3. Via Menzinger, 23: NON PIU’ ATTIVA (anche se segnalata sul sito) 4. Via Domenico Fontana, 16: 50 biglietti venduti in totale (soprattutto curve in prelazione), di cui 10 senza prelazione nelle tribune. 5. Via De Ruggero: 1000 biglietti venduti in totale (sovrastimato secondo noi, ma ovviamente ci atteniamo al dato e lo riportiamo). La titolare è abbonata in Tribuna ma non andrà allo stadio per protesta contro il caro biglietti. Per domani ha un foglio con 53 prenotazioni per i distinti e per sabato uno con 200 nominativi per la curva. 6. Via Caldieri (per la partita contro il Manchester, dove il secondo giorno di prelazione c’erano ore di fila numeri alla mano e dopo mezz’ora aveva esaurito le Nisida): 400 biglietti venduti in totale di cui 15 di tribuna senza prelazione. 7. Via Cintia, 44 (nuova rivendita, dice che Lottomatica li ha caldamente incoraggiati a vendere anche i biglietti): 70 biglietti venduti in totale. Da quando è iniziata la vendita senza prelazione ha venduto zero biglietti. Sabato distribuirà i numeretti fuori alla porta, ma darà la precedenza alle scommesse. Ha affisso un avviso in cui si dice che si vende max 1 biglietto a persona. A noi dice che ne venderà max 2 a persona. 8. Via Leopardi, 122: 700 biglietti venduti in totale. Dice che ha un target molto alto, di gente che abitualmente scommette per 2.000 euro e che quindi non ha alcuna difficoltà ad acquistare biglietti di tribuna a prezzi così elevati. Sabato darà la precedenza alle scommesse. 9. Via Leopardi, 138, di Stefano Marano: nei giorni di prelazione non hanno avuto accesso alla vendita. La Società non li ha messi in condizione di effettuarla (così dice lui). Quando gli chiediamo come mai a 200 metri da lui c’è uno che ha venduto 700 biglietti, alza le spalle e dice: «lo sapete come funziona, no?». Ricorda che, per le partite di Champions precedenti, dopo mezz’ora aveva esaurito le Nisida e che il suo telefono non smetteva un attimo di squillare. Ad oggi, da quando è iniziata dunque la vendita con prelazione, ha venduto complessivamente 8 biglietti di tribuna. Critica fortemente la società perché in un momento di crisi ha alzato così tanto i prezzi. Sostiene che i suoi clienti abbonati diserteranno lo stadio per protesta. C’è affisso un avviso che dice che si possono vendere ad una persona max 4 biglietti per le partite del Napoli. 10. Viale Kennedy, 391: lo gestiscono i genitori del proprietario del punto vendita precedente (Stefano Marano). Per i due giorni con prelazione hanno avuto i terminali bloccati dalla Società. Hanno venduto complessivamente 10 biglietti di Tribuna con prelazione. Sabato daranno la precedenza alle scommesse. 11. C.so Vittorio Emanuele, 727 (nuovo punto vendita attivo da circa un mese): nei giorni di prelazione hanno avuto i terminali bloccati. Senza prelazione hanno venduto 40 biglietti di Tribuna. Per sabato sono terrorizzati. 12. Via Santa Lucia, 44 (nuovo punto vendita): nei giorni di prelazione hanno avuto i teminali bloccati. Hanno presentato reclamo alla Società che ha detto che era un problema di poche persone, perciò dovevano aspettare si risolvesse da solo. Senza prelazione hanno venduto zero biglietti. 13. Via Bagnoli, 712 (contatto telefonicamente): non hanno i numeri precisi delle vendite, ma non in prelazione le Tribune non sono state vendute. Tutti i gestori intervistati sono concordi nel dire che gli abbonati si sono sentiti traditi e che soprattutto quelli dei Distinti non hanno utilizzato la prelazione. Che la vendita on-line costa di più, perciò non si spiega come mai le ricevitorie siano deserte, visto che nelle partite precedenti erano prese d’assalto e il sistema on line si bloccava di continuo. Tutti i gestori abbonati non andranno allo stadio. Sono terrorizzati per sabato, soprattutto perché si aspettano il blocco totale dei terminali per l’eccesso di richieste. Tutti dichiarano che daranno la precedenza alle scommesse e al lotto che sono il loro pane quotidiano e che tenderanno dunque a penalizzare gli acquisti dei biglietti, su cui guadagnano pochissimo e che bloccano l’uso dei terminali per le normali attività. BOTTEGHINI STADIO. Secondo il sito, quelli funzionanti dovrebbero essere tre: 1, 3 e 5. Il botteghino 5 è in manutenzione, perciò non funziona. Il botteghino 1 è riservato alla vendita dei biglietti per il Chievo. L’unico botteghino dove si acquistano i biglietti di Champions è il numero 3. Funziona dalle 9 alle 13 e dalle 14 alle 18. Sabato funzionerà solo fino alle 13. Alla domanda rivolta alle tre persone dietro allo sportello “come mai solo un botteghino e non tre come segnalato sul sito?” rispondono che la Società ha preferito non pagare i suoi dipendenti tenendo aperti tre botteghini dato che non si aspetta file per l’acquisto di biglietti. Non vogliono dirci quanti biglietti hanno venduto. Alle 11 del mattino il botteghino è deserto (come documenta la foto che pubblichiamo qui sotto). Francesca Leva e Ilaria Puglia

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