Ecco la versione di Walter Mazzarri. «Cinque punti persi nelle ultime tre giornate di campionato per colpa degli arbitri». Il tecnico del Napoli è fatto così: quando la tensione si alza, la classifica si mette male, gli arbitri non sono esattamente impeccabili e il Napoli magari non vince da tre partite, Mazzarri diventa protagonista, tirando fuori polemiche urticanti, spesso memorabili. Un mese di cose strane, dice. Eppure ha completamente ragione. Per fortuna nessuno arriva a gridare al complotto. Neppure De Laurentiis che si limita a invocare «i sei arbitri in campo come in Europa».
Ovviamente la sacrosanta allergia azzurra ai torti arbitrali è direttamente proporzionale all’andamento altalenante del rendimento in campo. Al San Paolo, in quella che cioè dovrebbe essere casa loro, gli azzurri hanno messo assieme una collezione di poco invidiabili primati: l’ultima vittoria conosciuta risale al 21 dicembre scorso (6-1 al Genoa) e dei 33 punti disponibili soltanto 17 sono andati a rimpolpare la magra classifica attuale.
Un errore dell’arbitro è più facilmente tollerabile in caso di successo. Ma quando sbaglia al 92’ e sullo 0-0 diventa assai difficile mandarlo giù. Sotto accusa, in particolare, il primo assistente Fabio Galloni, reo di aver sbandierato l’offside inesistente del macedone: per lui Braschi, il designatore, pensa a una giornata di stop. Galloni col Napoli è sfortunato: il 30 agosto del 2010 la fece grossa a Firenze quando segnalò il gol valido a Cavani ma la palla non aveva varcato la linea. Pure Luca Banti (livornese come Mazzarri) quando è al San Paolo vede le streghe: ha arbitrato Napoli-Lazio dell’aprile scorso (4-3) mandando su tutte le furie Lotito e Reja.
Eppure il Napoli non ha torto a lamentarsi. Tante le decisioni sfavorevoli accumulate dall’inizio del campionato. Nove partite sott’accusa. Proviamo a ricordare anche noi gli episodi. Quinta giornata, l’arbitro è Valeri: contro la Fiorentina (0-0) i partenopei protestano per due rigori non concessi. Il più evidente è quello non fischiato a Pasqual, che di mano intercetta un cross di Zuniga. Settima giornata, Napoli-Parma (1-2): Mazzoleni non vede un fallo netto di Gobbi su Lavezzi. Decima giornata: Catania-Napoli (2-1). Arbitro Celi. Dopo 43 minuti viene espulso Santana per doppia ammonizione. Il secondo giallo sembra davvero un’esagerazione. Undicesima giornata, al San Paolo c’è la Juventus (3-3). Tagliavento fa ripetere il rigore realizzato da Hamsik: troppi calciatori in area. Lo slovacco lo tira di nuovo e lo sbaglia, ma anche in quella circostanza ci sono uomini in area ma non viene fatto ripetere. Sul secondo gol della Juve c’è un netto fallo di Pepe su Maggio. In Napoli-Lazio (0-0) Rizzoli ferma Maggio lanciato in porta per posizione irregolare.
A Novara (1-1), De Marco allo scadere non vede il fallo del portiere Ujkani su Pandev. A Siena (1-1), 19esima giornata, Damato non vede un fallo di mano di Vitiello su colpo di testa di Campagnaro: è rigore. A Genova (3-2) l’azione del terzo gol del Genoa è viziata da fallo su Maggio da parte di Moretti. Volendo essere notarili, 14 punti in meno. E in classifica sarebbe addirittura al primo posto.
Pino Taormina