Parla Bigon: «Non sono un burattino»
HA GIÀ stabilito un record di longevità professionale: tre stagioni di serie A nel nuovo Napoli di De Laurentiis, da dirigente. Nessun altro ha resistito quanto lui, a questi livelli. «Eppure non sono un venditore di fumo. A qualcuno potrebbe perfino venire in mente che sono bravo». Invece non mancano le critiche, di cui Riccardo Bigon si è […]
HA GIÀ stabilito un record di longevità professionale: tre stagioni di serie A nel nuovo Napoli di De Laurentiis, da dirigente. Nessun altro ha resistito quanto lui, a questi livelli. «Eppure non sono un venditore di fumo. A qualcuno potrebbe perfino venire in mente che sono bravo». Invece non mancano le critiche, di cui Riccardo Bigon si è dato pure una spiegazione. «Uno dei miei difetti è non comparire, porto risultati sul campo. Tanti colleghi sbandierano i loro meriti e danno giudizi sul lavoro delle altre società: non io».
In prima linea ci sono quasi sempre De Laurentiis e Mazzarri: due personalità forti. Troppo per un giovane dirigente come lei? «Giovane anagraficamente, forse. Ma sono all’ottava stagione di serie A e ho più di 300 partite da dirigente, tutte in panchina».
Ma è vero che nel Napoli l’ha voluta Mazzarri? «Ognuno ha fatto la sua carriera. Non siamo un team».
Però sembrate sempre d’accordo… «Interpreto il ruolo così: anche in passato, con Ulivieri, Pillon e Ficcadenti».
Bigon è accondiscendente… «Ma non un burattino. Per fare l’alter ego di un allenatore non bisogna essere sempre in conflitto. Non prendo giocatori sgraditi a Mazzarri per metterlo in difficoltà».
Quelli che ha preso sono anche bravi? «L’organico del Napoli da ottobre 2009 è cresciuto tantissimo».
Otto dei titolari c’erano già prima, però… «Ma il Napoli, con quegli otto, arrivava ottavo. Ora è più in alto e non si parla più di notti brave dei giocatori. Pure la gestione del gruppo è compito di un dirigente: tirare fuori il meglio da tutti. Il mercato è la parte più facile
Perché non sono arrivati altri Hamsik e Lavezzi, allora? «Prima ilNapoli non era in Champions: poteva scommettere e sbagliare. Come la Roma quest’anno. La nostra squadra titolare è invece quasi impossibile da rinforzare, per i parametri finanziari del club. Abbiamo aggiunto Dossena, Cavani, Inler».
Pure Britos e Donadel… «Britos è pronto, Donadel ritornerà lunedì. E non era già rotto: l’anno scorso ha giocato 30 gare».
Basta polemiche, domani c’è la Champions. «Il Villarreal sta preparando una partita vera. Non si fanno mai regali in Champions. Ma noi abbiamo una grandissima chance: faremo una gara da Napoli». (tratto da Repubblica)
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