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Solo posti in piedi al San Paolo, impossibile reclamare il proprio

Solo posti in piedi allo stadio. Posti che sarebbero numerati e assegnati, sono venduti al prezzo di uno show di Fiorello. Ma è impossibile assistere allo spettacolo seduti sulla propria poltroncina. Neanche la cornice della Champions League di quest’anno sfaterà i due tabù che – da sempre – caratterizzano il San Paolo: i maxischermi e la partita da guardare rigorosamente in piedi. Se l’installazione dei tabelloni (previsti dalla convenzione tra il Calcio Napoli e il Comune) non dipende dai cittadini, per i posti a sedere si è arrivati alla rassegnazione collettiva.
E’ un problema del quale non ci si lamenta nemmeno più. L’unica spiegazione plausibile è che la (presunta) “Napoli che conta” si divide tra le tribune vip e Posillipo, dove la comodità è garantita da hostess e steward che ti accompagnano fino a destinazione. I comuni mortali, che acquistano il biglietto per distinti e curve, non hanno voce in capitolo e di loro nessuno si accorge. Quando il match è di cartello, bisogna incamminarsi in direzione Fuorigrotta con notevole anticipo, altrimenti ti tocca accomodarti nell’angolino più remoto del settore, dal quale la visuale non è delle migliori. Se provi a chiedere di spostarsi all’energumeno che si è accaparrato il tuo sediolino, rischi una risata o – peggio – un “no” piuttosto minatorio.  L’occupante abusivo rivendica – inconsapevolmente – una sorta di usucapione brevissima e una consuetudine consolidata nel corso di un secolo abbondante. Il paradosso si complica davanti alla prima fila, dove c’è la ringhiera dalla quale ci si affaccia sull’anello inferiore: trecento, forse quattrocento spettatori imbecilli e prepotenti si mettono davanti a tutti, costringendo chi sta indietro ad alzarsi per poter vedere il rettangolo di gioco. Scatta quindi l’effetto domino al contrario e tutti devono stare in piedi per guardare la partita. E’ un fenomeno che nessuno prova a debellare, un comportamento di molti maleducati che mortifica migliaia di persone che chiedono il rispetto dell’articolo 7 del regolamento di utilizzo dello stadio, disponibile sul sito web della società sportiva Calcio Napoli (“Ai sensi della vigente normativa, tutte le persone dotate di valido titolo di accesso, che accedono allo stadio, hanno il diritto/dovere di occupare solamente il posto loro assegnato ed evidenziato sul biglietto…”). Con il crollo delle borse e la crisi economica mondiale, i tifosi napoletani che restano alzati non possono certo costituire  una priorità per il sindaco de Magistris e il presidente De Laurentiis. Eppure anche le bancarelle delle sigarette di contrabbando sono scomparse, nel centro cittadino tutti i motociclisti (o quasi) indossano il casco, pare che la raccolta differenziata stia entrando nella testa della gente. E’ la dimostrazione che nulla è impossibile. Per la partita col Genoa, 28 agosto prossimo, i supporter saranno ancora tutti in piedi. A quando un stadio con i posti assegnati e a sedere?

Giuseppe Pedersoli (Repubblica)

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