Esplode la Napolimania. «Tu si na malatia», canterebbe Peppino di Capri. Già, una malattia azzurra che impazza tra i 6 milioni di tifosi sparsi nel mondo e che rimpingua le casse del club di De Laurentiis, prosperoso come pochi altri al mondo per quanto concerne il merchandising, divenuto padrone incontrastato delle voci in attivo di bilancio. Ce n’è per tutti i gusti: dal classico delle sciarpe, maglie anche già indossate dai campionissimi, ai cappelli, alle caffettiere, ai pupazzetti, motorini, caschi e camerette.
Tutti Con la N ufficiale, ovviamente. A contarli tutti si arriva a oltre 400 pezzi griffati, un record. Non solo merchandising, visto che parla positivo anche quello del licensing, in cui rientrano le aziende che hanno diritto allo sfruttamento dei marchi. Ecco i numeri da boom: per il merchandising incassati nel 2009-2010 432mila euro (+185per cento); ben più elevato l’introito per il licensing pari a 3,7 milioni (+120per cento).
Assieme ai 438mila euro per altri proventi commerciali, l’incasso totale sale a 4,6 milioni (+118per cento). A testimonianza di ciò è l’apertura dello store in pieno centro che va a gonfie vele. Infine il Fantacalcio del Napoli sul web. Le ultime trovate del marketing azzurro sono di qualità: il main sponsor, il Gruppo Acqua Lete sta scatenando la passione dei tifosi in un fantacalcio da record che funziona a litri d’acqua virtuali. Venerdì prossimo, infine, a villa Caracciolo (ore 12), la ditta Garofalo di Gragnano lancerà sul mercato il formato esclusivo della pasta azzurra. leggo.
Marketing a gonfie vele
5 milioni di incassi
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