Mi chiamo Gaspare Lo Schiavo, sono un penalista napoletano trentaseienne, e sono un napolistissimo convinto ed orgoglioso di esserlo (ultima trasferta: Anfield).
Vi scrivo, in realtà, nella qualità di arbitro internazionale di scherma. Ho praticato questo sport dall’età di 8 anni, ho avuto una mediocre/discreta carriera agonistica (nella vita tutto è relativo, sic!), al termine della quale – spinto dalla passione per la disciplina della scherma e pur di rimanere nell’ambiente sportivo, il migliore che mi sia capitato di frequentare (rectius: il meno peggio) – ho intrapreso la carriera arbitrale.
Ho fatto un pò di carriera, e, ad oggi, ho arbitrato sei edizioni dei Campionati del Mondo.
Questo popò di pistolotto, non per vantarmi, ma semplicemente per accreditarmi, sperando che quello che sto per dire sia letto come proveniente da un “addetto ai lavori” e non come un quivis de populo.
Nell’ottobre 2006, all’edizione dei Campionati del Mondo di Scherma svoltisi a Torino, per la prima volta in questo sport, è stata introdotta la MOVIOLA IN CAMPO/PEDANA.
Da allora in poi, in ogni competizione internazionale ufficiale (organizzata dalla FIE, Federation Internationale d’Escrime), nel tabellone di eliminazione diretta (tabellone da 64 tiratori, quindi 32esimi di finale: immaginate un qualunque torneo di tennis), e sino alla finale, i match sono videoregistrati.
L’arbitro che si trova a giudicare un match, ha la possibilità, autonomamente, di rivedere la stoccata al video tutte le volte in cui lo ritenesse necessario. Altrimenti, giudica la stoccata e la assegna.
Ad ogni tiratore è concessa la possibilità, in ogni caso, di chiedere il “VIDEO”, vale a dire di sollecitare l’arbitro del match a rivedere la stoccata consultandosi con un altro arbitro che siede al computer. All’esito della consultazione l’arbitro “principale” può confermare la sua decisione o modificarla.
Ogni tiratore ha due “vite”: avete presente i video giochi? Se la richiesta di video è fondata (e quindi l’arbitro cambia, in qualunque modo, la propria decisione originaria) non perde nessuna “vita”. Se, viceversa, la decisione originaria viene confermata, l’atleta perde una “vita”. Ha sempre un’altra “vita” a disposizione con la quale può continuare a “giocare” sino a quando, utilizzandola malamente per la seconda volta, non rimane senza “vite”, e quindi senza la possibilità di chiedere “video”.
Senza addentrarmi in spiegazioni tecniche ( e quindi noiose), basti dire che l’arbitro di scherma incide sul esito dell’assalto in maniera estremamente più influente di quanto non accada nel calcio.
LA MOVIOLA IN PEDANA HA DETERMINATO L’ASSEGNAZIONE DEI TITOLI MONDIALI AD ATLETI DIVERSI DA QUELLI AI QUALI SAREBBERO STATI ATTRIBUITI SENZA MOVIOLA.
Dopo aver assistito a Napoli-Inter di ieri sera mi rammarico del fatto che questo passo non sia stato fatto nel calcio.
Indipendentemente dagli aspetti economici della questione (premi partita, incassi casalinghi, diritti tv, etc.etc.), i “ragazzi” meritavano di passare il turno.
E ciò non solo perché hanno massacrato i campioni del mondo in carica (esiste sempre la storia della palla rotonda), quanto piuttosto perché se fossero stati percepiti correttamente alcuni episodi (gol di Cavani, fallo di mano di Lucio in area, magari anche espulsione di Cordoba per fallo su Maggio) anche con l’ausilio dei mezzi tecnologici, di cui allo stato già disponiamo, la partita avrebbe avuto un risultato diverso.
Il Napoli avrebbe TECNICAMENTE vinto la partita.
Il problema è stato di corretta percezione degli eventi. Se l’arbitro avesse visto al video il gol di Cavani non avrebbe tecnicamente potuto NON concederlo… se avesse visto il fallo di mano di Lucio, non avrebbe potuto tecnicamente NON concedere un rigore…A meno che naturalmente non fosse in malafede, ma questo è un’altro discorso!
Vi saluto cordialmente.
La scherma insegna, moviola in campo
Gaspare Lo Schiavo
ilnapolista © riproduzione riservata