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La Finanza chiede chiarimenti al Napoli

Resiste in lieve attivo il bilancio del Napoli Calcio, che sconta i costi del potenziamento della squadra. Nello scorso esercizio, con la squadra sesta in serie A, l’utile netto si è ridotto a 343.686 euro, dopo 3 milioni di imposte. L’anno precedente l’utile era di 10,93, dopo 7,8 milioni di tasse, e la squadra 12esima. Il proprietario, Aurelio De Laurentiis, è soddisfatto perché ha centrato il quarto bilancio consecutivo in attivo. E lo è di più perché attualmente la squadra è seconda in serie A. Dopo la vittoria per 3-0 sulla Juventus il 10 gennaio, De Laurentiis ha escluso di spendere altro denaro nel mercato di gennaio per rispettare i vincoli del fair play finanziario Uefa.
Nel bilancio del 30 giugno 2010 il costo del personale è aumentato del 25% a 38,75 milioni, gli ammortamenti dei diritti sui calciatori si sono impennati del 45% a 40,36 milioni. Nell’esercizio il Napoli ha fatto investimenti lordi per 54,65 milioni, rispetto ai 23,3 del 2008-09. Poiché il pagamento dei cartellini è stato spalmato in più anni, sono aumentati i debiti lordi, da 55 a circa 91 milioni, dei quali 48,33 verso società di calcio. I crediti totali sono aumentati da 22 a 35 milioni, anche per effetto delle cessioni. Sette calciatori sono stati comprati, i più costosi sono stati Fabio Quagliarella dall’Udinese (18 milioni), Luca Cigarini dall’Atalanta (10.5), Camilo Zuniga dal Siena (8,5).
Il club ha venduto due giocatori, realizzando 6,62 di plusvalenze, determinanti per raggiungere l’utile. Sono stati ceduti Daniele Mannini (25 anni) alla Sampdoria per sette milioni e Matteo Contini (29 anni) al Real Zaragoza per due. Da notare che su Mannini  è stata aperta una comproprietà, con onere di 3,5 milioni a carico del Napoli, che tuttavia ha iscritto in bilancio la plusvalenza al 100% (4,93 milioni) e non solo sulla metà venduta. Dalla Samp il Napoli ha anche comprato un giocatore, Hugo Campagnaro (29 anni), valutato 7 milioni, come Mannini: di fatto è uno scambio, nel quale il Napoli non ha incassato nulla, anzi ha un onere di 3,5 milioni per la comproprietà di Mannini, ma mette in bilancio 4,93 milioni di plusvalenza.
Il valore della produzione, depurato dalle plusvalenze di calciomercato, è salito del 6,2% a 104,23 milioni, di cui diritti tv per 48,24 milioni, in calo dai 50,89 del 2009.
Il Napoli ha ricevuto il 25 marzo 2010 un verbale di contestazione fiscale della guardia di Finanza sulle “metodologie di ammortamento” dei diritti pluriennali sui calciatori. Il club non ammortizza il costo in rate contanti pari agli anni del contratto, come fanno tutti, ma applica “piani di ammortamento a quote decrescenti. La società spiega che così riduce il rischio di minusvalenze in caso di ricoluzione unilaterale dei contratti  dopo 2-3 anni.
Gli ammortamenti dal bilancio 2007-08 in poi, sono stati superiori a quelli che deriverebbero dalle aliquote costanti. Così c’è stata una compressione dell’utile lordo e delle tasse. Ora però il fisco potrebbe bussare alla porta di De Laurentiis.
Gianni Dragoni (Il Sole 24Ore)

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