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Bravo Mazzarri, il Lecce
non è meno importante

Bravo Mazzarri. Mi sei piaciuto. Non convocare Lavezzi per il match di domani contro lo (o la, boh!) Steaua è una scelta giudiziosa e lungimirante. Che condivido in pieno. Una decisione che significa tante cose, secondo me. Che non siamo una squadra disperata ai piedi di un solo giocatore, e – soprattutto – che il Napoli ci tiene, eccome, al campionato. E visto che siamo lì, secondi, bisogna provarci. E rischiare di perdere Lavezzi per un mese sarebbe una follia. Neanche io lo avrei fatto giocare, e non per i motivi che immaginate. Mi sembra che stiamo ragionando da gruppo, da grande squadra e questa cosa mi piace assai.
Prima, leggendo le dichiarazioni di Mazzarri in conferenza stampa ne ho dedotto che qualche giornalista gli ha chiesto se quella di domani fosse la partita più importante da quando è sulla panchina del Napoli. E devo dire che il buon Walter non si è lasciato andare, ha semplicemente risposto: “Non lo so, so solo che è un match cui tengo molto”. Certo, e gli fa onore. La Coppa, lui e i suoi giocatori, se la sono conquistata sul campo, lo scorso campionato, e ora intendono onorarla fino alla fine. Però, da qui a dire che si tratti del match più importante disputato dal Napoli da un anno a questa parte mi pare francamente eccessivo.
Siamo là ed è giusto provarci. Sarebbe bello essere l’unica italiana a superare il turno di Europa League, lo ammetto. Nonostante a me questa competizione non faccia impazzire. Però resterei molto concentrato sul campionato, sul match di domenica prossima. Ed è per questo che ho apprezzato la scelta di Mazzarri di non convocare Lavezzi. Preferisco (e preferisce) averlo in campo contro il Lecce (dove già scontiamo l’handicap di una difesa da inventare). Anzi io contro i romeni farei riposare anche qualcun altro lì davanti. Cavani l’ho visto stanco a Genova. Certo, era anche isolato. Se giochiamo con pazienza (con la p minuscola) e accortezza un golletto possiamo farlo anche senza quei due. E comunque già preservare Lavezzi è un bel passo avanti. Ci serve domenica e, soprattutto, ci serve alla Befana a San Siro contro l’Inter. Per non parlare del dopo.
Massimiliano Gallo

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