Tutto è cominciato con una sua capocciata . E due anni e dieci mesi dopo la musica è sempre la stessa: canta lui, Daniele Conti, e chi sennò. Dal Napoli al Napoli nel segno del regista romano, nel frattempo promosso pure capitano. E chi se lo scorda più quel 27 gennaio del 2008: alle 16.48 (tempo regolamentare scaduto, dunque) il Cagliari è sotto di un gol, sempre più ultimo in classifica, e nemmeno il terzo allenatore in pochi mesi sembra riuscire a invertire una rotta disastrosa. La retrocessione è segnata. I minuti di recupero, poi, cambiano la storia.
LA SVOLTA Al 93′ Matri pareggia, al 94′ proprio Conti, spalle alla porta, accarezza la palla con la nuca e la spedisce in rete. Due a uno. Sant’Elia in delirio. E’ la prima puntata di un bellissimo film ancora in onda. La scalata in classifica è travolgente, la salvezza clamorosa. Così nasce il fantastico Cagliari di Ballardini, diventato poi quello di Allegri, e ora di Bisoli. Ecco perchè l’appuntamento di domani è speciale. Ma lo sono soprattutto i protagonisti: oggi gli stessi di ieri.
CUORE ROSSOBLÙ Il futuro è nel passato. E quanto pesa la maglia indossata da Conti domenica al Friuli, la trecentesima da quando ha lasciato Nettuno e la Roma per costruirsi una storia tutta sua nel calcio, lontano dai paragoni ingombranti, anche se l’ombra del padre Bruno lo ha accompagnato per diversi anni. Adesso Danieleconti è una parola unica, si legge tutta d’un fiato. Dodici stagioni in rossoblù: semplicemente una bandiera. Dopo la rete (e che rete) all’Udinese mima con le dita un cuore (e davanti alla tv avrà sorriso Diego Lopez, altro pezzo di storia rossoblù, insieme avevano deciso di esultare così). Un cuore speciale, insomma. Dedicato anche ai tifosi. ‘Quando, contro il Bologna, sono entrato nella ripresa e ho sentito il boato del Sant’Elia mi tremavano le gambe’, ha rivelato nei giorni scorsi agli amici. Conti per tutti, tutti per Conti. Un simbolo per la Nord, e per l’intero stadio. E pensare che nei primi campionati in Sardegna collezionava più fischi che applausi.
NAPOLI NEL MIRINO Conti ha conquistato col tempo e sul campo la fiducia della gente, diventata il suo popolo. E non a caso il Cagliari Club a lui intitolato si trova tra i box del mercato di San Benedetto, vale a dire nel cuore della città dove ha comprato casa (e chissà se riuscirà mai a lasciarla quando la sua vita da calciatore cambierà). ‘La maglia rossoblù ce l’ho appiccicata sulla pelle’, ha ribadito qualche mese fa Conti, figlio di Roma e orgoglio di Sardegna. ‘Ormai mi sento un cagliaritano’. Ecco perchè la sfida con il Napoli non può essere come tutte le altre per lui. Ai partenopei, inoltre, ha già segnato due volte. I tifosi campani lo temono, il patron De Laurentiis ha addirittura tentato (inutilmente) di portarlo dalla sua parte offrendogli ponti d’oro. Ma Conti no, lui ha sempre scelto il Cagliari. ‘Sarebbe bello giocare per sempre con questa squadra’. Intanto prova a portarla il più in alto possibile. Il Napoli è avvisato. (calcionapoli24).