ilNapolista

Turnover utile, ma non se inseriti tutti in blocco

Ma al Napoli interessa l’Europa League? Due pareggi: prima l’Utrecht, ieri la Steaua. Con le stesse squadre è ultimo nel girone k, primo il Liverpool. Eccitante rimonta: con l’implacabile Cavani e formazione corretta nel finale. Ma perché ridursi all’ultimo assedio, all’ultimo istante, all’ultimo tiro per un pari che comunque logora il Napoli a tre giorni dalla Roma?
Il primo brivido lo dà la formazione. Basta leggere. Non è il turnover a modificarla. È la stravaganza contaminata forse dalla scaramanzia a cancellare il Napoli, appena risalito a Cesena in classifica e nella stima dei suoi tifosi. Se Mazzarri voleva stupire, vi riesce subito. Infila sette giocatori nuovi o in posizione inedita su 11. Lascia il portiere De Sanctis, a destra il tiepido Maggio e il bomber che non tradisce mai. Il solito Cavani. Esclude Lavezzi, Hamsik, Cannavaro, Dossena, Pazienza. Ed è questo già un brutto messaggio, come dire: ragazzi divertitevi, siamo in gita scolastica, al ritorno basterà scrivere un tema sulle chiese stile bizantino e sui 12 piani della Casa del Popolo. Con Grava a sinistra e con Zuniga in versione trequartista che danza intorno al pallone senza mollarlo, come un ballerino di tip tap, entrano altri cinque: l’indecifrabile Sosa, Vitale di cui si erano perse le tracce, Yebda in ripresa, quindi gli stralunati difensori Cribari e Santacroce, che sono ben lieti di assumersi le colpe del primo e terzo gol rumeno. Si può inventare una difesa, complicata come quella a 3 con obbligo di diagonali agli esterni? Ovvio che sia disorientato anche il portiere, e De Sanctis per consolare i compagni in penitenza collabora anche al secondo gol della Steaua. Un disastro.
È utile il turnover, ma se non sono inseriti giocatori in blocco, altrimenti l’intesa è solo una favola suonata da vecchi tromboni del calcio antico. Ed è implicita un’altra condizione: chi subentra dev’essere affidabile quasi quanto il titolare. Sgradevoli ma ovvii i confronti: Zuniga vale Lavezzi sulla trequarti, Sosa è davvero sosia di Hamsik, Cribari dà le garanzie di Cannavaro, il generoso Vitale peraltro autore di un gol trita i rivali sulla corsia sinistra come Dossena?
Mazzarri si è molto vantato della vittoria a Cesena. Dopo un’ora da buttare, con il Napoli a disagio con avversari scombinati, furono inviati i rinforzi. In mezz’ora l’1-0 fu ribaltato da Lavezzi e Cavani in 1-4. Era quello il divario tra la squadra iniziale e quella corretta. L’allenatore giurò di aver previsto tutto. E si sarà magari anche divertito, come tutti gli amanti del thrilling. Ha deciso di riprovarci. Con una temeraria rivoluzione, 3 gol in 16 minuti. Ci si è messo per sua fortuna Kapetanu, lasciando in 10 una squadra animosa ma confusa negli schemi, con l’allenatore Lacatus richiamato d’urgenza. L’espulsione e l’invio dei soccorsi cambiano la partita. Mazzarri aspetta la ripresa per escludere Santacroce e spedire il primo dei rinforzi. La difesa si sistema a quattro lasciando tuttavia qualche varco ai rumeni. Ma basta per colmare il 3-1.
Cambiano i rapporti tattici. Il Napoli scarica anche il lezioso Zuniga per Hamsik, quindi Gargano si ricolloca nel solco nel vero Napoli, stesso effetto per Maggio che accetta di correre sulla destra senza ritrovare la memoria sotto porta. I rumeni si incartano nelle loro penose astuzie: perdite di tempo che l’arbitro annota. Un assedio dopo l’altro e Cavani chiude l’ennesimo assedio, fissando un 3-3 ed un pareggio che può valere molto e nulla.
Antonio Corbo

ilnapolista © riproduzione riservata