Tu chiamala, se vuoi, meritocrazia. L’ultima vergogna del calcio italiano è la nomina di Ciro Ferrara a tecnico dell’Under 21. Sì, lo so, è napoletano, di via Manzoni, ha contribuito al grande Napoli dell’età di Maradona, ha segnato il gol decisivo a Stoccarda, ma come allenatore è stato un disastro.
Da tecnico la sua sembra una carriera da raccomandato. Parte come vice di Marcello Lippi in Nazionale e alla prima esperienza su una panchina di un club approda alla Juventus, che è un po’ come dare una Formula uno a un neopatentato. E ovviamente Ciro è andato fuori strada. Incappando in una serie di risultati negativi. Nei piani della Juve e di Lippi, Ciro avrebbe dovuto indossare i panni del traghettatore nell’attesa che il bel tenebroso concludesse la sua avventura in Nazionale con i Mondiali sudafricani. Ma Ciruzzo andò talmente male sulla panchina della Juve che i dirigenti non potettero fare a meno di esonerarlo.
E ovviamente che cosa fa la nostra Federazione? Lo premia affidandogli la panchina dell’Under 21. Che dire? E poi ci lamentiamo che il nostro calcio non vince più, che in Europa viene preso a schiaffi da chiunque, che ai Mondiali non riesce a battere nemmeno la Nuova Zelanda. Il motivo è simboleggiato perfettamente da questa scelta a dir poco assurda della nostra Federazione. Emblema di come si faccia carriera nel nostro Paese. Certo, qualcuno potrà dire che è lungo l’elenco di allenatori che dal campo passano direttamente alla panchina: c’è anche il nostro Diego, ciò non toglie che ancora una volta i dirigenti del nostro calcio dimostrano di andar dritti per la loro strada, una strada che prescinde dai risultati.
E allora in bocca al lupo, Ciruzzo, e speriamo che risponderai coi fatti a queste critiche. Ma una cosa è certa: tu la panchina della Nazionale proprio non la meritavi.
Massimiliano Gallo
Ferrara ct Under 21
altro che meritocrazia
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