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Yebda, la qualità giusta richiesta da Mazzarri

Si è capito ormai che quest’anno il mercato è al risparmio. Aspetti Toni e arriva Lucarelli, sogni il tridente e ti vendono uno dei moschettieri, vorresti Inler e ti ritrovi Yebda. Massimo rispetto, ci mancherebbe altro, magari ci ritroviamo davanti il mediano perfetto e non sia mai l’avevamo disprezzato prima. Non è un brocco e questo è certo, Hassan Yebda viene da un Mondiale giocato neanche tanto male con la sua Algeria. Ad essere un affare lo è senz’altro, visti i presupposti con i quali si è sviluppata la trattativa. Prestito con opzione per il riscatto, che novità, le cifre non sono ancora chiarissime ma nei prossimi giorni di sicuro ne sapremo qualcosa di più.
Per i più attenti Yebda non è proprio uno sconosciuto. Basta tornare con la mente a giusto due anni fa, preliminare di Uefa contro il Benfica. Molti avevano notato questo ragazzino filiforme (1,88 m x 77 kg) con la chioma platinata che schizzava come una trottola per tutto il campo, appoggiando spesso la manovra offensiva e risultando alla fine fra i migliori in campo nelle fila lusitane. Era proprio lui, Hassan Yebda, nato a Saint Maurice in Francia il 14 maggio del 1984 da genitori algerini. Cresciuto nelle giovanili dell’Auxerre, passa poi al Le Mans dove gli basta una stagione in Ligue 1 per essere notato dai portoghesi, che lo prendono a parametro zero. Le Aquile lo tengono per un solo campionato, giocato da titolare con un discreto rendimento, poi lo cedono in prestito al Portsmouth. In Inghilterra la sua stagione non è del tutto esaltante, la squadra retrocede e Yebda colleziona 18 presenze condite da una rete. A luglio però arriva la chiamata della Nazionale algerina, che Hassan ha scelto da poco dopo aver fatto tutta la trafila giovanile con la Francia. Anche il Mondiale non vede protagonisti i suoi, la compagine nordafricana esce mestamente ai gironi senza lasciare il benché minimo segno, ma il nostro è sicuramente uno dei meno peggio. Non basta per la riconferma nel Benfica, che decide di cederlo nuovamente, stavolta al Napoli bravo a bruciare una concorrenza agguerrita.
Arriva quindi il tassello a lungo atteso per rimpinguare un centrocampo un po’ a corto di uomini, dopo le cessioni di Cigarini e Bogliacino. Yebda è un Pazienza con un po’ di personalità in più, un tipo alla Gargano, per intenderci. Il piede non è educatissimo ma per eseguire i compiti richiesti da Mazzarri bastano le qualità atletiche che di sicuro non gli fanno difetto. A fare gioco ci penseranno quei tre lì davanti, a Yebda come ai colleghi di reparto si chiede solo di fare tanta tanta legna e coprire le spalle al tridente.
Antonio Papa (da pianetanapoli.it)

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