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Presidente, non le conviene
parlar male di Quagliarella

Carlo Maria Cipolla è molto caro al mio direttore Antonio Polito che lo cita spesso. Cipolla elaborò la teoria della stupidità umana: una persona è stupida se causa un danno a un’altra persona o ad un gruppo di persone senza realizzare alcun vantaggio per sé o addirittura subendo un danno. Lo storico di Pavia mi è tornato in mente ieri sera leggendo le dichiarazioni rilasciate da Aurelio De Laurentiis a proposito di Quagliarella. Il presidente ha rimarcato che l’attaccante del Napoli ha sulla coscienza il mancato quarto posto a causa della sua espulsione nella gara interna col Parma e che, al momento, non gli è arrivata nemmeno un’offerta di dieci rubli per l’attaccante stabiese, altrimenti si sarebbe già seduto al tavolo per trattare.
Eccoci al punto. Posso capire la rabbia nei confronti dell’attaccante (anche se non ne comprendo l’origine), ma non l’autolesionismo. Dire che Quagliarella non ha offerte equivale a dire che chi lo scorso anno ha speso 19 milioni di euro per acquistarlo è uno stupido. E’ un po’ come gli uomini che non so perché si beano nel dire che le loro mogli sono talmente brutte e insignificanti che nessuno se le fila.
Il punto è vendere Quagliarella? Allora, caro presidente, non deve umiliarlo né tantomeno dipingerlo come uno stupido. So che Mazzarri la pensa diversamente (certo un allenatore che preferisce Pazienza e Grava a Cigarini e Santacroce…), ma purtroppo per lui stiamo parlando dell’unica nota positiva dell’Italia ai Mondiali del Sudafrica. Sfruttate almeno questo. Altrimenti, se non riuscirete a vendere Fabio, sembra che vi siate tenuti sul groppone un brocco da 19 milioni di euro. Roba da ridere per mesi e mesi.
Il presidente, si sa, è un vulcanico. Quando gli gira storto manderebbe a quel paese chiunque. Ma a pagare Cigarini 12 milioni di euro o Zuniga 8,5 sono bravi tutti, caro presidente, il difficile è saperli rivendere almeno allo stesso prezzo dopo una simile stagione. Un po’ come capire in anticipo che “Tre metri sopra il cielo” sarebbe stato il film rivelazione (al botteghino) degli ultimi anni invece che bollarlo come la brutta copia del “Tempo delle mele” e rifiutarne la produzione. La rabbia non è mai una buona consigliera. Stia a sentire, plachi Mazzarri e cominci a parlar bene di Quagliarella. Lo dico nel suo interesse economico. Io, da tifoso del Napoli, Fabio lo vorrei sempre in campo.
<strong>Massimiliano Gallo</strong>

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