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Il trentennio di Ferlaino
Re Sole di Napoli

<em>Domani 3 giugno, alla Fnac del Vomero di via Luca Giordano a Napoli  (ore 18.30)  La Casa editrice “La Compagnia dei Trovatori” presenterà il libro “Ferlaino sceicco di Napoli. Palazzi, scudetti, amori” scritto da Mimmo Carratelli, primo volume della nuova collana “Biografie d’autore”.</em>
"Non è stato facile – scrive l’autore – riassumere nelle pagine di un libro la vita di Corrado Ferlaino che avrebbe meritato un’enciclopedia per l’intensa attività dell’Ingegnere, costruttore, latin-lover, pilota d’auto da corsa e di offshore, produttore cinematografico, editore radiofonico (“Antenna Capri”) e del mensile “Il Napoletano” pubblicato dal 1975 al 1976, romantico turista errante per l’Africa e presidente del Calcio Napoli dal gennaio 1969 al febbraio del 2002, una “dittatura” più lunga di quelle di Mussolini, Stalin e Napoleone. Non è stato facile perché stesse fermo in una stanza, il salone di lavoro della sua villa al Corso Vittorio Emanuele, a completare i ricordi e gli appunti dei 33 anni, un mese e 12 giorni della sua vita “azzurra” intrecciata all’attività frenetica di imprenditore, di marito di tre mogli, sfiorato dalla Tangentopoli napoletana, poco amato e molto detestato, però redimendosi con le “rabone” e gli scudetti di Maradona nei giorni più felici".
Sono 27 i capitoli del libro che “scava” nella vita di Ferlaino anche oltre le vicende calcistiche e raccontano gli hobby, i vizi, le manie dell’Ingegnere che per 33 anni, un mese e 12 giorni ha retto le sorti del Napoli. Ferlaino è stato un Re Sole, un dittatore longevo, un uomo fortunato, un impasto di intuizioni ed errori, di trionfi e cadute, nel calcio prima un timido apprendista in un mondo di furbi, poi furbo come pochi e immediatamente personaggio.
Carratelli parla anche del Ferlaino dietro le quinte, un personaggio diverso dall’uomo che, da presidente del Napoli, ha perseguito una antipatia assoluta per timidezza e furbizia. E’ una biografia romanzata con molti aneddoti, gli incontri con Lauro, il “divorzio” da Roberto Fiore, le prime clamorose apparizioni al Gallia, l’albergo milanese del primo calciomercato.
Come dice lo stesso autore, è una biografia affettuosa, parzialmente affettuosa almeno, totalmente contestata dall’Ingegnere nei “passaggi” talvolta crudeli in trent’anni di “convivenza” che non potevano essere tutti rose e fiori, e rose e fiori non sono stati.

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