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Lega contro De Laurentiis rappresentato da Grassani

De Laurentiis ha chiesto nell’ultima assemblea di far parte della commissione, aggiungendo: «Se io non posso venire, mando Grassani».

Lega contro De Laurentiis rappresentato da Grassani
Italian film producer, owner and chairman of Italian football club Napoli Aurelio De Laurentiis attends the '130 years of Il Mattino' Italian daily newspaper event at the Royal Palace in Naples, Southern Italy, on May 25, 2022. (Photo by Eliano Imperato / Controluce via AFP)

Ieri in Lega – scrive su La Gazzetta dello Sport Antonello Capone, notizia rilanciata da Dagospia – è successa una cosa incredibile. La delegazione di presidenti e avvocati, riunita per studiare la piattaforma per il nuovo contratto collettivo di lavoro da trattare con l’Assocalciatori di Campana, poco dopo le 16 ha visto entrare nel salone l’avvocato Mattia Grassani. Proprio colui che ha patrocinato la causa di Goran Pandev, il giocatore da 15 milioni «portato via» alla Lazio dal collegio arbitrale che ha ordinato la rescissione del contratto e il pagamento di arretrati e danni. E dal caso Pandev i presidenti sono partiti in quarta per cambiare l’accordo collettivo.

Che ci faceva lì Grassani? Il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis ha chiesto nell’ultima assemblea di far parte della commissione, aggiungendo: «Se io non posso venire, mando Grassani». I presidenti avevano detto: «Sarebbe come se nel gruppo di Confindustria che studia la nuova piattaforma contrattuale entrasse a far parte Epifani della Cgil». De Laurentiis lì sembrava tornato sui suoi passi. E invece ieri… A Grassani abbiamo chiesto all’ingresso in Lega come mai venisse «nella tana del nemico». E lui: «Nulla di importante, soltanto pubbliche relazioni». E noi: «Guardi che fra poco arriva Lotito…». Silenzio dall’altra parte. E alle 19.30 all’uscita i componenti avevano l’aria nera: Lotito, Briamonte (Juventus), Marino (Sampdoria), Pedrelli (Bologna), Garzelli (Livorno). Leandro e Guido Cantamessa (Milan) avevano lavorato fino alle 15.30 con Marino. Grassani ha lasciato la Lega alle 18,30 senza dir nulla. E ora i presidenti hanno cominciato a discutere «di come – spiega qualcuno – far capire l’assurdo a De Laurentiis».

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