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Il caso Pogba: il contratto tra la Juventus e Raiola per venderlo risale al 2015

La prima firma “per facilitare la cessione” risale a marzo 2015. A luglio del 2016, la procura per cercare un nuovo club. La Fifa indaga sulla possibile TPO

Il caso Pogba: il contratto tra la Juventus e Raiola per venderlo risale al 2015

L’approfondimento di Calcio&Finanza

La notizia è arrivata ieri sera, oggi quindi è il giorno dell’approfondimento. A sviscerare il caso Pogba ci ha pensato Calcio&Finanza che ha raccolto tutte le indiscrezioni e ha documentato la vicenda step-by-step. Come annunciato anche ieri sera, l’indagine della Fifa mira a smascherare un’eventuale violazione del regolamento sulle TPO, ovvero le Third Party Ownership. Secondo il quotidiano danese Politiken e la testata francese Mediapart, il primo accordo scritto sulla cessione di Pogba nasce nel marzo del 2015. Il club bianconero, in quella data, avrebbe firmato un contratto con la Topscore Sports Ltd, una delle società di Raiola, per “facilitare la cessione di Pogna”. Più di due anni fa, un anno e quattro mesi prima del suo effettivo passaggio al Manchester United. Non dimenticate questa data,

Le ricostruzioni di Football Leaks (entrambi i giornali appartengono al gruppo di inchiesta) spiegano che la Juventus avrebbe dovuto garantire il movimento intorno al calciatore, portando a una vera e propria asta per acquistarlo. Il club bianconero viene ritenuto “idoneo” e il 20 luglio del 2016 – nel mentre del terremoto Higuain, qualche giorno prima – viene firmato un secondo contratto con la Topscore Sports per trovare un acquirente per il calciatore. Questa data viene confermata anche nelle transazioni Figc con gli intermediari

Tempi

A questo punto, crollerebbe il castello di dichiarazioni da sempre costruito da Marotta. Cioè castello, diciamo tenda canadese, nemmeno lui ha mai creduto alle sue parole. Marotta ha più volte sottolineato come l’acquisto di Higuain si sarebbe concretizzato comunque, anche senza la cessione di Pogba. Un’affermazione risibile di suo, e che viene smentita anche da questa vicenda. L’idea di cedere Pogba, o comunque una presa d’atto sull’ineluttabilità di un suo addio, risale al marzo del 2015. Al primo contratto per “facilitare la vendita del calciatore”.

Il sospetto della Fifa

Il contratto tra la Juventus e la Topscore, quello del luglio 2016 – mentre i bianconeri pagavano la clausola per Higuain – avrebbe previsto un versamento di 18 milioni all’agente se il giocatore fosse stato venduto dalla Juventus per una cifra non inferiore ai 90 milioni di euro. La somma sborsata dal Manchester United (105 milioni di euro) avrebbe attivato questa clausola, portando il guadagno di Raiola fino a 27 milioni di euro.

Da qui il sospetto della Fifa: per Tpo si intende una partecipazione di fondi di investimenti o agente alla torta dei diritti economici di un calciatore. Letteralmente, proprietà di terze parti. Sono state regolamentate dalla Fifa nel 2014, ed è proprio qui che è scattata l’inchiesta della Federazione internazionale. Contro la Juventus, perché il Manchester United – secondo la Fifa – avrebbe agito in maniera conforme ai codici.

I legali della Juventus si sono detti tranquilli, ma il punto di questa ricostruzione è un altro. Riguarda la tempistica dietro il progetto di cessione di Pogba. Che è stato definito sempre in un certo modo dai vertici juventini, e che oggi si rivelerebbe essere completamente diverso. Perché le operazioni Pjanic e Higuain sono state concepite dopo, anzi molto dopo il primissimo contratto firmato con Raiola per costruire l’addio del francese. Era marzo 2015. A luglio 2016 sarebbe arrivata la conferma finale, ma una decisione del genere non è di certo stata presa, nel caso, in tre giorni. Tantomeno in una settimana, o in venti giorni. La famosa mail per il pagamento della clausola di Higuain sarebbe arrivata ad inizio luglio. Tutto torna. È il mercato che funziona così. Anche quando si fa fatica ad ammetterlo, o non si vuole proprio farlo.

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