De Laurentiis sui gradini a Riad per la Supercoppa? Era solo scaramanzia, smontata la bufala diplomatica

Il presidente della Lega Serie A Simonelli: «Era nel royal box, aveva lasciato il suo posto alla figlia Valentina. Ha preso un posto normale in tribuna»

De Laurentiis

A Riad ha fatto discutere la foto di De Laurentiis seduto sui gradini dello stadio e non in tribuna autorità al suo fianco. Il presidente della Lega, Ezio Maria Simonelli, intervenendo a Radio Anch’io Lo Sport, ha sgomberato il campo da ogni dubbio: solo scaramanzia

La scaramanzia di De Laurentiis

“Sbavature diplomatiche? No, assolutamente. Era nel royal box, aveva lasciato il suo posto alla figlia Valentina. Ha preso un posto normale in tribuna: essendo scaramantico, in quel momento si è seduto sulla gradinata e visto che la semifinale era andata bene per il Napoli ha preferito sedersi sempre lì. Nessuno sgarbo”.

Smontata la bufala secondo cui si sarebbe opposto ai nomi in arabo sulla maglia del Napoli e quindi sarebbe stato ospite non gradito nel Royal box. Bufala che chissà perché ha attecchito tanto, evidentemente mettere i nomi in arabo da noi è considerato un atto grave. Il suo posto il presidente lo ha ceduto alla figlia Valentina

Addio alla finale a Riad

Simonelli ha parlato anche del futuro della Supercoppa che potrebbe tornare in gara unica ad inizio stagione come in passato.  Venuto meno il vincolo della doppia semifinale, anche perché nel 2026 a Riad si giocherà la Coppa d’Asia e i sauditi hanno già annunciato la rinuncia all’edizione ancora contrattualizzata, la Lega sarà libera di scegliere formato e sede. Simonelli spinge per una soluzione più tradizionale, con una sola finale tra la vincitrice del campionato e quella della Coppa Italia, eventualmente da collocare anche a inizio stagione, come accadeva in passato.

Il presidente è poi tornato sulle polemiche legate alla mancata disputa di Milan-Como a Perth, respingendo le accuse di superficialità. Secondo Simonelli, i contatti con le istituzioni del calcio internazionale erano continui da mesi e le critiche apparse dopo l’annullamento sarebbero state in parte strumentali. Da tifoso, ha ammesso che giocare a 13mila chilometri di distanza sarebbe stato penalizzante per i sostenitori, ma ha ricordato che la scelta non era della Lega bensì dei club coinvolti, e che quella australiana era l’opzione economicamente più vantaggiosa, salvo poi rivelarsi impraticabile. A suo avviso, l’AFC non voleva che l’Italia fosse la prima a infrangere quel tabù, trasformando così l’operazione in un’occasione commerciale persa.

La partita tra Milan e Como verrà comunque recuperata a San Siro nella prima data utile, una volta chiariti gli incastri con il calendario europeo dopo il 31 gennaio. Simonelli ha poi garantito la massima disponibilità dei club ad aiutare Gattuso in vista dei playoff per il Mondiale, pur ribadendo quanto sia complicato spostare una giornata di campionato. Nel suo intervento ha toccato anche altri temi: l’idea di anticipare le partite serali alle 20, le proteste sul pallone arancione giudicato poco visibile, il dibattito sul possibile ritorno della Serie A a 18 squadre

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