Rabiot: «Scudetto? Difficile, in questo Milan pochi giocatori hanno vinto. Allegri incide molto sulla nostra testa»
A Sky Sport: «Con lui ho un rapporto diverso: mi ha parlato molto, mi ha aiutato a livello di mentalità. Leao è già cambiato, deve continuare a crescere»

Db Milano 14/09/2025 - campionato di calcio serie A / Milan-Bologna / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Adrien Rabiot
Adrien Rabiot si racconta a Sky Sport analizzando la prima parte di stagione del Milan. Ecco le sue parole riprese dalla Gazzetta dello Sport.
Le parole di Rabiot
Si legge sulla Gazzetta:
«Secondo me avremmo potuto fare qualche punto in più, ne abbiamo lasciati un po’ per strada. Sbagliamo a livello mentale l’approccio delle partite, magari ci rilassiamo un po’ troppo pensando anche di aver fatto già qualcosa di grande. Alla fine puoi pagare questa cosa, quindi dobbiamo cercare di ritrovare questa solidità e provare a mantenere lo stesso livello contro tutte le squadre.»
Su Leao:
«Da quello che ho visto quando sono arrivato, è già cambiato. A livello dell’atteggiamento in campo già c’è qualcosa di diverso e tutto inizia da qui: deve mantenere questo aspetto. È un giocatore con tanta qualità e lo sappiamo bene: deve continuare a crescere.»
Sull’ambizione scudetto:
«È difficile con una squadra come la nostra, perché come pochi giocatori hanno vinto e sono abituati a puntare a vincere un campionato che è lungo e difficile. Finire tra i primi quattro è l’obiettivo generale del club e lo sappiamo. Personalmente, punto a qualcosa di più grande, perché non è che se puoi ottenere dieci ti puoi accontentare di sei o sette. Non è impossibile.»
«Quello che io dico e che dico anche agli altri è che dobbiamo avere la mentalità di voler andare anche più in alto. Dobbiamo far capire quanto è bello vincere ai nostri compagni meno esperti. Qui al Milan lo è anche di più. Non ho tatuaggi ma potrei farne uno se dovessimo vincere il campionato. Sarebbe un tatuaggio ancora più importante. Mi ritengo una persona che ragiona molto prima di fare le cose. E, sì, per una vittoria del genere potrei proprio pensarci…»
Infine, il passaggio su Allegri:
«Conosciamo tutti Allegri: è bravo, è molto importante per una squadra avere un allenatore così bravo a livello sia di calcio, sia umano. Se incide sulla nostra testa? Sì, molto. Sappiamo che il calcio non è solo una questione di gambe e questo il mister l’ha capito da tanto. È vero, con lui c’è un rapporto diverso: mi ha parlato da sùbito molto, mi ha aiutato a livello della mentalità. Lui mi capisce, a volte anche senza parlare. Non capita con tutti.»











