De Gea guadagna 5 milioni l’anno alla Fiorentina, se i viola retrocedono non potranno più permetterselo

As: il futuro del 35enne è ancora incognito. Quest'anno la crisi ha colpito anche lui: la media di gol subiti è aumentata da 1,19 a 1,42. 

De Gea

Cm Torino 29/12/2024 - campionato di calcio serie A / Juventus-Fiorentina / foto Crisitano Mazzi/Image Sport nella foto: David de Gea

David De Gea ha fatto ricredere gli scettici in due stagioni alla Fiorentina, dopo che era rimasto senza squadra. Ora, con la crisi del club in corso (anche se nell’ultima di campionato hanno vinto 5-1 contro l’Udinese); a 35 anni, i viola dovranno decidere se rinnovare il contratto del portiere spagnolo.

De Gea e il rinnovo con la Fiorentina

As scrive:

Il portiere di Madrid ha già 35 anni. Un’età che potrebbe non essere un problema per un portiere, ma non è certamente quella del picco fisico di un atleta. Pertanto, ora i dubbi sono per quanto tempo è in grado di mantenere il livello per un campionato ultra competitivo e se la Fiorentina prolungherà il contratto di un ulteriore anno.

Nei risultati deludenti della squadra toscana di quest’anno, lo stesso De Gea non sembra lo stesso. Mentre la scorsa stagione ha subito una media di 1,19 gol a partita, in questa stagione ha una media di 1,42. E se la squadra dovesse retrocedere? Il problema principale di De Gea è lo stipendio: supera i 5 milioni di euro a stagione, essendo il secondo più pagato della squadra, solo dietro a Moise Kean. Il futuro di De Gea è ancora ignoto. Ma mancano ancora sei mesi. 

Il portiere: «Nel calcio di oggi i giovani neanche ti salutano, non c’è più il rispetto di prima»

Pensi che oggi sia più facile sentirsi giocatore?

«Prima era molto più difficile. Anzi, era quasi impossibile trovare continuità a 17 anni. Mi pesa questo cambio generazionale. Quando sono arrivato in Inghilterra ero molto giovane e anche timido: ora ho molta più esperienza e alla Fiorentina sono praticamente tutti più giovani di me. E quindi cerco di parlare con tutti e aiutarli in ciò che posso, voglio essere un esempio dentro e fuori dal campo. Mi piacerebbe essere un modello per chi mi vede come un veterano.»

È stato difficile continuare a sentirsi giocatore durante il tuo “anno sabbatico”? Perché hai scelto di fermarti?

«Ho vissuto tra Madrid e Manchester. Quando ho sentito di volermi tornare ad allenare per ritrovare la forma, ho iniziato a informarmi per trovare un allenatore dei portieri che mi aiutasse e mi hanno consigliato Craig Ellison e dal primo allenamento il nostro rapporto ha subito preso forma.»

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