Mandragora, la procura Figc deferisce l’Udinese per l’acquisto dalla Juventus
L'ex vice presidente e consigliere dell'Udinese avevano concordato una cifra diversa rispetto a quella dei documenti depositati, per favorire benefici fiscali al club friulano.

Mp Firenze 14/12/2025 - campionato di calcio serie A / Fiorentina-Hellas Verona / foto Matteo Papini/Image Sport nella foto: Rolando Mandragora
La procura Figc ha deferito l’Udinese per il “caso Mandragora”. L’accusa è di aver concordato una pattuizione diversa rispetto a quella risultante dai documenti nel suo trasferimento dalla Juventus.
Caso Mandragora, la decisione della procura Figc sull’Udinese
La Figc, in una nota, ha dichiarato:
“Il Procuratore Federale, in relazione all’indagine risalente al 2022 a carico della Juventus e dei suoi tesserati e a seguito della trasmissione da parte della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Udine degli atti relativi all’indagine penale svolta e della riapertura del procedimento avente a oggetto tra gli altri i rapporti di partnership tra la Juventus e altre società per il quale era stato disposto intendimento di archiviazione parziale, ha deferito l’Udinese, oltre a Stefano Campoccia e Franco Collavino (all’epoca dei fatti rispettivamente vice presidente e consigliere del club friulano) innanzi al Tribunale Federale Nazionale.
Campoccia e Collavino, in particolare, sono stati deferiti perché nel luglio del 2018, contestualmente alla cessione a titolo definitivo di Rolando Mandragora dalla Juventus all’Udinese avevano concordato una pattuizione diversa rispetto a quella risultante dai documenti depositati (da un’opzione al riacquisto fissata a 26 milioni di euro, all’obbligo di riscatto poi effettivamente avvenuto nell’ottobre del 2020 a 10 milioni e 700 mila Euro) eludendo così la normativa federale. Il tutto al fine di far ottenere all’Udinese benefici contabili e fiscali con riferimento ai bilanci di esercizio chiusi al 30 giugno del 2019, 2020 e 2021. L’Udinese è stata deferita a titolo di responsabilità diretta per le violazioni disciplinari ascritte ai dirigenti tesserati dotati di poteri di rappresentanza” .











