Spalletti: «Da Vincenzo Italiano si possono imparare molte cose, lo consigliai anche a De Laurentiis»

In conferenza stampa: «Fa piacere sentire la forza e la passione di John Elkann e della famiglia per questo club. Sta a noi dare sostanza e concretezza a questa passione»

Spalletti

Ni Napoli 07/12/2025 - campionato di calcio serie A / Napoli-Juventus / foto Nicola Ianuale/Image Sport nella foto: Luciano Spalletti

Alla vigilia di Bologna-Juventus, Luciano Spalletti ha così parlato in conferenza stampa.

Le parole di Spalletti

Pochi minuti fa è stato pubblicato un comunicato da John Elkann. Un commento?
«Anche se sono arrivato da poco, fa piacere sentire la forza e la passione di John Elkann e della famiglia per questo club. Sta a noi dare sostanza e concretezza a questa passione, onorando il passato e costruendo un futuro dello stesso livello o migliore, come ci ha detto lui stesso quando è venuto a trovarci».

Come stanno Bremer e Rugani? Il fatto di poter lavorare in una settimana libera agevolerà il passaggio al nuovo sistema?
«Rugani è già utilizzabile, anche se con qualche limite. Bremer, vista la delicatezza dell’infortunio, ha grande disponibilità ma ha bisogno di tempo per non metterlo in difficoltà. Sul modulo mi stupisco quando sento parlare solo di schemi: il calcio è cambiato, oggi vinci occupando spazi e decidendo dove portare la partita. I moduli sono solo un punto di partenza, poi la gara ti porta ad adattarti. Conta molto di più l’aspetto individuale messo al servizio della squadra».

Conceiçao è quarto per dribbling in Serie A, ma ha segnato solo due gol. Può essere più decisivo?
«Sì, ed è questa la sua crescita. Deve cercare di rendere di più in termini di gol ed essere più determinante in fase offensiva. Ha uno spunto micidiale, può migliorare anche nei duelli e nella fase difensiva. La partita va riempita di tutto questo. Sta già facendo anche buone corse all’indietro, siamo sulla strada giusta».

Cosa è da evitare contro il Bologna di Italiano?
«Al Bologna vanno fatti i complimenti: a chi lo allena e a chi lo ha costruito. È una squadra con grandi qualità e idee chiare, che vuole decidere le regole della partita. Ti costringono a tanti duelli e a giocare negli spazi che scelgono loro. Bisogna superare questi recinti, non fare uomo contro uomo ma uomo oltre l’uomo. Se non saremo pronti, sarà una gara molto complicata».

Eccezion fatta per l’Inter, contro avversari di livello alto sono arrivati solo pareggi: è un problema mentale o strutturale?
«La personalità è fondamentale. Oggi però non basta più la giocata del singolo: serve personalità nell’accettare la partita a tutto campo, nell’andare a indirizzarla negli spazi giusti. Bisogna riempire la gara di duelli, attacchi dello spazio, continuità. Per fare una partita da campioni devi stare dentro la squadra per 90 minuti, vicino al pallone. Se giochi solo una giocata e per 80 minuti manchi in fase difensiva, vieni punito».

Quali tasti ha toccato con la squadra per evitare primi tempi difficili?
«Serve stare dentro la partita. Ci sono due gare nella stessa gara: quella del comportamento collettivo e quella individuale, la giocata che fa la differenza. Ma quando arrivano letture impreviste che mettono in difficoltà la squadra, diventa inutile parlare solo di tattica. Bisogna fare quello che serve, senza limiti e senza presunzione».

Si rivede in Italiano per percorso e caratteristiche? È vero che lo consigliò a De Laurentiis?
«Da Italiano si possono imparare molte cose, secondo me è uno dei più forti che abbiamo. L’ho consigliato a tutti, non solo al presidente De Laurentiis».

Ha già vissuto situazioni simili prendendo squadre a stagione in corso?
«Non riuscirete a convincermi che questi limiti non possano essere superati, perché ho accettato credendoci. Il mio lavoro è sempre stato complicato: a volte ho pensato di non farcela, ma ho continuato. Un allenatore deve essere convinto di poter migliorare la squadra».

Nelle ultime ore ha sentito Elkann? Quanto servirà alla Juve per tornare vincente?
«L’ho sentito e visto ieri. Ogni tanto mi manda i suoi pensieri ed è una cosa che fa piacere. Oggi ha parlato di futuro e dobbiamo avere chiaro quel concetto. Quando fai parte della Juventus devi puntare al massimo possibile e stare alla tavola rotonda».

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