Benzema: «Quello che manca al Real Madrid è la connessione tra i giocatori, l’allenatore non può farci nulla»
A L'Equipe: «Chi non vorrebbe giocare il Mondiale? Se la Francia mi chiama, vado. Zidane è il numero uno degli allenatori. Mi sento come se avessi vent'anni».

Parigi (Francia) 18/10/2022 - Pallone d'Oro 2022 / / foto Imago/Image Sport nella foto: Karim Benzema ONLY ITALY
Karim Benzema, intervistato da L’Equipe, ha parlato del suo presente all’Al Ittihad e del suo passato al Real Madrid. Inoltre, gli è stato chiesto di una probabile partecipazione ai Mondiali 2026 con la Francia.
L’intervista a Benzema
Sei stato all’Al-Ittihad per più di due anni. Come valuti la tua avventura in Arabia Saudita?
«Molto bene, perché era un progetto globale. Ero all’inizio del progetto saudita con il calcio, per cercare di svilupparlo. Su questo aspetto, ci sono stati inizi un po’ difficili. Perché, per me, è stato un cambiamento radicale. Ho scoperto un altro calcio, un altro stato d’animo. Era come partire da zero. Ma con tutta l’esperienza avuta in Europa, è andata sempre meglio. Aiuto il club anche fuori dal campo. Aiuto i giovani giocatori sauditi, mostrare loro cosa possiamo fare, cosa si sta facendo in Europa. In tre anni il calcio si è evoluto molto qui; è più fisico, più veloce. Non è lontano dal livello europeo. Poco a poco, ci stiamo arrivando. Ad esempio, abbiamo un allenatore europeo noi (Sergio Conceiçao) e lavoriamo molto fisicamente».
Il Mondiale 2026 si avvicina. Data la tua carriera, hai un rammarico per questo torneo?
«No. Tutti vogliono vincere una Coppa del Mondo. Ho fatto quello che ho fatto. Ci ho provato. Non è successo, la vita è così. Non ho giocato per la Nazionale per sei anni. Sono tornato, ho vinto la Nations League. E’ la vita».
Questo sarà l’ultimo Mondiale di Lionel Messi, Cristiano Ronaldo e Luka Modric. Anche tu appartieni a questa lista?
«Ma chi non vuole giocare la Coppa del Mondo? Tutti vogliono giocare questa competizione. Dato che sono una persona che ama il calcio e la competizione, se mi dici se voglio andare in Nazionale per giocare un Mondiale e ti dico di no, sono un bugiardo. Se mi chiamano, vado».
Zinedine Zidane è atteso come prossimo allenatore dei Blues. Apre la porta a un suo ritorno nella Francia?
«No, non lo sappiamo… Non sappiamo affatto cosa succederà. In ogni caso, Zizou vincerà. Non importa il club, la nazionale. Vincerà».
Sei ancora in contatto con lui oggi?
Benzema:«Certamente. Parliamo sempre. Zizou è il numero uno degli allenatori».
Qual è la tua opinione sul Real Madrid, attualmente in difficoltà?
«Quello che manca è solo connessione tra Mbappé, Vinicius, Bellingham, Rodrygo. Tutti devono sapere cosa devono fare in campo. Bellingham deve capire che lui è il playmaker. Mbappé è il bomber. Vinicius è l’ala sinistra. Finché tutti sanno cosa devono fare in campo, è finita per gli altri. Stiamo parlando di ragazzi che sono tra i primi dieci giocatori del mondo, e sono tutti nella stessa squadra».
È compito di Xabi Alonso risolvere questo problema?
«No, l’allenatore non può fare nulla. Mette i migliori in campo. Poi la palla passa ai giocatori… Se il tuo compagno di squadra è più forte di te, devi accettarlo. Il problema è se non accetti che il ragazzo accanto a te segna più gol di te. Ecco perché hai problemi quando hai cinque o sei grandi giocatori insieme. I calciatori non parlano tra di loro, e si vede».
Hai detto che volevi giocare per altri due anni, quindi fino ai 40. Può il Lione essere un’opzione in questi due anni?
«Non ho un club in mente. Sul campo, io do tutto. È come se avessi 20 anni nella mia testa, calcisticamente».
Cosa pensi che farai tra due anni, per continuare a divertirti?
«Ho un sacco di cose in mente ma c’è una cosa che mi piace: creare accademie per i giovani. Direttore sportivo o presidente? Vedremo. In ogni caso, ho molte idee».











