Greggio attacca la Juventus: “Anche stasera Giovanni e Umberto Agnelli non riposeranno in pace”

Dopo la sconfitta contro il Napoli: «Io vorrei sapere se la proprietà si rende conto che ha messo in punti chiave dirigenziali della società, degli incapaci e inesperti che hanno comprato dei bidoni come Openda, David, Caba»

Agnelli Villar Perosa garzena Juventus

1985 archivio Storico Image Sport / Juventus / Giovanni Agnelli / foto Aic/Image Sport

La Juventus perde a Napoli contro la formazione di Conte e apre l’ennesimo momento di crisi per i bianconeri. Piovono critiche per l’allenatore Luciano Spalletti e per le sue sperimentazioni infelici messe in campo al Maradona. Al coro delle critiche si è aggiunto anche Ezio Greggio, attore e noto conduttore che sul suo account Instagram ha pesantemente criticato la Juventus senza risparmiare nessuno:

«Io vorrei sapere se la proprietà si rende conto che ha messo in punti chiave dirigenziali della società, degli incapaci e inesperti che hanno comprato dei bidoni come Openda, David, Cabal e altre mezze tacche che non sono degne di stare manco in panchina. Abbiamo ancora Kostic. Spalletti se deve fare cambi si ritrova gente che corre in giro per il campo, che non ha i fondamentali, che butta via la palla e ci fa pure prendere goal. Giocatori ( si fa per dire) che non solo non sono degni della Juve ma neanche delle squadre ultime in classifica della serie A”. E poi cita gli Agnelli in modo chiaro.

«Anche stasera Giovanni e Umberto non riposeranno in pace», frase emblematica che richiama i vecchi fasti della Vecchia Signora e soprattuto la dirigenza storica degli Agnelli.

Il suo attacco prosegue con i toni di tanti altri tifosi della Juventus che non si ritrovano in questa squadra, abituati a vincere a lungo.

«Sono anni che ci ritroviamo in campo acquisti di bidoni di tutti i tipi che han fatto fare affari solo a chi se ne è liberato. E forse non solo a loro, ma non alla Juve».

La Juventus non è più la Juventus

«Il povero Spalletti è un grande allenatore ma non può giocare un campionato, anzi 3, non solo senza qualche fuoriclasse da Juve, ma al massimo con 7 o 8 buoni giocatori mentre gliene servirebbero almeno 22. Quella di oggi, per me da juventino malato come sono io e come lo sono tutti i nostri tifosi, non è più la “Juventus” né nei dirigenti né nella maggior parte dei giocatori. #ForzaJuve #finoallafine … ma ci siamo vicino».

 

 

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