McTominay ha chiuso la partita contro la Juve dopo aver accusato un problema agli adduttori
La Gazzetta scrive che le condizioni dello scozzese del Napoli andranno rivalutate nei prossimi giorni

Napoli's Scottish midfielder #08 Scott McTominay celebrates scoring his team's first goalduring the Italian Serie A football match between Sassuolo and Napoli at the Mapei - Città del Tricolore stadium in Reggio Emilia, on August 23, 2025. (Photo by Stefano RELLANDINI / AFP)
Il Napoli ha battuto anche la Juventus, nonostante i tanti infortunati che, oramai da inizio stagione, accompagnano il cammino degli azzurri. Alla lista potrebbe aggiungersi anche Scott McTominay, come scrive oggi Antonio Giordano sulla Gazzetta dello Sport
“Da verificare le condizioni di McTominay, che dopo aver accusato nel primo tempo un problema agli adduttori ha comunque chiuso la partita giocandola per intero e dunque già fugando i primi dubbi”.
I dati di fatto sono che il Napoli incerottato ha battuto 2-1 la Juventus, al momento è solo in testa alla classifica, ha di fatto eliminato Spalletti dalla corsa scudetto e ha ritrovato il bomber Hojlund che dopo 922 minuti di digiuno ha segnato la doppietta che ha deciso il match. Avrebbe cantato Battisti “922 minuti possono bastare”.
McTominay: uomo grande, soprattutto giocatore vero
Scott McTominay. Uomo grande, ma soprattutto giocatore vero. Uno che porta in campo una virtù di cui oggi c’è difetto: la concretezza. Non il pallone per il pallone, non il gesto finale per strappare applausi: il calcio. Quello che ti accompagna nei movimenti giusti, quello che ti porta a essere sempre nel posto utile, non in quello comodo. McTominay stasera ha messo la firma invisibile e indispensabile: ha fatto da ponte tra la squadra e la partita, tra l’idea e l’azione. Ha ricordato che c’è una differenza abissale tra il pallone – che rotola, capita, inciampa – e il calcio, che invece ha un ordine interno, una grammatica che solo alcuni parlano. Lui la parla, e la parla bene. Con un accento un po’ scozzese, un po’ operaio, un po’ da centrocampista che non si vergogna di fare le cose semplici perché sa che sono le più difficili. In una serata così, il Napoli ha dimostrato qualcosa che non sempre si vede: non serve essere al completo per giocare da squadra; serve essere squadra per non accorgersi delle mancanze. In una serata così, il Napoli ha dimostrato una verità antica: non serve essere al completo per giocare da squadra; serve essere squadra per non accorgersi delle mancanze










