Blatter: «Non so se il mio successore alla Fifa sia Infantino, o Trump. Forse la Coppa del Mondo è già alla Casa Bianca»

L'intervista al Telegraph. L'ex presidente della Fifa caduto in disgrazia non riesce nemmeno a nominarlo, Infantino: «ha consegnato il calcio alla politica, non riesco a capire dove sia l'interesse del calcio»

blatter Platini

FIFA President Sepp Blatter and UEFA President Michelle Platini PUBLICATIONxNOTxINxUKxFRAxNEDxESPxSWExPOLxCHNxJPN FIFA President Sepp Blatter and UEFA President Michelle Platini PUBLICATIONxNOTxINxUKxFRAxNEDxESPxSWExPOLxCHNxJPN

Blatter: «Non so se il mio successore alla Fifa sia Infantino, o Trump. La Fifa ha consegnato il calcio alla politica»

Lo chiama “il mio successore” o “il leader”: Sepp Blatter non riesce più a pronunciare il nome di Gianni Infantino. Tipo Fonzie che non riusciva a dire “ho sbagliato”. L’ex potentissimo presidente della Fifa caduto in disgrazia per le accuse di corruzione (per molti innescate proprio da Infantino), e poi scagionato, dice al Telegraph che l’ha intervistato che dorme “bene e la mia coscienza è tranquilla”.

Dice che Infantino è pronto a organizzare una Coppa del Mondo nello spazio, “ma allora sarà difficile avere arbitri”. “Abbiamo 211 associazioni nazionali… e non ce n’è una sola che si opponga al lavoro del nuovo presidente, che parla solo con i capi di stato e che ha portato la politica in questa Coppa del Mondo. È un gioco meraviglioso, sociale, culturale – può essere economico – ma è per il mondo. Perché è il gioco più popolare al mondo. E ora danno l’impressione che i politici – da una parte l’Arabia Saudita e dall’altra gli Stati Uniti – prenderanno il sopravvento. Penso che questa non sia la cosa giusta”.

Infantino, dice Blatter ,“dovrebbe avere un minimo di rispetto per chi ha creato questa grande eredità della Fifa, ha preso il comando in una posizione finanziariamente estremamente favorevole. Invece, sta cercando di andare contro di me. Non riesco a capirlo”.

Blatter: «La Coppa del mondo dov’è? Forse è già alla Casa Bianca»

E altrettanto critica il premio per la pace che la Fifa darà a Trump: “Il calcio non dovrebbe assegnare il premio per la pace. Un giorno dovremmo ricevere il premio per la pace perché lavoriamo per la pace. È un peccato”.

“Il mio successore, non so se sia davvero Infantino o Trump. Non posso dire che non debbano avere una buona amicizia, ma non vedo esattamente un grande interesse del calcio. Vedo questo come un legame personale, soprattutto con Trump, e non sono così sicuro di dove sia il trofeo della Coppa del Mondo, che è sempre stato ben custodito a Zurigo fino all’apertura torneo. Ne dubito. Forse il suo trofeo è già alla Casa Bianca”.

E se davvero Trump facesse spostare a Infantino le partite per motivi politici “sarebbe la fine. Se i politici decidono dove si gioca, allora dove sta andando il nostro gioco?”.

Anche la squalifica dimezzata di Cristiano Ronaldo “non va bene. Questo è un principio che non dovrebbe essere accettato. Le questioni disciplinari dovrebbero essere considerate come in un tribunale. Non si dovrebbero prendere decisioni in base alla decisione presidenziale”.

E poi: “C’è troppo calcio nel mondo, con la continua creazione di nuove competizioni per essere presenti. Capisco che l’organizzazione dei giocatori non sia contenta di questo, ma non hanno un contatto diretto con il leader. Il leader non ascolta i giocatori. Ha un’altra organizzazione”.

Anche se ha 91 anni Blatter rivendica ancora un possibile ruolo nella Fifa: un suo ritorno dopo la scadenza della sua sospensione nel 2027 è “possibile. Non sono mai stato esonerato dalla Fifa. Quando sono stato sospeso dal comitato etico ho affidato il mio mandato a qualcun altro. Ma ho ancora il mandato. Sono ancora il presidente eletto. Spero di essere ancora vivo”.

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