Sacchi: «All’Italia serve uno stage, ma i club si opporranno perché prevalgono gli interessi individuali»

Alla Gazzetta: «In una simile situazione, io conosco una sola medicina: il lavoro. Solo che Gattuso non può lavorare con la squadra, perché i giocatori tornano nei loro club e allora tutto si complica. Ripeto: sono preoccupato»

Sacchi

Db Reggio Emilia 06/02/2016 - campionato di calcio serie A / Sassuolo-Milan / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Arrigo Sacchi

La Gazzetta dello Sport ha intervistato Arrigo Sacchi, ex ct anche della Nazionale, per parlare del momento difficile che si sta vivendo e del rischio di non qualificarsi neanche per questo Mondiale

«Non riesco nemmeno a immaginare che cosa succederebbe se l’Italia non si qualificasse per il Mondiale, però bisogna che ci diamo una svegliata! Non è possibile giocare come abbiamo fatto nel secondo tempo con la Norvegia. E chi mi dice che a marzo, quando ci saranno le partite decisive, le cose cambieranno? Adesso, in una simile situazione, io conosco una sola medicina: il lavoro. Solo che Gattuso non può lavorare con la squadra, perché i giocatori tornano nei loro club e allora tutto si complica. Ripeto: sono preoccupato»

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E come si può intervenire?

«Serve una presa di coscienza dei nostri limiti. Per farlo, però, è necessaria un’abbondante dose di umiltà. Qui c’è da comportarsi come un maestro che insegna l’alfabeto ai bambini di prima elementare, e badate che non sto esagerando. Sento parlare di moduli, di schemi, di tattiche di attacco, ma lo vogliamo capire che si deve lavorare in profondità sui concetti-base? A mio avviso servirebbe uno stage a Coverciano prima dell’impegno di marzo: Gattuso potrebbe allenare per qualche giorno, ricompattare il gruppo dopo questa batosta, ricaricare le batterie anche dal punto di vista psicologico e migliorare ciò che ancora non funziona. Ma sono sicuro che i club si opporrebbero a una simile richiesta del commissario tecnico, ricordo bene le battaglie che dovetti combattere io quand’ero sulla panchina della Nazionale. In Italia prevalgono sempre gli interessi individuali, gli egoismi e non si vuole capire che per costruire una squadra, e la Nazionale è una squadra, servono tempo, pazienza e allenamenti, tanti allenamenti. Ma i miei, lo so già, sono discorsi al vento…».

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Come giudica il percorso di Gattuso finora?

«Ha vinto cinque partite e ne ha persa una, malamente, contro una squadra che è più forte dell’Italia. Questo bisogna che ce lo mettiamo bene nella testa: in questo momento la Norvegia è superiore a noi. Se non prendiamo coscienza di questo, e continuiamo a pensare che siamo bravi a prescindere, allora andremo ancora a sbattere contro il muro».

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