Real Madrid inconcludente: 0-0 col Rayo Vallecano (As). Blancos sempre primi in Liga

“Il Madrid si addormenta” titola As. Madrid fiacco, poco aggressivo. Un po' di brio lo ha portato l'ingresso in campo di Vinicius.

Mbappé, Real Madrid, Mbappè

Db New Jersey (Stati Uniti) 09/07/2025 - FIFA Club World Cup 2025 / Paris Saint Germain-Real Madrid / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Kylian Mbappe'

“Il Real Madrid si addormenta”, cosi titola As il pareggio dei Blancos contro il Rayo Vallecano a Vallecas. Il Madrid comunque è sempre primo in Liga.

As scrive:

“È difficile giocare bene a Vallecas. Quasi nessuno ci riesce, che vinca o perda, tranne il Rayo, che conosce bene il proprio terreno. Ma la prestazione del Madrid non è stata molto diversa da quella di Anfield. È stata una partita noiosa, piena di imprecisioni e povera di occasioni, in cui sono mancati diversi protagonisti della squadra di Xabi Alonso, soprattutto Mbappé. Il Real è apparso fiacco, poco aggressivo e poco vivace, inferiore nei contrasti, contro un Rayo molto ordinato. I padroni di casa sono stati all’altezza del Madrid nel primo tempo e si sono difesi con intelligenza nella ripresa”.

Il Real Madrid si addormenta

Riporta il quotidiano spagnolo:

“Cambiare dopo una sconfitta (1-0 a Liverpool, nd) evita molte spiegazioni. Una combinazione di mancanza di riposo per alcuni e di disillusione per altri giustifica qualsiasi decisione. Quelle prese da Xabi Alonso sono state più moderate che drastiche: Asencio, impeccabile, al posto di Militao, e Brahim, spento, per sostituire l’assenza obbligata di Tchouaméni. Due ritocchi per tornare al 4-2-3-1, con tutti i titolari principali al sicuro, incluso Vinicius. Una scelta comprensibile: è stato l’unico vero agitato in una squadra assopita.

Il Rayo, invece, arrivava al match in pieno caos interno, colpito da un’esplosione di ego che di solito affligge solo i grandi club. Dopo la sua prima grande rimonta europea, era scoppiata la lite tra Balliu e Iñigo Pérez, aggravata dall’abbandono del tecnico, al punto da richiedere una sorta di “gabinetto di crisi” nello spogliatoio”. 

Vallecas non è un campo facile

As poi racconta:

“Vallecas, in ogni caso, non è un campo facile. Lo dimostrano le vittime illustri cadute lì. Uno stadio piccolo, un pubblico pressante, una squadra attentissima al pressing e molto periferica in ogni senso: dal quartiere ai suoi migliori giocatori, tutti di fascia. Uno di questi è Ratiu, un terzino che a volte dimentica di esserlo. È suo il primo grande pericolo della partita: una progressione da esterno che lo porta fino all’area piccola, dove calcia sul palo di Courtois. Da quella parte, il Rayo è quasi impenetrabile. Dall’altra, quasi uguale.

Fino a quel momento, la partita era piatta: tanti passaggi, nessuna progressione nell’ultimo terzo e solo un tiro di Arda Güler per ricordare che c’erano le porte.

Dopo l’occasione del rumeno, però, il ritmo è aumentato. All’improvviso, il Madrid ha sbagliato due gol facili. Batalla ha parato d’istinto un tiro ravvicinato di Vinicius (forse con un fallo precedente di Chavarría su Bellingham), e Asencio, libero da marcature, ha sprecato di testa un cross perfetto di Carreras. Poi si è infortunato Pedro Díaz e Iñigo Pérez ha deciso di rafforzare la difesa inserendo un secondo terzino sinistro, Pacha Espino, spostando Álvaro in avanti.

Tutto è coinciso con l’ingresso in partita di Vinicius, che ha provato ad approfittare delle libertà concesse da Ratiu: due slalom quasi riusciti. Mbappé, invece, sembrava ancora ad Anfield — poco aiutato e poco propositivo. Il Rayo, invece, restava solido e coraggioso: teneva il Madrid lontano dalla propria area e lo pressava con successo, guidato da un allenatore attento ai dettagli, che gesticolava in maniche corte in una fredda serata. Non lo spaventano né il Madrid né la Siberia”.

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